𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝟷𝟻

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Adesso non ci basta che sperare che lei lotti per tornare da me. Non riesco ancora a realizzare che la mia piccola sia in coma, non voglio ancora crederci. Stamattina eravamo tutti tranquilli a baciarci su questo lettino e adesso lei ci si trovo in fin di vita. Sono passate 5 ore e io sono ancora qui seduto ad aspettare che lei mi dia qualche segno di vita ma questo per ora non è ancora successo. Fortunatamente il cuore non ha mai smesso di battere e i polmoni di funzionare perchè Selena mi ha spiegato che se uno dei due dovrebbe cedere, in qualsiasi momento, lei non ce la farà. Stò sperando con tutto me stesso che questa cosa non accada anche se oggi ho un brutto presentimento, Austin non si è ancora fatto vedere e spero che continui così perchè se lo dovessi incontrare non risponderei delle mie azioni. In tutto ciò Dylan dopo avermi aiutato con i miei "problemi di cuore" è tornato a casa e mi ha detto di fargli sapere come Amelie stesse, in realtà lui voleva rimanere ma io l'ho mandato via perchè al solo pensiero di avere qualcuno vicino che non sia lei, adesso, non riuscirei a sopportarlo. Mi manca come l'aria, mi manca sentire la sua risata, mi manca vederla sorridere, ma soprattutto mi mancano i suoi occhi sorridenti. So che è in coma da nemmeno una giornata ma a me manca e non posso farci niente, ormai ero abituato ad averla ovunque e adesso no. Voglio provare a parlarle di tutto quello che sento magari lei non mi sente, così almeno il peso me lo sono tolto ma no, queste cose voglio dirgliele in un nostro momento che ci sarà ovviamente e non adesso. Tutti questi miei pensieri vengono interrotti da una mano che si poggia sulla mia spalla, mi giro e vedo Selena, anche lei con gli occhi gonfi, non l'avevo mai vista così e non è assolutamente una bella immagine. L'infermiera che era sempre sorridente adesso sembra uscita da un film horror, occhi rossi, labbra gonfie e anche il naso:

S: è rimasta stabile tutto il tempo?

P: si non si è abbassato nulla ma non ha avuto nessun tipo di reazione come aveva detto il dottor Johnson, perchè?

S: non lo so Payt, questa situazione non mi fa più ragionare in maniera pulita. Non riesco nemmeno a dire ai parenti in quale stanza devono andare per trovare i loro cari

P: non è mai successo niente del genere prima d'ora vero?

S: sarò il più sincera con te Payt. No, non è mai successo ma una volta ha avuto la stessa crisi solo che siamo riusciti a prenderla in tempo perchè avevo il kit per la tracheotomia nella stanza. Non so perchè questa volta era fuori ma non sarebbe dovuto essere lì, doveva essere in camera esattamente in quel punto, dice mentre indica un punto vicino alla porta del bagno, ma oggi ci è stato giocato un brutto scherzo e proprio quando ci serviva non era lì

Nel mentre dice quelle parole la mia mente vaga al ricordo di quel carrellino che fino a quella mattina era lì, me lo ricordo, c'ero andato anche a sbattere. Ma certo, adesso ricordo. Non appena entrò Austin arrivò anche un'infermiera che era molto simile alla ragazza dell'altro giorno che avevamo incontrato in piscina, mi sembra si chiami Cierra, adesso non ricordo bene il nome ma il volto era lo stesso, ci scommetterei il mondo. Era entrata e aveva usato la scusa di dover prendere il carrellino per disinfettarlo ma poi non è stato più riportato indietro. Quindi Austin sapeva che Amelie avrebbe avuto quella reazione e che dopo avrebbe avuto la stessa crisi che aveva avuto quella sera. Ma certo era tutto premeditato e io non me ne ero completamente accorto, che stupido

P: Selena so chi è stato a togliere il carrello e non è stato un errore, ma è stato fatto apposta in modo che Amelie finisse in queste condizioni

S: di cosa stai parlando Payt?

P: quando Austin entrò in camera era accompagnato da un'infermiera che poi ricollegando i fatti era ka stessa ragazza che un pò di giorni fa io e Amelie incontrammo in giardino e disse di essere sua sorelle. A quelle parole il volto di Selena sbiancò di colpo. Le avevamo detto che non ci credevamo ma l'avremmo fatto solo nel caso in cui avessero fatto un test del DNA ma poi se ne era andata quindi il problema si era risolto lì solo che adesso che centra con questa storia non so quanto questa ragazza sia innocua

S: sai per caso come si chiama? Dice con voce tremolante

P: da quello che ricordo si chiama Cierra, la conosci?

S: no ringraziando il cielo non è lei. La sento sussurrare ma poi parla in modo più chiaro.  No ma provvederò a non farla più avvicinare a voi a maggior ragione alla stanza del personale

P: Sele io ho paura.......

S: anche io Payt, tanta ma vedrai che ce la farà. Amelie è una ragazza forte che ne ha passate tante e ne dovrà passare ancora un bel pò, quindi stai tranquillo che prima o poi si sveglierà ma adesso diamogli tempo. Vai a prenderti un caffè e vai a farti una passeggiata poi dopo  ti vengo a chiamare per la chemio ok?

P: d'accordo, grazie mille Sele, per tutto. Ti voglio bene. Dico per poi abbracciarla, ho bisogno di conforto e adesso lei è l'unica in gradi di darmelo, per me lei qua dentro  è diventata una mamma e non potrei esserne più grato

S: anche io Payt

Una volta che lei si stacca dall'abbraccio lascio un bacio sulle labbra ad Amelie ed esco dalla stanza. Decido di andare al bar per prendere qualcosa ma è stata la scelta più sbagliata che io in quel momento potessi fare...........

SPAZIO AUTRICE✨☁

Hey ragazzi, altro POV di Payt ma giuro che questo è l'ultimo capitolo dove c'è solo il suo, non vuol dire che nel prossimo capitolo Amelie si sveglierà ma forse ci sarà qualche nuovo personaggio. Chi o cosa avrà visto Payt nella caffetteria da farlo rimanere di stucco? Secondo voi sono stati Austin e Cierra a togliere il carrellino? Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina e un commento. Ci sentiamo guys, luv u✨🖇

𝐷𝑜𝑛'𝑡 𝑙𝑒𝑡 𝑚𝑒 𝑔𝑜 |𝑝. 𝑚|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora