«Severus! Sono a casa. Ho le pratiche!», esclamò Harry, entrando in casa la sera tardi, proprio per l'ora di cena. Cercò il padre in tutta la casa, ma non lo trovò. «Dove sei?!», chiese preoccupato. Spalancò le porte delle stanze e alla fine lo trovò in camera propria, steso sul letto, con una cornice risolva verso di sé. Sorrise dolcemente e si avvicinò. Quando notò la foto, restò stupito e la prese tra le mani. «Mamma...», sussurrò. Si sedette sul letto accanto a Severus, posando la foto sul comodino. Prese una coperta e si sdraiò al suo fianco, guardandolo rattristito. Coprì entrambi e restò così ad aspettare. Ma invece che svegliarsi, Severus iniziò ad agitarsi nel sonno e a sussurrare un nome.
«Papà... Papà, sono qui...», sussurrò il ragazzo, posando una mano sulla sua spalla e cercando di tranquillizzarlo, «È solo un incubo, sta calmo...»
«Lily...», sussurrò Severus e si agitò ancora nel sonno, mugugnando e lamentandosi, «Harry... Lily... No... Lily no... Non lei... No! NO! LILY NO!», gridò e scattò a sedere, con una mano tesa avanti come ad afferrare qualcosa e gli occhi sgranatie.
Harry, spaventato, scattò a sedere con lui e lo prese subito dalle spalle. «Severus! Sono qui. Siamo qui. Era solo un incubo. Tranquillo...», gli sussurrò per calmarlo. Severus si portò una mano al cuore e respirò a fondo e a fatica. Guardò Harry negli occhi e lo tirò a sé, stringendolo con la testa sul proprio petto e una mano premuta su di essa, stringendolo talmente forte da soffocarlo, senza dare la minima impressione di volerlo lasciar andare via.
«Era solo un incubo...», sussurrò Harry, circondando il suo busto con le braccia e stringendolo forte, con l'orecchio premuto contro il suo petto e sentendo il battito del suo cuore aumentare sempre di più, invece che calmarsi. «Papà... Per favore...», sussurrò di nuovo, stringendolo, «Calmati e rimettiti giù... Riposati un altro po'»
«No!», scattò Severus, stringendolo più forte, «Non voglio più dormire. Non voglio più...»
«Lo so che hai paura... Ma devi riposare... Io sono qui, non me ne vado. Promesso. Però tu ora devi riposarsi e, soprattutto, calmarti»
Severus rimase della sua decisione e non lasciò andare il Raga so neanche per un secondo, intrecciando le dita tra i suoi capelli e stringendolo fino a quasi soffocarlo. Poi, lentamente, alcune lacrime silenziose cominciano a rigargli il viso. Scendono lente dagli angoli dei suoi occhi, lasciando scie di dolore sulle sue guance e ricadendo sulla coperta con chiazze sempre più grandi.
Harry se ne accorse immediatamente e, sentendo la presa farsi più lenta, alzò lo sguardo sul suo e sospirò, abbracciandolo e, questa volta, fu lui a stringerlo forte, posandosi di nuovo contro il suo petto. «Sta calmo...», gli sussurra dolcemente per farlo calmare, mentre Severus lo strinse ancora, piangendo sulla sua spalla. «Dimmi cos'hai visto questa volta...»
Ma Severus non parlò, tentando di calmarsi e impiegandoci parecchi minuti.
Harry si ritrovò costretto a stenderlo di nuovo sul letto, prendendo il cuscino e sistemaglielo sotto la testa. «Ora rilassati e spiegami», sussurrò, «Così ne usciamo insieme. Che ne dici?»
Severus si passò una mano sul viso e si asciugò le lacrime, annuendo. Harry lo coprì per bene con la coperta e restò in silenzio, aspettando che sia lui a iniziare a parlare.
«Ero... A casa tua. Ma non questa. La tua prima casa», sussurrò con voce tremante, prendendo la foto che Harry aveva spostato su comodino e guardandola, «C'era tua madre... Con te in braccio. Tuo padre era già... Il Signore Oscuro è entrato... Io sono arrivato proprio in quel momento. Sono salito su da voi due per salvarvi ed evitare che faceste la stessa fine di tuo padre... Per salvare almeno voi... Sono salito su, ma... Il Signore Oscuro ha alzato la bacchetta. Ho cercato di fermarlo... Ma era troppo tardi. Vi ha già...», deglutì e non riuscì a finire la frase. Un singhiozzo gli provocò una contrazione allo stomaco e si rannicchiò su se stesso sotto la coperta, stringendo la foto al petto. Harry sentì una stretta al cuore nel vederlo così. Severus Piton piangere e distugfersi dai ricordi. Quandi mai capitava? Non era più lui. Era un altro uomo. Era diverso da quello che aveva conosciuto. Certo, lo aveva visto e sentito piangere nei ricordi. Ma sentirlo dal vivo... Lo distrusse completamente. Severus era distrutto dal dolore, piegato in due. Si era sempre rialzato, ma quella volta... Tutti quegli incubi non aiutavano. Non erano una cosa buona per lui. Non poteva andare avanti così. Il ragazzo sospirò e si sdraiò di nuovo accanto a lui. Severus spostò la coperta e coprì di nuovo entrambi, avvicinandosi verso il figlio che lo strinse tra le proprie braccia contro il proprio petto, e accarezzandogli i capelli e la testa per tranquillizzarlo e tenendo la foto tra di loro.
«Se non vuoi fare il processo lo capisco...», sussurò Harry.
«No. Devo farlo. Voglio farlo. Forse così riuscirò ad andare avanti senza tutti questi incubi», disse Severus con la voce ancora tremante, anche se non ne era convinto neanche lui di ciò che stava dicendo. Strinse il ragazzo forte e chiuse gli occhi per calmarsi e cercare di rilassarsi.
«Va bene... Allora lo faremo», disse Harry, «Io sarò lì con te. Non accadrà nulla. Anche stanotte... Se vuoi resto con te. Se serve a farti dormire tranquillo»
Severus annuì lentamente, respirando a fondo e calmandosi. Harry sorride leggermente e lo strinse, come a cullarlo per farlo riaddomrentare. E infatti, dopo alcuni minuti, Severus crollò sfinito in un sonno profondo, ma ancora un po' agitato. Il ragazzo rimase lì stretto a lui, senza osare spostarsi. Gli era persino passato l'appetito nel vedere il padre soffrire così. Non se lo meritava. Non più. Aveva sofferto già abbastanza in tutta la sua vita. Quegli incubi erano un tormento che, temeva, non lo avrebbero mai più lasciato. Ogni volta, da ogni incubo, ne usciva sempre più stanco, sfinito e distrutto. E se andava avanti così, prima o poi sarebbe crollato. Era già nell'oblio. Con una vita così tormentata sarebbe caduto ancora più in fondo. E allora sì che non se sarebbe mai più uscito.
«Papà...», sussurò Harry, «Ti prometto che non lascerò che accada di nuovo. Resterò qui con te. Sempre. Così che posso controllarti e tenerti vicino e tranquillo. In modo che non accada mai più che tu ti svegli nel cuore della notte a causa di un incubo. Resterò qui. E mi prenderò cura di te finché avrai bisogno. E se quando dovrai andare a Hogwarts avrai ancora bisogno e vorrai ancora vedermi, sarò lieto di venire lì a prendermi cura di te. O di ospitarti qui ogni volta che vorrai, la notte. Basta che ti materializzi qui, e potrai tornare a Hogwarts il giorno dopo... Ma ti prometto che non ti lascerò mai. Nemmeno se tu mi respingessi»
Severus si mosse nel sonno contro il suo petto e lo strinse ancora di più. Harry spostò la foto sul materasso accanto a loro e posò il mento sulla sua testa, lo tenne stretto finché,molto tardi ormai, non crollò anche lui stanco.
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New Family
De Todo⚠️NON È UNA SNARRY.⚠️ Leggetela prima di aggiornarla a elenchi di letteratura a caso. Grazie. Finita la guerra, Severus Piton sopravvive grazie ad Harry e alla cura che ha trovato. Il professore resta in ospedale un mese circa, finché non si ripren...