«Hermione?!», esclamò Harry, sorpreso nel trovarsi la ragazza davanti, «Non dovresti essere a casa?»
«Ho preferito venire qui per l'arrivo di Piton», rispose la ragazza, entrando senza la minima risposta da Harry, - Ho saputo che lo hai vomito qui.
«Ma no fai pure eh...», la guardò chiudendo la porta, «Non riesci proprio a startene tranquilla? Hai fatto già abbastanza. Dovresti riposarti»
«E anche tu. Ma devo aiutarti almeno con le Pozioni all'inizio. Te le spiego subito così non sbagli a dargliele. Eccole qui», gli porse una borsetta che emise un suono di vetro.
«Non potevano portare tutto i Medimaghi, no eh?»
«No. Possono sempre confondersi e c'è in ballo la vita di un uomo»
«Hermione sono esperti! Non possono confondersi»
«Invece sì, è possibile. Siamo stati noi a trovare la cura per il professore e voglio che le Pozioni siano in ordine. Ora guarda qui», disse velocemente andando verso il tavolo della cucina. Tirò fuori le boccette dalla borsetta e le posò sul tavolo. Le indicò una ad una mentre parlava. «Questa è l'Essensa di Dittamo. Queste sono l'Antidoto ai Veleni Comuni, per sicurezza te ne ho preparata anche una grande se dovessi finire quelle piccole. Dovendone prendere tre al giorno, una la mattina dopo colazione, una il pomeriggio dopo una buona merenda e un'altra la sera dopo cena, potrebbe succedere. Questa è la Pozione Rimpolpanante. Serve a rimpolpare e mantenere stabile il sangue nel corpo del professore fin tanto che guarisce. Questa invece è la Pozione per quando si ha la febbre. Con quelle ferite profonde che ha potrebbe salirlgi la febbre, non si sa mai...»
«Hermione!», Harry interruppe quella raffica di parole, «Okay che sei preoccupata. Ma devi stare calma. Sono anch'io preoccupato per lui. Ho bisogno di lui, di parlargli. So cosa devo fare...»
«Lo so, scusa. Hai ragione, sono preoccupata. E voglio che tutto vada bene. Voglio che guarisca. Dopo quello che ha fatto per te, Harry»
«Lo so... Anche io. È per questo che lo faccio trasferire qui. Lo curerò io per l'intero mese. Non lo lascerò. E si riprenderà. Vedrai»
Hermione lo guardò poi annuì decisa. «Va bene. Allora ti lascio le Pozioni. Tu sistemale e ricordati di fargliele prendere tutte. D'accordo?»
«Promesso», annuì Harry. Hermione lo abbracciò, poi lo salutò ed uscì dalla casa, tornando alla sua. Harry prese le Pozioni e le sistemò in un armadietto nel bagno al piano di sopra. Subito dopo suonarono di nuovo alla porta.
«Questo dev'essere lui di sicuro...!», esclamò tra sé, correndo di sotto e andando ad aprire la porta. Due Medimaghi tenevano Piton che sembrava fare fatica a tenersi in piedi.
«La camera è al piano di sopra», disse subito e i Medimaghi annuirono e salirono di sopra. Harry li precedette e aprì la porta della vecchia camera di suo cugino, entrò dentro e preparò il letto. Poi aiutò i Medimaghi a sistemare il professore sotto le coperte. Salutò i due che andarono via e guardò il professore.
«Non guardarmi con quella faccia», sbuffò quest'ultimo subito, «Sono in via di guarigione, non moribondo»
«Non ho nessuna faccia se non la mia», rispose Harry, - Le serve qualcosa?
«Per ora sto bene così...»
«D'accordo. Allora vado giù a preparare la cena. Le devo portare tutto in camera? O la devo far scendere di sotto?»
«Se non è un disturbo per te, preferirei non muovermi dal letto per un paio di giorni almeno, a meno che non sia strettamente necessario.
«Giusto, ha ragione. Allora le porto qualcosa», annuì il ragazzo e scese di sotto chiudendo la porta della camera. Andò in cucina e preparò la prima cosa che trovò: brodo di pollo con piselli. Ne preparò due piatti e salì di sopra, si avvicinò al letto di Piton e gli porse un piatto con un cucchiaio. Il professore osservò io piatto per alcuni istanti in silenzio.
«Stia tranquillo, non è avvelenato», scherzò Harry.
«Non ho detto questo», rispose il professore con sguardo ancora perso nel piatto.
«Lo fissa come se lo fosse...»
«Magari perché sto pensando»
«Oh certo... Capisco», rispose Harry, restando in piedi a guardarlo. Doveva tornare giù, lo sapeva, ma prima voleva assicurarsi che non avesse bisogno di nulla.
«Potter, ti hanno mai insegnato che fissare è maleducazione?», commentò Piton dopo qualche istante.
Harry si riscosse. «Mi scusi. Volevo solo accertarmi che stesse bene per ora. Mente torno di sotto», disse e fece per muovere un passo verso la porta.
«Siediti», disse il professore. Harry si voltò e lo guardò stranito e confuso. Indicava il bordo del letto con un'aria che non ammetteva un no. Harry si sedette nel posto indicato.
«Mangia e non guardarmi così», mormorò Piton e affondò il cucchiaio del piatto. Buttò giù tre o quattro cucchiai velocemente.
«Cosa le davano da mangiare all'ospedale? Sembra che non mangia da giorni», chiese Harry divertito.
«Niente che fosse commestibile», rispose il professore, mentre buttava giù un altro cucchiaio., «La cucina era pessima. Che domande, Potter. Sono stato attaccato alle flebo. È ovvio che non ho mangiato come mangia un essere umano normale»
«Oh, così lei è un essere umano», scherzò Harry che ricevette un'occhiataccia, «Com'è la mia cucina? Basta per recuperare?»
Piton lo guardò in silenzio. «Ammetto che sai cucinare», disse con un soggiorno, «Facevi pena a scuola, ma almeno adesso ti sei bilanciato»
«Molto divertente», Harry roteò gli occhi, mangiando solo due cucchiai della sua zuppa.
«E poi, dopo un mese in come, direi che è il minimo»
«Giusto. Mi scusi. Ma lei la smetterà mai di rinfacciarmi che facevano schifo a scuola?»
«Sai, penso proprio di no», ghignò Piton.
«Non che ci sperassi», il ragazzo scosse la testa, ridendo piano. Rimase lì un paio di minuti ancora, poi si alzò. «Ah, be'... Allora la lascio ai suoi pensieri», sorrise.
«Non ho bisogno di nulla, smettila di preoccuparti», commentò Piton, «Te lo dirò se avrò bisogno. Grazie»
«Come...? Oh, sì... Scusi», annuì Harry. «Professore, posso farle un'ultima domanda?»
«Che cosa c'è?», sbuffò il professore guardandolo.
«Pensa che se una sua vecchia conoscenza venisse a parlarle, lei la ascolterebbe? Anche se non era esattamente il rapporto che si ha tra amici, ma...»
«Come ti pare», fu l'unica risposta del professore. Harry e si avviò verso la porta. Prima di uscire, si voltò a guardarlo. Lo guardò affondare il cucchiaio nel brodo e poi portarlo alla bocca con leggera esitazione. Doveva aver parlato troppo. Piton non era stupido da non riuscire a ragionare e capire a chi si potesse riferire. Chiuse la porta dietro di sé e scese di sotto. Si sedette al tavolo da solo e mangiò la sua zuppa. Quando finì, lavò il piatto e andò di sopra, prese dal bagno la bottiglietta di Antidoto e andò a bussare alla porta del professore. Ma non riceve risposta. Così decise di entrare. Trovò Piton addormentato, con la schiena contro la testiera del letto, il piatto di zuppa al suo fianco, fortunatamente non si è rovesciato, e le coperte tirate giù fino alle gambe. Si avvicinò in silenzio e spostò il piatto sul comodino. Era ancora pieno, nonostante fosse passata mezz'ora. Non aveva mangiato nulla, se non quando Harry era lì al suo fianco. Lo sistemò meglio sul letto e gli sistemò il cuscino sotto la testa, poi gli sistemò le coperte. Se pur era agosto, lì in Inghilterra faceva comunque fresco ed essendo tutto bendato era fin troppo scoperto: non aveva la maglia, ma solo bende leggere e ripiegate spesse su tutto il petto fino alla vita, legate con una fascia intorno alla sua spalla. E queste non bastavano a tenerlo al caldo. Gli rimboccò le coperte fin sotto il mento e le bloccò sotto il materasso. Poi lo guardò dormire per alcuni istanti. Sorrise e andò nella stanza accanto, si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte. Si rigirò più e più volte a fissare il soffitto. Non riusciva a dormire con il pensiero fisso di avere lui in casa, nella stanza accanto. Gli aveva appena rimboccato le coperte. E se durante la notte avesse avuto bisogno di aiuto? Se lui si fosse addormentato e il professore avesse avuto bisogno? Forse stava esagerando. Ma ci teneva veramente a tenerlo vicino sé. Ne aveva bisogno. Si rigirò ancora una volta, ma questa volta sentì il sonno vincerlo e si addormentò.
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Random⚠️NON È UNA SNARRY.⚠️ Leggetela prima di aggiornarla a elenchi di letteratura a caso. Grazie. Finita la guerra, Severus Piton sopravvive grazie ad Harry e alla cura che ha trovato. Il professore resta in ospedale un mese circa, finché non si ripren...