La prima cosa che ho fatto, è stato avvertire papà che i Cultisti lo stanno cercando.
Lui se ne è uscito con un "si lo so" che non mi aspettavo proprio, anche mamma ha un espressione tranquilla, troppo tranquilla.
-Sono venuti su Takodana- non è una domanda la mia, ma vedo mamma che annuisce.
È successo qualche giorno dopo la partenza mia e di Luke, un cultista è arrivato su Takodana chiedendo di Darth Vader, Maz ha rispedito al mittente il cultista.
Maz Kanata è una mercenaria, negli anni ha fatto da spia a papà, è una sensibile alla Forza che ha scovato quasi per caso, ed essendo una mercenaria gli è sembrato uno spreco non sfruttarla.
Anche se papà non lo ammetterà mai, Maz Kanata è la cosa più simile ad un amica che ha in circolazione.
Su Takodana sanno che Darth Vader è lì, la sua reputazione è tale che nessuno con un po' di cervello oserebbe andare contro di lui, sapendo che è venuto lì per crescere suo figlio in pace.
Quei pochi che si sono avvicinati troppo hanno avuto vita breve, sia per mano di papà che per mano di Maz.
Se papà ha notato il cambio del colore degli occhi, non ha detto nulla, ma sento che mi sta osservando come se stesse cercando le parole per dire qualcosa.
Un rumore alle mie spalle, ed un imprecazione da parte di Han, mi annuncia che ha di nuovo sbattuto contro la parete dello Slave I.
-Leia, dopo tutto quello che è capitato, ti meriti di staccare la spina- mi sussurra un "ti voglio bene" e chiude la olo-chiamata.
-La fa facile lui, stacca la spina dice...- borbotto, mentre mi dirigo verso Han, lo trovo che sta cercando di aprire una parete.
Non riesco a trattenermi dal non ridere, Han capendo di non essere solo cerca con nonchalance di appoggiarsi alla parete.
-Sai che quella è una parete, vero?- gli faccio notare divertita.
-Certo! Per chi mi hai preso?- per fortuna che Han non ci vede benissimo, quindi non nota la faccia che sto facendo.
Nonostante tutto però Han, mi guarda ed inizio a credere che stia iniziando a vederci qualcosa, finchè non allunga il braccio, rischiando di dare un pugno contro la parete.
Gli afferro la mano, capendo che è meglio se qualcuno gli faccia da guida anche se in questo caso tocca a me.
-Mi spieghi perché sei scappata?- domanda Han ad un tratto, non lo guardo direttamente.
Quando c'è stato quel bacio dopo il suo scongelamento dalla Carbonite, mi sono resa conto di ciò che stava accadendo, e sono scappata.
Mentirei nel dire che non ho provato nulla, ma per qualche ragione che non comprendo del tutto nemmeno io, ho avuto quella reazione.
Potrei usare la scusa che dovevo chiamare mio padre, ma sappiamo entrambi che sarebbe solo quello, una scusa.
-Mi hai preso alla sprovvista!-
-Io? Sei tu che mi hai baciato- è incredulo Han.
-Però è colpa tua! Sei uno strapezzente, una canaglia, un...un...un...- le parole mi muoiono in gola, rimango in silenzio non so cos'altro dire.
-Incredibile, Leia Skywalker senza parole, è un...- non riuscirà a dire altro che uno scossone mi fa andare all'indietro, mozzando il fiato ad Han.
Da quella posizione, noto che R2 si è piazzato ai comandi, ha chiuso il portellone della Slave I, sta inserendo delle coordinate.
-Che sta facendo?- domanda Han L'astromecca ci comunica qualcosa con i suoi bip chiassosi con che sbotta "che ha detto?!" Verso una parete ma sono quasi certa che stesse parlando con me.
-Non sono mio padre o Luke! Sono loro che parlano il robotese in famiglia- sbotto, alzandomi.
Mi avvicino al pannello dei comandi, ma quando provo ad allungare una mano R2 tira fuori un piccolo folgoratore.
Per qualche strana ragione sia papà che Luke, comprendono quello che dicono i droidi in generale, ed io non li ho mai compresi del tutto.
-Voglio solo capire dove stiamo...- quando leggo le coordinate ed il nome del pianeta, il mio istinto mi fa contattare Luke.
Anche se non sono così certa che ci riesco, non ho mai provato da così distante, ma soprattutto in modo consapevole.
Han tenta di strappare R2 dalla console, se la situazione non fosse critica, sarebbe quasi comica.
Chiudo gli occhi sento la presenza di Luke, non appena mi connetto con mio fratello, sento ciò che dice.
Leia, sento la tua rabbia e la tua ansia, che succede?
R2. Ha impostato la rotta per Dagobah, tu ne sai qualcosa?
Il silenzio che segue mi fa temere di averlo perso, poi sento uno sbuffo frustrato.
Luke dice che ha provato anche con lui a portarlo su Dagobah, Yoda deve aver dato un ordine nascosto ad R2.
Non deve essergli andata giù che papà si sia rifiutato di far addestrare i propri figli da Jedi, non dopo quello che è capitato a lui.
Perché? Che bisogno c'è ora che divento un Jedi? Palpatine è morto.
Leia, Yoda è convinto di aver fallito con papà, la nostra sola esistenza ne è la prova, ti ricordi che ha detto Ahsoka vero?
Come se potessi dimenticarlo, anche se in quel momento ho capito perché papà non parla mai del suo passato.
-Se pensa che con papà ha fallito, pensa che...- non riesco a non ridere, perché se pensa che riuscirà dove con papà ha fallito, vuol dire che avrà una gran brutta sorpresa.
Avviso papà.
Luke non dice altro, sento la sua presenza che si sconnette dalla mia, ed a quel punto riapro gli occhi.
Han, quando nota che sto riaprendo gli occhi si lascia andare ad un sospiro di sollievo.
Non so quanto sono stata inconnessione con Luke, ma nel frattempo siamo arrivati.
La sagoma del pianeta Dagobah è davanti a noi, lo osservo assorta nei miei pensieri, ma di una cosa sono certa, Yoda non sa con chi ha che fare.
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Leia - Storia di una Ribelle Mancata
FanficLa protagonista di questa storia è Leia. Questo più che un vero seguito è una storia-spinoff che prende il via dal capitolo finale "L'inizio della fine" della storia Darth Vader - Storia di Vendetta e di Riscatto. Perché sarebbe stato troppo facil...