❥ Hong Shao Rou

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Luglio sembrava privilegiare il colore chiaro

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Luglio sembrava privilegiare il colore chiaro. Non rosso e né tanto meno quel giallo aranciato che baciava la pelle con dolcezza. L'anno scorso ci fu un torrido caldo da secca, dove respiravi solamente sotto la frescura dell'ombra di qualche albero del parco di Namsan.

Anni fa non mi sarei mai avvicinata alla finestra con l'angolazione dritta verso il sole, mentre ora...mi trovavo qui. Dietro la tenda chiara del mio appartamento a guardare il cielo fuori stagione. Mi sentii stupida a guardare furtiva gli spicchi di spiragli del tempo. Eppure riuscivo a meditare, pensare, così bene su me stessa davanti a quel vetro appannato.

Il ronzio del televisore rimase perpetuo da qualche ora. Le risate del conduttore mi fecero quasi agghiacciare non appena tornai con i piedi sul mondo terrestre dai dittonghi lineari.

Rimembrai in quell'istante l'immagine di me stessa -di poche settimane fa- che sussurrava a Jackson di provare ad amarmi per estraniarci da questo schifo di realtà.

Fu un pomeriggio plumbeo, ormai nulla di nuovo con il tempo chiaro di questo luglio, e stesa sul mio letto mi ritrovai ad appoggiare la testa sopra il petto del castano. Incrociai poco dopo i piedi con i suoi, facendomi gustare le mie caviglie lisce morbide appena depilate con la cera. Cosa ci facevamo li? Come due ombre immerse dai silenzi.

Le cinque di quel pomeriggio divennero pesanti non appena incominciai a piangere dal nulla. Eppure dovevo sentirmi grata e felice per la sua presenza con me. Pur di non farmi sentire sola in quei giorni -Jisoo doveva occuparsi del trasferimento nella muova casa insieme a Taehyung- lui si presentò a casa mia con del gelato giapponese e due bottiglie di soju per alleviare il dolore.

Ubriaca, ma forse più brilla, mi ritrovai a ridere e strisciare i piedi sul parquet della mia camera da letto alle sei del pomeriggio. Per quanto Jackson provò a tirare via le bottiglie dalle mie grinfie le mie labbra rimasero incollate al collo di esse.

Lo sai che alcune volte mi sembra di percepire l'odore di lui?

Dissi fra una risata e una goccia naufraga di vino rosso accaparrato dalla credenza.

Com'è possibile Nyha? Non è mai entrato in questa casa.

Domandò afferrandomi per i fianchi per non farmi sbattere contro lo stipite. Allora io allungai la mano, poi il dito e esordii senza una regola:

Perché il letto è l'unica cosa che ho tenuto della vecchia casa, l'unica cosa che ho tenuto che apparteneva ancora a me e a lui. E quando mi sveglio da un sogno, dove faccio l'amore con lui, sento il suo odore....Lo sento così tanto Jackson...

Caracollai all'indietro con le braccia a stella. I capelli si sparsero su quel letto maledetto, miagolando ad un Jackson indecifrabile di venire lì vicino a me quasi come un mantra. E dopo lo strofinamento delle caviglie, come le lacrime che uscirono da sole iniziai:

𝑆𝐸𝑁𝑆𝐼𝑇𝐼𝑉𝐸𝑁𝐸𝑆𝑆 | 𝑝𝑗𝑚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora