Capitolo 21

86 6 1
                                    

Eccole di nuovo. Le lacrime. Avrei voluto anch’io che fosse stato la prima persona che i miei occhi avessero visto. Avrei voluto poter sentire il suo profumo e la sua voce mentre mi augurava buon compleanno abbracciandomi e stringendomi forte, baciandomi. Avrei voluto molte cose da lui in quel giorno, ma non c’era. Tirai su con il naso e mi asciugai rabbiosamente le lacrime. Mi sentivo stupida a piangere. Rilessi il messaggio soffermandomi su quelle cinque lettere, ti amo. Se mi amava, veramente, non se ne sarebbe mai andato. Uscii dalla casella dei messaggi e composi il suo numero. Volevo sentirlo, avevo bisogno di sentire la sua voce roca. Il telefono squillava. All’ultimo squillo rispose.

«Mia...» sussurrò con il respiro rotto.

«Harry, dove sei?» chiesi. Ero felice, triste e sorpresa allo stesso tempo. Mi aveva risposto.

«Lontano » rispose.

«Dove sei?» gli chiesi nuovamente in modo duro.

«Buon compleanno» mi disse, cambiando discorso.

«Harry, mi hai già mandato gli auguri per messaggio. Ti voglio qui con me, voglio averti davanti a me e stringerti tra le braccia, ma fino a quando non mi dici dove sei non posso farlo. Per favore dimmelo» replicai piangendo e sospirando profondamente. Cercavo in tutti i modi di reprimere quelle stupide lacrime, ma non ce la facevo.

«Ti prego, parlami. Sto veramente male per molti motivi e uno di questi sei tu. Mi avevi promesso che non mi avresti mai fatto soffrire e che non mi avresti mai lasciato sola. Perché hai cambiato idea?» aggiunsi subito dopo.

«Mia, non ho per niente cambiato idea. Tu non puoi capire quanto io tenga a te, ma ho avuto dei problemi. Ho dovuto allontanarmi per un po’. Non voglio coinvolgerti in questa storia» spiegò con la voce roca.

«Okay» sospirai. Il silenzio cominciò a mettersi tra di noi ed io, invece, cominciai a innervosirmi. Sentivo la sua voce, ma non potevo vedere la sua pelle, i suoi occhi, sentire il suo odore e le sue labbra sulle mie.

«Mia...» disse pochi secondi dopo «ti amo veramente»

«Harry, io...» dissi presa alla sprovvista. Non sapevo come rispondere. Se lo avessi detto, sarebbe stato il primo ti amo della mia vita. Rimasi in silenzio cercando di pensare a qualcosa. Non feci in tempo che sentii il suo respiro amaro e, sicuramente, un sorriso ironico uscito a sbuffi dalle sue labbra.

«Okay, ora devo andare...» disse con un pizzico di delusione nella voce. Non ero ancora pronta per dire una cosa del genere.

«Ti chiamo io...» dissi abbassando il viso e strizzando gli occhi.

«No» si affrettò a dire «mi faccio sentire io.»

«Sicuro che ti farai sentire?» chiesi seria, continuando a piangere.

«Certo» rispose. Il tono con cui lo disse mi fece dubitare della sua risposta. Non volevo per nulla perderlo, ma non poteva forzarmi. Non poteva pretendere che gli dicessi di amarlo se non ero pronta. Non riuscivo a capire cosa ci fosse a bloccare quelle fottutissime due parole. Avevo paura, ma non sapevo per niente di cosa.

«Okay...» dissi guardando fuori da quella capannina. Mi asciugai le lacrime con la manica del giubbotto e sospirai. Non dovevi farti trascinare nell’abisso dalle tue stupide emozioni. Te lo avevo detto, ma non dai mai ascolto a nessuno. Disse urlando la parte contraria, a tutto quello, di me stessa.

«Ciao» disse con voce morente. Chiuse la chiamata senza lasciarmi il tempo di rispondergli. Sentivo che sarei scoppiata di lì a poco. Avevo bisogno di sfogarmi, urlare, fare uscire tutta la rabbia e il dolore che si accumulava dentro di me. Buttai il cellulare al mio fianco e uscii dalla capannina. Quella mattina il sole era coperto dalle nuvole grigie. Camminai avanti e indietro sentendo un peso sul mio cuore. Lo stava rompendo in mille pezzi. Urlai a squarciagola. Arrivai al punto di non aver più fiato nei polmoni.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2015 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Una ragazza diversa.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora