Le avrei detto di uscire immediatamente dal mio ufficio. L'avrei spedita fuori sotto le minacce della mia segretaria solo per avermi disturbata in quel modo e per essersi presentata senza un'autorizzazione.Avrei fatto tutto questo...se solo una volta incontrati i suoi occhi non vidi le spaccature fra le iridi. I capelli biondi -una volta perfetti e tirati- legati senza un emerito senso logico, i ciuffi cadevano sopra la sua enorme felpa di finto cashmere macchiata di cibo. Il suo viso deturpato dall'insonnia, incorniciato da fitte occhiaie scure e screpolate facevano spiccare ancor di più i suoi occhi lucidi.
Tiheun era devastata.
«Signorina Min se vuole chiamo la sicurezza...» Haneul si sporse oltre le spalle di quella che ormai era l'ex ragazza di Jimin. Cercò conferma ma l'unica cosa che riuscii a trasmetterle fu confusione.
«Non c'è bisogno Haneul. Ci...ci conosciamo quindi vai pure e libera i miei appuntamenti per la prossima ora» la giovane aprì la bocca e contrariata alzò i suoi blocchi cartacei, «Signorina ma fra trenta minuti ha l'incontro con la compagnia di sicurezza informatica, gli asset inform-»
Jackson la linciò con lo sguardo e finalmente tacque. «Di a loro che l'incontro verrà posticipato per domani mattina, avviserò personalmente il presidente per questo..-» fissò la bionda, in tutto questo tempo non osò mai aprire bocca, guardava solo me, «-Imprevisto» e concluse.
Mi guardava e io non potevo fare a meno di assecondarla. Vidi in lei la me disperata e incazzata di tanti anni fa e quei capelli scompigliati, senza tregua, erano un'altra impronta di me stessa.
La porta venne chiusa e Haneul uscì dal mio ufficio lasciando dietro le sue bluse artistiche una strana angoscia e per la prima volta si sentì dispiaciuta per me. Per Nyha.
«Tiheun...», iniziai portandola con i piedi per terra ma il suo odio nei miei confronti non cessò di una virgola, «Cosa hai sentito-»
«Jimin mi ha lasciata» annuì malata, si passò una mano sul viso e poi mi riguardò, «Si si, mi ha lasciata un po' di giorni fa»
Jackson si grattò la gola sperando che lei lo facesse parlare prima di esplodere ma Tiheun alzò semplicemente la voce rantolando.
«Abbiamo fatto sesso e dopo essere venuto ha vomitato come...come se facessi schifo. Schifato da me», rise, «Poi sai che cosa ha detto? "Me ne vado". "Ho bisogno di pensare" e dopo un giorno è tornato per riprendersi i suoi vestiti. Quindi ditemi voi a che cosa ha pensato? A cosa ha rimuginato riguardo la nostra relazione?»
Niente, pensai perché Jimin non aveva bisogno di pensare ulteriormente su quella relazione. Non l'amava.
«Ho pensato che tutto quanto non aveva senso perché in questi due anni non abbiamo mai avuto problemi», il riso sarcastico finì e ricacciò indietro le lacrime.
STAI LEGGENDO
𝑆𝐸𝑁𝑆𝐼𝑇𝐼𝑉𝐸𝑁𝐸𝑆𝑆 | 𝑝𝑗𝑚
Fanfiction𝑆𝐸𝑁𝑆𝐼𝑇𝐼𝑉𝐸𝑁𝐸𝑆𝑆 Cambiamento dei tempi verbali a metà storia, più avanti revisionerò tutto. [IN PAUSA] Due settimane e avrei visto la mia migliore amica, Jisoo, percorrere la navata floreale insieme al principe dei suoi sogni, Kim Taehyung...