Se volete potete attivare la canzone già da ora per una lettura più scorrevole, vi consiglio di andare a prenderla su spotify in modo da leggere e sentirla, buona lettura💜
* POV DI AMELIE *
Come ogni mattina mi ritrovo nella sala comune a fare la mia chemioterapia che va avanti da ormai un'anno senza dare risultati. I dottori dicono che forse lavora poco per volta ma io ormai ho perso le speranze. Sono affetta da un tumore ai polmoni fin da quando sono piccola, ho sempre vissuto qui in ospedale senza nessuno che mi venisse a trovare. I miei sono morti in un'incidente stradale quando avevo solo 2 anni, inoltre sono anche figlia unica. L'unica persona di cui io mi sia mai fidata è Selena, la mia infermiera fin da piccola. Abbiamo lo stesso carattere, siamo dolci ma soltanto con chi se lo merita, se mi stai sui coglioni già da subito puoi anche scordarti del mio lato dolce. Fatto stà che è una ragazza d'oro, ha 30 anni ed ha un ragazzo che l'aspetta a casa ogni giorno. Io invece mi ritrovo qui a 16 anni senza aver mai dato un bacio e nemmeno un ragazzo. Purtroppo qui in ospedale non ci sono molti ragazzi della mia età e se ci sono, rimangono per due, tre giorni e poi scompaiono. Ma io stò bene così, insomma parliamoci chiaro, chi vorrebbe a soli 16 anni una ragazza affetta da un tumore ai polmoni permanente e soprattutto inesperta in materia, nessuno. Non mi importa però tutto sommato, stò bene da sola oppure se proprio devo parlare con qualcuno, lo faccio con il barista del bar al terzo piano. Qua non si possono fare tante cose ma una che Selena è riuscita a farmi fare è suonare la chitarra, è l'unico strumento che, oltre al violino, mi è stato utile durante la terapia. Principalmente suono la notte quando tutti dormono, me ne vado in giardino e lì do sfogo alle lacrime che cerco di non versare durante la giornata ma anche per parlare con mamma e papà, visto che non ho mai avuto l'opportunità di farlo. Vengo risvegliata dai miei pensieri da qualcuno che bussa alla porta:
S: è permesso?
A: entra Sele
S: come stai?
A: ho un pò di nausea ma del resto stò bene
S: è normale Amy, la chemioterapia è così
A: ormai ci ho fatto l'abitudine
S: dobbiamo andare a fare la chemio, vieni su
A: proprio adesso dobbiamo andare?
S: si Amy
A: che palle, andiamo, prima la facciamo prima posso tornare in camera
* PAYTON ' S POV *
Sono in ospedale a causa di una delle bambine di mamma. Eravamo ad una gara quando questa bambina è caduta e si è fratturata la gamba, mi dispiace un sacco perchè non appena le hanno detto che non avrebbe potuto gareggiare per almeno 6 mesi si è messa a piangere. Posso capirla in fondo, non può fare l'unica cosa che magari la rende spensierata. Ora voi vi starete chiedendo come faccio a saperlo, semplice. Mio padre fin da quando ero piccolo mi ha sempre negato di suonare la chitarra e il pianoforte a casa, gli dava fastidio il rumore e le prime volte che tenevo in mano gli strumenti mi diceva di smetterla perchè facevo schifo. Io essendo un bambino ci rimasi talmente male che smisi e rincominciai quando morì, esattamente questa estate. La musica per me è una valvola di sfogo, posso trasmettere le mie emozioni da questa senza neanche il bisogno di parlare.
Una volta arrivato chiedo il numero della stanza dove mi dirigo e non appena varco la porta posso vedere mia madre che parla con i genitori della bambina e lei che piange a dirotto. Visto che nessuno si filava la bambina decido di andare da lei a consolarla:
P. hey piccolina stà tranquilla, tornerai a gareggiare molto presto. In questi 6 mesi potrai sperimentare altre cose ma non appena il dottore ti darà l'ok per tornare la palestra sarà sempre aperta per te ok?
B: grazie Payt, ti voglio bene. Dice per poi alzare leggermente il busto ed abbracciarmi
Io naturalmente per stare più comodo la prendo in braccio e la porto sopra il mio petto mentre mi stendo sul letto. Piano piano sento le voci di mia madre e dei genitori della bambina farsi sempre più sottili fin quando non mi accorgo che hanno finito di parlare e mi stanno fissando. In tutto ciò la bambina si è addormentata:
P. beh? che c'è?
Mb: non si è mai addormentata in braccio a degli sconosciuti o comunque altre persone che non sia io
P: oh, adesso la stendo sul lettino allora
Mb: nono, puoi rimanere anche così tranquillo
P: in realtà volevo andare un momento a bar a prendere qualcosa e al bagno
Mb: allora vai pure caro, la metto a letto io
P: ecco a lei. Dico mentre le lascio tra le braccia la bambina che dorme
Esco dalla stanza e mi incammino verso il bar. Una volta arrivato mi siedo al bancone e ordino una brioche con del caffè e nel frattempo mi osservo intorno. la mia attenzione viene catturata da una ragazza bassa, con i cappelli marrone scuro e degli occhi stupendi. Non è neanche vestita chissà come, ha una semplice felpa con una tuta sotto, ma è stupenda comunque. Decido di andarle a parlare e magari riesco a farmi dare il suo insta in modo da poterci tenere in contatto. Mi intriga un sacco questa ragazza:
P: ehi, come va?
A: ehm, ci conosciamo?
P: no, sono Payton. Tu come ti chiami?
A: Amelie, piacere
P: è un bellissimo nome. Come mai qui? Non appena faccio questa domanda posso notare il suo umore cambiare a dismisura
A: non sono affari tuoi
P: ok non ne vuoi parlare, stavo solo cercando di fare conversazione. Quindi, posso avere il tuo insta magari per scriverti e conoscerci meglio? Noto una piccola luce passare bel suo sguardo e tutto d'un tratto le torna il sorriso sulle labbra
A: tieni
P: perfetto, ci vediamo Amelie
A: ciao Payt
Spero vivamente di rivederla perchè è un'angelo sceso dal paradiso.....
SPAZIO AUTRICE✨☁
Ehi ragazzi, ecco a voi il primo capitolo. So che non è il massimo ma i primi saranno un pò così ma vi giuro che poi ci saranno un sacco di colpi di scena. Secondo voi si rincontreranno mai? Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento. Ci sentiamo ragazzi, luv u🖇✨
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𝐷𝑜𝑛'𝑡 𝑙𝑒𝑡 𝑚𝑒 𝑔𝑜 |𝑝. 𝑚|
Lãng mạn[completa] Amelie, è una ragazza orfana affetta da un tumore ai polmoni. Da quando è piccola è sempre rimasta in ospedale senza nessun parente o amico che l'andasse a trovare. Un giorno però, per caso, un ragazzo entrerà nella stanza e da quel giorn...