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"Per favore, per favoreeeeeeee" Giada piagnucolava mentre aggrappandosi al mio braccio mi supplicava.
"Ania, ho bisogno di te, non abbandonarmi"
"Ma non voglio fare il terzo in comodo" sospirai mentre sporgeva il labbro inferiore cercando di convincermi.

Quella sera doveva incontrare un ragazzo che le piaceva molto, si erano dati appuntamento al club ma a quanto pare Elia non le avrebbe permesso di andare se non in compagnia.

"E cosa farò mentre vi bacerete o ballerete?"
"Se gli chiedo di portare un amico?" Con speranza mi guardò negli occhi sapendo che mi avrebbe conquistata in quel modo.

Dannazione!

"Ok, ok, a patto che porti un amico carino"
"Ovviamente!" Battendo le mani velocemente cominciò a saltellare di felicità.

"Cos'è tutta questa gioia?" Elia ci si avvicinò e con un sorriso e un cenno mi salutò.
"Ania ha deciso di accompagnarmi stasera" sorrise felicemente Giada, il fratello invece sbarrò gli occhi.
"Cosa? Ma sarà sconveniente per lei, resterebbe sola"
"È per questo che Leo porterà uno dei suoi amici più carini" ridacchiai quando mi diede piccole gomitate al fianco alzando più volte un sopracciglio scherzosamente.

"Oh santa cacca" Elia si portò una mano alla fronte mentre ci guardava.
"Che problema c'è? Stasera saremo bellissime, alle 19 verrò da te e ci prepareremo insieme!" Emozionata Giada continuò a regalarmi il suo sorriso mentre il fratello si schiarì la voce.

"Se vuoi posso venire io per farti compagnia?" Ci voltammo entrambe stranite mentre Elia si grattava nervosamente la testa.
"Non preoccuparti, ho già avvisato Leonardo, non c'è bisogno" fece spallucce la sorella, un profondo cipiglio si formò tra le sopracciglia del corvino a quelle parole.
"Dove andrete?" Chiese ancora.

Si preoccupa così tanto per la sorella?

"Al club"
"Bene" con un mezzo sorriso e con un cenno ci salutò allontanandosi e venendo strattonata dalla minuta ragazza tornai nel corridoio principale.

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"Sicura che vada bene?" Chiesi mentre cercavo di calare la gonna.
"Vai benissimo, quelle parigine di fanno delle gambe fantastiche!"

Non era mio solito vestirmi in quel modo ma quando Giada aveva interrotto la lezione,della storia della matematica che stavo dando ad Elia, con emozione non potei fare altrimenti che appoggiarla.

Alla fine era un bene, stavo man mano creando dei bei ricordi con loro.

"Prendiamo i cappotti, siamo in ritardo!" Bofonchiò mentre passava l'ennesimo strato di gloss sulle labbra.

Velocemente scendemmo e uscimmo di casa, una macchina in vicinanza suonò per farsi notare.
Notai anche una figura sulle scale d'entrata del palazzo accanto e con un'alzata di mano Elia ci salutò.

Gli sorrisi facendolo accigliare più profondamente, mimai con la bocca un "tutto ok?" E come risposta ricevetti solo un pollice in sù.

Qualcuno è di mal umore qui.

Seguendo la sorella mi avvicinai all'auto quando un ragazzo slanciato ci sorrise aprendoci la portiera.

"Prego ragazze" accettando la sua gentilezza salimmo mentre l'altro ragazzo metteva in moto, diedi un'ultima occhiata al palazzo guardando mentee Elia si alzava e buttava per terra con forza la sigaretta prima di rientrare in casa.

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Eravamo al bancone mentre sorseggiavamo il secondo drink, Giada arrossita parlava gesticolando frettolosamente con Leonardo mentre Stefano mi porgeva uno dei suoi migliori sorrisi.

Stefano era l'amico di Leonardo, scoprii che il ragazzo dai capelli castani e dagli occhi verdi non era solo bello ma anche gentile e simpatico.
"Allora avresti dovuto vedere la sua faccia!" Risi genuinamente mentre mi raccontava la sua storia, il drink che mi aveva offerto stava facendo il suo effetto facendo sciogliere.

"Posso immaginare" risposi mentre poggiai una mano sotto al mento.

Non sarebbe stato male conoscerlo meglio.

"Quando Leonardo mi aveva detto di accompagnarlo non avrei pensato di divertirmi così tanto" il suo sorriso smagliante mi fece arrossire.
"Lo stesso è per me"
"Posso avere il tuo numero?" Chiese porgendomi il suo cellulare, annuii e mentre ero con la mano quasi sul suo cellulare la voce stremante di Giada attirò la nostra attenzione.

"Che cosa ci fai qui Elia?" Sbottò a braccia conserte, la figura alta del fratello sembrava tesa mentre le parlava.

Il grande giubbotto di pelle era perfettamente abbinato alla camicia bianca e al jeans nero accompagnato con delle bretelle, alzai le sopracciglia quando notai cercasse qualcosa con lo sguardo.
"Sicuro che sia venuta?" Chiese il compagno al suo fianco.
"Non so se se ne sia andata con quel bambolotto" rispose irritato ignorando la sorella.

Si voltò nella mia direzione notando la nostra presenza e con un mezzo sorriso mi fece cenno di saluto.

"Chi è?" Chiese Stefano indicando lo spilungone.
"Il fratello di Giada" risposi ridendo alla sua espressione sorpresa.
"Deve essere davvero gelosa della sorella" ridacchiò facendomi fare lo stesso.

"Bourbon" mi trovai le braccia di Elia ai lati delle mie spalle mentre si sporgeva verso il bancone.
"Hey" salutai cercando di allontanarmi, la presa stretta me lo impedì.
"Yo" rispose guardando prima me e poi Stefano.

Con gentilezza Stefano gli porse una mano che non venne mai presa, ritirandola e con un po' d'imbarazzo mi guardò sottecchi.
"Piacere, Stefano"
"Elia" con una risposta schietta l'amico al suo fianco scoppiò in una sonora risata.

"Piacere Donato" porgendomi un sorriso e la mano l'amico di Elia si presentò, gli scossi la mano ricambiando il sorriso.
"Ania"
"Ma che bel nome" il sorriso gli si spense quando Elia lo guardò con un sopracciglio alzato, alzando le mani mimò un piccolo "scusa" con le labbra.

"Cosa fate di bello voi due... soli?" Sedendosi al mio fianco iniziò a sorseggiare il suo drink con quello che sembrava un falso sorriso.
"Parlavamo e bevevamo un po'" mi voltai verso Stefano che sembrava alquanto imbarazzato della situazione.

Ti capisco, lo sono anch'io.

"Posso unirmi?" Chiese.
"Ti sei già unito a noi" risposi ridendo, alla mia risposta rise anche Stefano che si guadagnò un'occhiataccia da Elia.
"Non cercavi qualcuno?" Chiesi ancora mentre lui facendo un grande sorriso sorseggiò il suo drink.
"Non c'è più bisogno"

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"Penso che dovresti smettere" guardai sottecchi Elia mentre cercava di abbassare il mio bicchiere.

Da quando era arrivato non riuscivo a fare un discorso con Stefano, continuava a mettersi in mezzo o a interrompere i nostri discorsi.
Per non parlare di quando scherzosamente Stefano stava cercando si abbracciarmi e lui con un braccio intorno al mio collo mi aveva trascinata a sè.

"Uh" poggiai una mano sulla testa mentre la stanza continuava a girare.
"Tutto ok?" Stefano poggiò una mano sulla mia spalla e mi voltai nella sua direzione.
Gli sorrisi in risposta mentre mi lasciai cadere sul divano.

"Vuoi prendere un po' d'aria?" Preoccupato mi prese la mano sporgendosi nella mia direzione.
"Magari" risposi tenendogliela stretta.
Non appena mi alzai barcollante caddi all'indietro, mi stranii quando sentii il divano diverso.

"Se volevi starmi addosso bastava chiedere" mi sussurrò Elia all'orecchio, mi scansai immediatamente accorgendomi di essere su di lui.
"Scusa"
"Se non ti dispiace la porto io" sbottò guardando il moro, Stefano trovandosi in difficoltà mi guardò per poi annuire.

"Ma, ma..." cercai di parlare ma velocemente mi prese per mano facendomi alzare.
"Abbiamo fatto un patto, no? Quindi per aiutarti devo stare con te"

Questo ragionamento non fa una piega.

Con facilità riuscì a trascinarmi fuori dal club mentre voltandomi guardai Stefano sospirare e prendere un altro sorso del suo drink.

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