𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝟸

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Prendetela sempre su spotify, buona lettura💜

* AMELIE'S POV *

Quel ragazzo che ho incontrato al bar, mi sembra si chiami Payton, è un ragazzo veramente molto bello e simpatico per questo gli ho lasciato il mio insta, non solo per farmi un amico ma anche perchè è l'unica persona che là dentro si sia interessata a me. Ora devo solo sperare che mi scriva o che mi inizi a seguire.

Nel frattempo che penso a lui sono arrivata in camera, e visto che la colazione è finita, posso scendere in giardino a suonare un pò, decido dii cambiarmi per rendermi un pò più presentabile:

Nel frattempo che penso a lui sono arrivata in camera, e visto che la colazione è finita, posso scendere in giardino a suonare un pò, decido dii cambiarmi per rendermi un pò più presentabile:

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Molto semplice ma allo stesso tempo molto carino. Prendo la chitarra che tengo all'interno dell'armadio per far si che nessun dottore la trovi, visto che in teoria negli ospedali non si può suonare. Scendo nel giardino e mi siedo sulla mia amaca che ho fatto mettere a Selena quando ero piccola. Ho sempre amato stare all'aria aperta anche se non posso starci per più di due ore consecutive, fatto stà che mi siedo ed inizio a cantare e allo stesso tempo cerco di suonare ma non riesco perchè mi sento osservata. Nonostante questo provo ad andare avanti ma quando sento un ramo spezzarsi mi giro e vedo Payton:

A: che ci fai qui? Non dovresti esserci, o per lo meno non puoi entrare nel giardino senza una persona che si trova in ospedale

P: sono qui perchè sentivo qualcuno cantare e volevo vedere chi fosse ma non mi sarei mai aspettato di trovare qui te

A: sono imprevedibile Payt

P: passiamo già ai soprannomi Amy?

A: NON CHIAMARMI IN QUEL MODO

P: va bene, va bene, ma stai tranquilla

A: se ti azzardi solo un'altra volta a chiamarmi Amy ti castro Moormeier

P: come fai a sapere il mio cognome Brown?

A: perchè mi è appena arrivata la tua richiesta su insta?

P: ah

A: posso continuare a fare quello che stavo facendo senza di te? Saresti molto gentile

P: dammi la chitarra

A: perchè?

P: ti fidi?

Una parte di me mi dice di non farlo perchè lo conosco da nemmeno due ore ma l'altra parte di me mi dice di farlo perchè è stato l'unico ragazzo ad essersi avvicinato a me da quando ho ricordo

A: tieni

P: la conosci talking to the moon?

A: è la mia canzone preferita, me la cantava sempre Selena quando non riuscivo ad addormentarmi

P: allora io inizio con una piccola introduzione e tu poi, quando vuoi, parti ok?

A: d'accordo

Inizia a suonare e devo dire che se la cava e anche abbastanza bene. Una volta che ha terminato un paio di giri d'accordi inizio a cantare immaginando di essere nel posto che mi ispira la più completa tranquillità, il mare. Non ci sono mai stata perchè nessuno mi ci ha mai voluto portare ma ogni sera vedo sul pc delle foto e mi sembra un posto molto tranquillo ma soprattutto stupendo, magari un giorno qualcuno avrà il coraggio di portarmi là. Non mi accorgo che nel frattempo lui ha finito di suonare e io di cantare. Mi soffermo a guardarlo meglio e forse non avrei dovuto farlo, i capelli sono di un biondo cenere tutti scompigliati e mi viene naturale avvicinarmi per rimetterli al suo posto ma non mi ricordo di essere sull'amaca tanto che cado ma non sento lo schianto sul suolo, sento solo due braccia muscolose che mi stringono a se. Riapro piano piano gli occhi e trovo il volto di Payt molto vicino al mio, alzo lo sguardo e incontro due occhi marroni che mi trasmettono una strana sensazione, non è felicità ma tipo malinconia, ci sono, o gli manca qualcuno oppure ha avuto una brutta notizia. Decido di porre fine a questo contatto spingendolo via dalle braccia

P: io credo che sia il momento di tornare nella mia stanza

A: anche tu sei rinchiuso qui?

P: si....

A: perchè?

P: ho appena scoperto di avere un cancro ai polmoni non curabile e sono scappato via, ho lasciato mia madre a piangere da sola mentre io me ne sono andato e non appena ho sentito quella melodia ho deciso di seguirla e ho trovato te

A: anche io ho un cancro ai polmoni non curabile. Sono qui da quando ho 2 anni, quando i miei genitori sono morti in un incidente stradale mi hanno portata qua e da quel giorno non sono mai uscita di qui

P: quanto tempo ti hanno dato?

A: non funziona a tempo Payt, ogni giorno devi ringraziare il signore per farti svegliare la mattina, io ormai sono 16 anni che ci convivo e ci ho fatto l'abitudine, cosa che dico che tu inizi a fare. Prima ti abitui prima sarai preparato mentalmente a tutte le chemio che ti spettano.......

* RITORNIAMO A 2 ORE PRIMA *

Spero davvero di rincontrare quella ragazza, oltre ad essere stupenda voglio conoscerla, mi intriga un sacco. 

Una volta davanti alla porta della bambina stò per aprirla ma quest'ultima mi viene sbattuta in faccia facendomi cadere a terra e sbatto la testa su un lettino che si trovava lì fuori, da qui buio.

Mi sveglio dopo non so quanto su un lettino con accanto a me mia madre che mi tiene la mano e piange:

P: mamma, che succede, perchè sono qui?

J: Payt, dio mio. Dice per poi abbracciarmi con una stretta che avrebbe ucciso anche l'uomo più forzuto al mondo

P: perchè piangi?

J: se te lo dico prometti di non dare di matto?

P: va bene

J: stavo uscendo dalla stanza ma ti ho praticamente sbattuto la porta in faccia, sei caduto e hai sbattuto la testa sul lettino che avevi dietro. Io ti sono corsa in contro ma non davi segni di vita quindi ho chiamato un dottore che ti ha portato a fare un TAC e non è andata come speravamo..... Dice per poi scoppiare a piangere

P: mamma cos'è successo poi? Chiedo mentre la stringo di più al mio petto

J: alla testa andava tutto bene ma hanno visto che avevi la respirazione affannata e hanno deciso di farti dei controlli e ti hanno trovato un tumore Payt.....

P: cosa?...... Dico mentre i miei occhi iniziano a farsi lucidi

J: non è però un tumore qualunque, questo non si può curare, i dottori dicono che facendo delle chemio ci sono più probabilità di farti sopravvivere più tempo possibile e che qui c'è una ragazza che le fa da 14 anni ed è ancora Viva. Payt, non puoi tornare a casa perchè sarebbe troppo rischioso e noi possiamo venirti a trovare solo una volta a settimana. Dice stringendosi al mio petto

P: scusa mamma ho bisogno d'aria. Dico per poi alzarmi dal letto ed uscire fuori alla velocità della luce

Una volta arrivato di fuori sento una leggera melodia di qualcuno che suona, decido di seguirla fin quando non arrivo dietro un'albero e li la vedo, vedo quella ragazza del bar che stesa su un'amaca canta e suona come un'angelo.........

SPAZIO AUTRICE✨☁

Hey ragazzi, ecco a voi il secondo capitolo e la situazione si fa già più complicata. La storia durerà circa 25/30 capitoli, spero che continuerete a leggerla. Cosa accadrà nei prossimi capitoli secondo voi? Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento. Ci sentiamo ragazzi✨🖇

𝐷𝑜𝑛'𝑡 𝑙𝑒𝑡 𝑚𝑒 𝑔𝑜 |𝑝. 𝑚|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora