Faye passò almeno 2 ore con l'agente Foster nella stanza degli interrogatori. Erano presenti solo lei, i due poliziotti e l'avvocato chiamato da sua madre. La mamma di Faye aveva molte conoscenze in ogni campo, per questo la sua famiglia era sempre agevolata su qualsiasi cosa. Le sembrava una tortura dover rimanere chiusa lì dentro sapendo che avrebbe risentito le stesse cose alla sentenza. Perché non passare direttamente a quest'ultima e finirla qui?
«Dov'eri la notte della morte di Ashton Holland, intorno alle undici di sera?» una domanda spiazzante, al contempo fastidiosa per Faye. Non era colpevole, come doveva fare per farlo capire a tutti? Faye si lasciò scappare uno sbuffo e i suoi occhi percorsero l'andamento di un cerchio prima di tornare a guardare l'agente negli occhi.
«Ero alla festa di Madison Poirrot a LaFayette Hall» rispose con sicurezza. Per la prima volta non stava mentendo, lei ci era andata davvero a quella festa, ricorda ancora le canzoni latino americane scelte appositamente da Madison e il modo in cui la canna le bruciava le labbra ad ogni tiro.«Qualcuno può confermarlo?» chiunque. Dana, Gabriel, Austin, le ragazzine che Gabriel aveva rimorchiato quella sera, il fidanzato di Dana... e qualunque altra persona presente alla festa. Faye non si fece scrupoli nel pronunciare i nomi di quelle persone, dei suoi amici più cari.
«Mi sa dire cosa indossava quella sera?» chiese Foster dopo aver visto il suo collega segnare i nomi su un taccuino. Faye aggrottò le sopracciglia, non capendo come quella domanda fosse inerente all'interrogatorio, poi annuì e si decise a rispondere.
«Sì, una camicetta verde menta ed un jeans chiaro» pensò di aver dato una risposta innocua, che non sarebbe servita a nulla.«Parla di questa camicetta?» tirò fuori da sotto al tavolo una busta e l'appoggiò sulla superficie grigia. Al di sopra di questa busta era presente un'etichetta con il titolo "EVIDENZA #1" con un pennarello indelebile nero. Appena Faye mise gli occhi sulla camicetta li spalancò fino a farli uscire fuori dalle orbite. Sentì di nuovo quella sensazione di mancanza d'aria, improvvisamente faceva più caldo in quella stanza ma lei stava cominciando a sudare freddo. I suoi arti si bloccarono per una serie di secondi a lei ignoti, mentre il poliziotto aspettava con pazienza una risposta alla sua domanda. È tua questa camicetta? le chiese nuovamente per farla parlare.
Faye spostò lo sguardo sul poliziotto provando a schiudere la bocca per parlare ma non ci riuscì, l'ansia stava cominciando a mangiarla viva. Fece un cenno con la testa per dire che, sì, quella era la sua camicetta.
Era la sua camicetta preferita.
Era quella sporca di sangue.«Mi sa spiegare di chi è questo sangue? E come ci è arrivato sulla sua camicetta verde?» non lo sapeva neanche lei. Non aveva preparato alcun discorso al riguardo perché pensava, anzi, era convinta che questo momento non sarebbe mai arrivato per lei ma per il vero assassino. Si maledì per non aver provato a lavare via il sangue da quella camicetta, ma ogni volta che la guardava ricordava l'incubo che faceva ogni notte. Ashton Holland disteso in terra, con il petto aperto e che schizzava sangue.
«Ho bevuto molto quella sera, potrei essermi fatta m-male oppure...» si bloccò. Con la mente tentò di vagare tra le mille bugie che avrebbe potuto inventare, ma le parole erano messe così tanto a casaccio ed erano talmente offuscate che non riuscì a mettere assieme nessuna storiella.
«Oppure?» ripetè il poliziotto seduto alla sinistra di Foster, cominciando a picchiettare sul tavolo con la sua bic nera per metterle pressione.
«Il mio cliente non è nelle condizioni di dare una risposta lucida in questo momento, passiamo alla prossima domanda» disse improvvisamente l'avvocato seduta affianco a Faye in sua difesa. Stranamente, Foster non cercò di obiettare, nonostante l'avesse fulminata con lo sguardo.«Che rapporto ha con Thomas Holland, fratello dell'uomo aggredito? Abbiamo notato che spesso si è presentata qui con lui. Conosceva la sua famiglia? Ha avuto una relazione con entrambi allo stesso tempo?» quell'ultima domanda la fece andare su tutte le furie. Faye strinse le mani in due pugni per non sbatterle contro il tavolo.
STAI LEGGENDO
𝑨𝑷𝑯𝑹𝑶𝑫𝑰𝑻𝑬, 𝚝𝚘𝚖𝚑𝚘𝚕𝚕𝚊𝚗𝚍
Mystery / Thriller[COMPLETATA] Per scovare l'assassino di suo fratello, Tom decide di chiedere aiuto ad una ragazza che non conosce affatto. Faye Bennett è una studentessa di Giornalismo alla prestigiosa New York University dall'aria misteriosa e menefreghista. Alunn...