Il mio viso era ancora tra le sue mani mentre continuava ad avvicinarsi.
Sta per baciarmi.
Immobile lo guardai mentre chiuse gli occhi, io li strinsi aspettando.
Le sue labbra si poggiarono sul bordo delle mie per poi cascare di peso sulla mia spalla.Sbarrai gli occhi sorreggendolo mentre il profondo respiro mi fece spalancare la bocca.
Si era addormentato.Cercai di camminare ma portare una persona molto più alta diventava ancora più difficile sui tacchi.
Caddi quando si mosse facendogli fare faccia e prato.Te lo meriti infondo.
Ancora schiaffeggiandomi mentalmente per non essermi scansata cercai di alzarmi ma la sua mano mi bloccò.
"Non andare" bofonchiò con ancora la faccia nel prato, ridacchiai cercando di alzarmi ma tirandomi mi fece di nuovo cadere.
Si alzò a sedere e con occhi socchiusi prese i miei capelli.Ridendo faceva girare la ciocca intorno al suo dito, sospirai afflitta comprendendo che ciò che stava accadendo fu l'effetto dell'alcol.
"Non essere triste" disse mettendosi una ciocca dei miei capelli sulle labbra come se fossero baffi per farmi ridere.
"Alle docce!" disse ancora imitando Hitler, indicando una parte vuota del giardino.Iniziai a ridere, era proprio andato.
Mi alzai per chiedere aiuto a qualcuno per alzarlo ma lui mi afferrò il vestito.
"Guarda che scherzavo quando dicevo di andare alle docce" borbottò guardandomi con gli occhini lucidi e rossi.
"Sei proprio andato"
"No, sono ancora qui" rispose ridendo da solo per la sua stessa squallida battuta.
"Aspetta un attimo, torno con Donato"
"Quel bastardo ci starà sicuramente provando con mia sorella, gli devo spezzare le mani"
"Infatti" risi ricordando come si baciassero.Avvolse le braccia intorno alla mia vita poggiando la testa sulle gambe, sospirai intuendo non mi avrebbe lasciata andare.
Presi il cellulare chiamando Giada, inutilmente visto che bussava a vuoto.
Le mandai un messaggio con una mano mentre con l'altra gli accarezzavo i capelli.Restammo così per una decina di minuti, il respiro profondo mi fece capire si fosse addormentato e pochi secondi dopo Giada corse in giardino insieme a Donato.
Donato cercò di prendere Elia che strinse di più la presa facendo versi di lamentele.
Cercò di aiutarmi ad alzarmi porgendomi un braccio ma uno schiaffo glielo fece ritirare.
"Non toccare la mia piccola nerd" con un broncio cercò di usare un tono minaccioso stringendomi con forza, a ciò Giada e Donato spalancarono gli occhi."Su bambinone, non possiamo restare qui per sempre" sbuffando si alzò lentamente con l'aiuto dell'amico che ancora sorpreso spostava lo sguardo da me ad Elia.
"È successo qualcosa tra di voi?" Chiese Giada mentre quardava Elia sorretto dal biondo.
"No, nulla" risposi guardando l'alta figura sparire in casa.________________
Gli occhi erano più pesanti del solito mentre un tuono mi svegliò dal mio riposo.
Mi alzai a sedere sentendo troppo caldo, poggiai la mano sulla fronte trovandola in fiamme.Mi alzai a rallentatore e la vista iniziò ad oscurarsi, mi poggiai al muro stropicciandomi gli occhi.
Aprendo il cassettone presi il termometro e tornai a letto, quando suonò lo sfilai da sotto al braccio guardando i numeri illuminarsi in alternanza.38,5
Sbuffando alzai le coperte fin sù la testa, stare tutto quel tempo in giardino non era stata una buona idea.
Prendendo il cellulare mandai un messaggio a Giada avvisandole che non sarei andata all'università addormentandomi mentre leggevo la sua risposta.(Elia's Pov)
Mi toccai la testa dolorante mentre cercavo le aspirine, aprendo il mobiletto degli svariati medicinali sbuffai.Finalmente trovandole la figura di Giada fece capolino in cucina.
"Mamma ha chiesto di andare a pranzo da lei domenica" disse sistemando la borsa, infilò il cellulare per poi riprenderlo quando vibrò.
"Mh" fu l'unica risposta che riuscii a darle tenendomi la fronte."Dimmi che vieni all'università, ti prego"
"Per morire in classe?" Sbottai prendendo due pillole e una bottiglina d'acqua.
"Uh, Ania non può venire e non voglio andare da sola" sospirò spostando il palloncino caduto, la casa era uno schifo.
"Come mai?" Chiesi curioso guardandola sottecchi.
"Ha la febbre" alzando la borsa in spalla si chiuse il giubbotto per poi prendere le chiavi.
"Come mai? Ha preso freddo?"
"Si, per colpa di un ubriacone" canticchiò avviandosi all'entrata.Un ubriacone? Chi? Quel Mattia?
Mentre stavo per chiederle chi fosse mi salutò con un urlo sbattendo la porta, mi portai una mano alla testa quando cominciò a pulsare.
Salii di nuovo in camera aprendo le tende, ero curioso e preoccupato e la combo non era affatto gradevole.
D'istinto aprii la finestra e scavalcai il balcone, avevo ancora il grande felpone ma mentre attendevo che aprisse cominciai a gelare.
Bussai con più insistenza comprendendo che forse avrei dovuto usare l'entrata principale ma pochi secondi dopo trovai la minuta ragazza avvolta nella coperta bianca."Elia, meglio se non entri oppure ti mischio la febbre" disse stropicciandosi gli occhi , i capelli scompigliati le andavano in viso mentre un piccolo broncio la rendeva la cosa più tenera che avevo visto in un'intera settimana.
"Non fa nulla" dissi sorpassandola, chiuse la finestra rimettendosi a letto e portandosi le coperte fin sotto il nasino arrossato."Ho saputo che stai male perché qualcuno ti ha trattenuta molto tempo fuori ieri" chiesi curioso spostandole i capelli dal viso, mi sedei sul bordo letto mentre gli occhi scuri incontrarono i miei.
"Mh, non ricordi nulla?" Chiese sospirando.Perché? Che era successo?
Raddrizzai la postura attendendo che continuasse ma sospirando ancora si voltò verso la parete.
"Sei stato tu... eri parecchio ubriaco e ti stavo aiutando" disse flebilmente.Era in quello stato per colpa mia.
"Mi dispiace" le sussurrai calando il viso.
"È successo per caso altro?" Chiesi, sembrava stessi dimenticando qualcosa d'importante ma non sapevo cosa.
"N-no" balbettò coprendosi il viso con la coperta.Avevo ormai imparato che quando balbettava o stava mentendo o era in imbarazzo infatti quando le poggiai la mano sulla spalla voltandola lentamente la trovai totalmente rossa in viso.
"Che ho fatto?" Chiesi ancora ormai sicuro di aver fatto qualcosa dalla sua reazione, in imbarazzo cercava di evitare il mio sguardo guardando la stanza.
"Ania" la chiamai prendendole il mento e facendo in modo che mi guardasse."Tu... tu hai provato..." strizzò gli occhi diventando un peperone, guardandola nella mia memoria rammentai un momento in cui aveva quella stessa espressione.
E lì ricordai, avevo le mani sul suo viso che cercavo di baciarla, strizzò gli occhi arrossendo e il ricordo diventò buio."Ti ho baciata?" Chiesi facendole aprire gli occhi.
"No, ma l'hai fatto qui" disse puntando il bordo del labbro."Mi dispiace, ti avevo promesso di non far nulla e invece..." mi fermai mentre sovrappensiero facevo rigirare l'anello dorato all'indice.
"Ma tu non ti sei scansata" dissi lasciando dar voce ai pensieri, mi voltai lentamente guardandola mentre ad occhi chiusi riposava.
A bocca aperta respirava profondamente mentre le lunghe ciglia sfioravano le guance rosse.Le spostai la ciocca caduta in volto portandogliela dietro l'orecchio e sospirai sonoramente guardandola dormire beatamente.
Ti dispiacerebbe se ti baciassi?

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Dream On
ChickLitAnia era una normalissima ragazza, adorava leggere e stare ore davanti al pc giocando per intere ore ininterrottamente. Elia era il solito ragazzo con la testa in un mondo a parte, col suo vizio del fumo e la voglia di riuscir a conquistare più raga...