20. Conseguenze

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I miei passi riecheggiano nel silenzio, anche se una strana sensazione mi attanaglia da quando sono entrata dentro allo Star Destroyer.

Una luce compare davanti a me, è così accecante che sono costretta a portare  una mano sul viso per proteggermi gli occhi.

Soltanto quando la luce sparisce così come è venuta, abbasso la mano e mi guardo intorno, facendo ciò il mio cuore perde un battito.

Mi ritrovo davanti Bail Organa, ha un espressione assorta, finché non si rende conto della mia presenza ed a quel punto la sua espressione cambia.

-Tutto questo è colpa tua- ha uno sguardo gelido, mi punta il dito contro.

-Non ho fatto nulla- dico sulla difensiva.

-Proprio Il tuo non fare nulla, ha condannato sia me che tua madre a morte- tuona Bail.

Non voglio ascoltarlo, non voglio sentire le sue parole, perché hanno l'effetto di farmi sentire in colpa.

Eri la nostra unica speranza, ma a quanto pare il sangue è più forte di tutto il resto.

Quelle parole mi piombano addosso come un macigno, vorrei andarmene ma non posso ed inizio a scuotere il capo con forza.

Ci sono stati dei momenti, soprattutto all'inizio quando papà ha deciso di rivolere la sua famiglia indietro, in cui ho pensato che la scelta che ha fatto fosse  così egoista da aver cambiato le carte in tavola.

-Smettila, io non sono la speranza di nessuno, sono soltanto...- la voce mi muore in gola.

Bail mi afferra per un polso, spingendomi in avanti, mi ritrovo a sbattere contro una vetrata, riconosco la Morte Nera quando un raggio verde parte rapido ed osservo Alderaan che esplode sotto i miei occhi.

Non voglio sentire di nuovo tutto quel dolore, tutta quella rabbia, una lacrima mi scende da un occhio, non voglio rivivere di nuovo tutto quanto.

Per un attimo mi chiedo se non sia tutto un illusione, ma è tutto così reale, tutto così vivido, che quel pensiero scompare così come è venuto.

Distolgo lo sguardo, la Morte Nera non c'è più, ora mi trovo su Naboo, nella Regione dei Laghi, papà mi osserva con sguardo critico e di rammarico.

-Ho fallito con te, Leia, avresti dovuto combatterlo, non unirti al Lato Oscuro- il suo tono è di delusione.

Mi sorpassa, senza dire nient'altro, provo a seguirlo ma lo scenario cambia ancora.

Mi ritrovo faccia a faccia con Luke, lui non dice nulla ma la sua espressione è così palese che non c'è bisogno che dica nulla.

Si vergogna di avermi come sorella, ha un espressione schifata, ed è proprio quella sua espressione che mi da la mazzata finale e che mi spezza il cuore.

Sento dei passi davanti a me, alzo gli occhi di scatto, ritrovandomi davanti agli occhi me stessa.

Il viso consumato dal Lato Oscuro, una cappa rosso scuro ma potrebbe essere anche nera, un espressione gelida ed sorriso feroce.

Tra le mani ha una spadalaser con la doppia lama, i suoi occhi dorati sono fissi su di me.

-Tutti ti reputano una delusione, se solo lo volessi sarebbero ai tuoi piedi- dice la Leia Oscura.

Abbasso gli occhi, mi ritrovo circondata dai corpi della mia famiglia, di Mara, di Ahsoka, di Han... mi ritrovo con la spadalaser in mano, lascio la presa sconvolta, faccio un passo indietro.

-Io non sono così, io sono...- qualsiasi cosa volessi dire, rimane ferma in gola, non riesco a dirlo.

Diversa? Buona? Chi voglio prendere in giro? Io non sono così, non più, non da quando su Tatooine ho attinto al Lato Oscuro della Forza.

Leia - Storia di una Ribelle MancataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora