❥ Invitation.

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𝐼ɴᴠɪᴛᴀᴛɪᴏɴ

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𝐼ɴᴠɪᴛᴀᴛɪᴏɴ









"Alcune strade portano più a un destino che ad una destinazione"
Lee Jisoo Kim Taehyung

Annunciano il loro matrimonio che si terrà Sabato 15 Giugno alle ore 11:30 al Huwon Secret Garden di Seoul.

"Si vede bene solo con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi."







«... Jisoo non cambierai mai, vero?»

Posai il vistoso invito, di partecipazione al matrimonio della mia migliore amica, sul tavolo della cucina. Levai gli occhiali da lettura e chiusi gli occhi, aprendo entrambe le mani per reggermi sul piano liscio. Meditai: Che cosa ti aspettavi, Nyha?, biascicai sfinita, sapevi benissimo che, prima o poi, questo giorno sarebbe arrivato, no?

Due settimane e avrei visto la mia migliore amica, Jisoo, percorrere la navata floreale insieme al principe dei suoi sogni, Kim Taehyung, vestita totalmente di bianco. Avrei rivisto tutti i vecchi compagni del liceo, nonché amici dello sposo.

Quattordici giorni, trecentosessanta sei ore e ventimila centosessanta minuti, avrei rivisto lui.

Erano passati quasi due anni e faticavo ancora a pronunciare il suo nome. Dopo tutto questo tempo, avrei dovuto sopportare lui e i suoi letali occhi neri, affilati e sottili quanti quelli di un serpente, insieme al suo solito ghigno da sadico bastardo, che sua madre gli aveva cucito addosso.

Il cellulare, nascosto dentro la tasca dei jeans, fece capitolare vibrazioni e tremori per tutto il corpo, risvegliandomi da quel via vai di pensieri nocivi riaffiorati fra le meningi. E per colpa dello spavento fui obbligata a portarmi una mano al petto e imprecare contro l'apparecchio elettronico:«Pronto?» dissi, poco socievole.

«Allora, come sono? Troppo pacchiani o sdolcinati? Ho avuto così tanto da fare con i preparativi del matrimonio che mi sono dimenticata degli inviti!», Jisoo, nel mentre, si arrotolò una ciocca castana con un dito, piegata come un gatto selvatico sopra il manto verde di Huwon Secret Garden. Studiando nel minimo dettaglio il livello del prato; si tirò su e parlottò con qualche fioraio, domandandosi se il blu pervinca stonasse sopra le peonie dalle spoglie tenui.

«Oh, Jisoo sei tu. Ero soprappensiero...» sussurrai, mordicchiandomi l'angolo del pollice.

Questo matrimonio mi stava mettendo l'angoscia; ero felicissima per lei, Kim Taehyung era sempre stato il ragazzo dei suoi sogni, il bambino che sognava di sposare sotto i rami del pesco nel cortile dalle elementari. Il loro destino sembrava essere scritto fra le stelle perché, anni dopo il trasferimento a Daegu di Taehyung, si persero di vista, fino a ritrovarsi nella stessa classe nell'ultimo anno di liceo.

𝑆𝐸𝑁𝑆𝐼𝑇𝐼𝑉𝐸𝑁𝐸𝑆𝑆 | 𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora