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San

Pensavo e ripensavo a quello che mi aveva detto Jackson: "Choi, il capo mi ha detto di dirti di stalkerare quel ragazzino, seguirlo e prendere il codice."

Davvero dovevo arrivare a tanto? Seguire, stalkerare un ragazzino per avere uno stupido codice?! Non sapevo neanche a cosa gli servisse quel codice, non mi era stato detto praticamente niente. Però gli ordini erano ordini, quindi dovevo trovare un modo per poter farlo, anche se l'idea non mi piaceva chissà quanto. 

Potevo intrufolarmi a casa sua, prendere il telefono o il computer e fare le mie ricerche, il tutto mentre Wooyoung era a scuola.
Ma che sto dicendo, io sono bravo ad hackerare, non a fare il ladro.

Cosa potevo fare?

Pensai persino alle scene dei film, in cui qualche ladruncolo prende il portafogli di tasca al suo obiettivo, prende ciò che gli serve e poi glielo restituisce facendo finta di niente.
Non so da che film avessi preso questa scena, non lo ricordavo proprio.

Ma non era una cattiva idea, in effetti.

I miei pensieri vennero bloccati dal suono del mio cellulare. Lo afferrai e senza controllare chi fosse, risposi.

"Seonghwa?"

"Ciao anche a te, Sannie"

"Che vuoi? Sono a lavoro"

"Non parlare come un vecchio, che schifo!"

"Non parlo come un vecchio, sono veramente a lavoro."

"Sì sì, come vuoi...Ti va di fare un giro più tardi?"

"Ehm...va bene, tra un'ora sono da te."

"Così mi piaci, a dopo vecchio"

"Idiota"

Chiusi la chiamata e sospirai. Avrei dovuto seguire Wooyoung, invece sarei uscito con Seonghwa.
Però pensandoci, potevo "usare" Seonghwa per seguire Wooyoung.

Trovai la posizione esatta di Wooyoung sul pc, poi sul telefono, avevo tutti i suoi spostamenti. Spensi il computer e presi il mio giubbotto, uscendo dal mio ufficio. Mi affacciai all'entrata di quello di mio padre.

«Papà, io vado a casa, dopo esco con Seonghwa.» lo avvisai.

«Oh sì, vai pure, ci vediamo stasera.» lo salutai ed entrai nell'ascensore, per poi uscire dall'edificio.

Casa mia non era molto lontana, solo qualche isolato più avanti, quindi non ci misi molto ad arrivare. Mia madre era uscita, quindi ero solo a casa, e per fortuna avevo portato le chiavi.

Mi cambiai i vestiti, mettendo qualcosa di più adatto per un'uscita. Feci tutto molto con calma, poi uscii di casa. Presi la macchina per passare a prendere Seonghwa a casa sua.

Arrivai in anticipo, così fui costretto ad aspettare in macchina per dieci minuti buoni.

Seonghwa è sempre stato puntuale, ero sempre io a fare ritardo, persino a scuola. Oggi è una di quelle poche volte in cui i nostri ruoli si invertono. 

Mentre aspettavo presi il telefono per vedere la posizione di Wooyoung. Non era a casa sua, vedevo quel puntino rosso muoversi per le strade, non troppo lontano dal puntino blu, ovvero il mio, che stava qualche incrocio più indietro.

«Choi San, in 8 anni di amicizia, le volte in cui eri in anticipo posso contarle sulle dita di una mano. Qualche occasione speciale?» mi chiese, facendo su e giù con le sopracciglia, con uno sguardo strano.

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