Quel pomeriggio a New York City il grigio del cielo impedì ad ogni raggio di sole di penetrare le nuvole, oscurando l'intera città e costringendo il professor McKinghley a tenere le lampadine accese. Nell'aula della lezione di Statistica l'unica fonte di luce furono i led installati sul soffitto, una luce davvero scarsa per non creare problemi alla vista degli studenti.
Era una stanza troppo affollata e rumorosa per riportare la pace nella mente di Faye. Il suono della voce di Mr. McKinghley rimbombava nelle sue orecchie, era così fastidiosa da sentire che sembrava stesse parlando attraverso un megafono. Faye socchiuse gli occhi toccandosi più volte l'orecchio destro, inclinando leggermente la testa nella medesima direzione. Cercava in ogni modo di attenuare quel rumore assordante.
La voce del professore venne così inondata dal suono della pioggia, che picchiettava forte contro i finestroni dell'aula e pochi secondi dopo un tuono fece saltare l'elettricità. L'intera università andò quindi in blackout e ciò fece spaventare gli alunni di giornalismo della NYU, di fatti si misero tutti a gridare come se avessero appena visto un fantasma.
Faye, tuttavia, rimase paralizzata sul posto. Non emise il minimo verso, la mancanza di luce portò alla sua mente la notizia letta poco prima."IL FIUME HUDSON È ANCORA UNA VOLTA IL LUOGO DELLA SCENA DI UN CRIMINE
È stato trovato intorno alle 22.00 di ieri sera il corpo di un uomo, il quale abbiamo identificato essere Ashton Holland, senza vita ai pressi del fiume Hudson. [...]"Suonò la campanella d'allarme che fece scattare tutti i ragazzi in piedi per correre verso l'uscita. Faye fu più lenta di tutti gli altri e fece con comodo per non andare a sbattere tra una persona e l'altra. Tutto questo era assurdo! Ashton non c'era più, era andato via in una sola notte e l'ultima volta che han parlato era prima della festa. Come è possibile una cosa del genere? Come si fa ad andarsene senza preavviso?
La bionda sentì i suoi occhi vibrare fin quando non diede via libera alle lacrime di uscire, e queste ultime percorsero le sue morbide guance pallide. Per poco non si sentì ridicola nel vedere come fosse l'unica persona a marciare sotto quella nuvola di tristezza, mentre gli altri si spingevano per il corridoio ridacchiando.
Il professore cercava di illuminare la strada ai suoi studenti con la torcia del suo smartphone, fin quando non si fermò all'ingresso dell'università ed era veramente assurdo che in un college- come l'NYU - per un semplice maltempo la corrente andasse via. Faye non riusciva più a trattenersi, voleva urlare e prendere a pugni chiunque le stesse attorno, ma riuscì a reprimere questo sentimento violento cominciando a fare dei respiri profondi.
Eppure nessuno si avvicinava per chiederle se stesse bene, erano tutti così presi dal blackout. Faye aveva degli amici all'università ma si comportavano tutti come degli sconosciuti. E loro erano tutti lì: Dana, Gabriel, Austin... semplicemente erano troppo occupati a fingere di non conoscersi.Sarà il modo di vivere alla NYU, giustificava sempre Faye. Ma il suo stato d'animo in quel momento non passò inosservato agli occhi dei suoi conoscenti.
Dana era impegnata nell'affondare la sua lingua nella gola di Garrett, ma con la coda dell'occhio notava l'attacco di panico che stava prendendo il sopravvento su Faye.
Gabriel, come suo solito, scherzava sull'accaduto e faceva battutine squallide per attaccare bottone con le ragazze, ma la sua attenzione ricadeva spesso sulla biondina rimasta da sola in mezzo ad un mucchio di persone.
Austin, infine, voleva davvero avvicinarsi a lei per capire cosa stesse succedendo. In realtà voleva uscire a fumare una sigaretta, ma non gli era possibile in quel momento.
Fu proprio lui a spezzare l'incantesimo degli sconosciuti e si fece strada tra la folla per arrivare a Faye. Poggiò una mano sul suo braccio sinistro e lei alzò subito lo sguardo su di lui.«Faye! Stai bene?» chiese spaventato il ragazzo. Faye lo guardò con gli occhi che quasi le cadevano giù dalle palpebre, non riuscì a parlare ma in compenso annuì.
«Devo tornare a casa..» borbottò poco dopo. Austin iniziò a preoccuparsi nel vedere la sua amica in quelle condizioni, quindi cominciò a guardarsi intorno per far uscire Faye da lì - ed ovviamente... lui voleva ancora fumare.
E poi con 'casa' che cosa intendeva? Voleva tornare al suo dormitorio o a casa dalla sua famiglia?
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𝑨𝑷𝑯𝑹𝑶𝑫𝑰𝑻𝑬, 𝚝𝚘𝚖𝚑𝚘𝚕𝚕𝚊𝚗𝚍
Mystery / Thriller[COMPLETATA] Per scovare l'assassino di suo fratello, Tom decide di chiedere aiuto ad una ragazza che non conosce affatto. Faye Bennett è una studentessa di Giornalismo alla prestigiosa New York University dall'aria misteriosa e menefreghista. Alunn...