Changes.

123 7 9
                                    


L'aria fresca ma frizzante entra dal finestrino del Taxi e fa svolazzare i miei capelli. Cerco di sistemarli dietro un orecchio e do un'ultima occhiata al volantino degli annunci per accertarmi che il palazzo sotto il quale l'autista si è fermato, sia effettivamente quello giusto. Ringrazio e pago il signore, il quale gentilmente si offre di aiutarmi con le valige.

Non ho portato tanta roba, anche perché il mio armadio non è mai stato molto ricco ma in caso di traslochi purtroppo lo spazio lo riempiono altri oggetti e affari vari che servono per la casa. Un esempio è il mio gatto persiano, il quale non è un vero e proprio oggetto per la casa, ma sembra che le sue cose siano di più delle mie.

Ringrazio ancora una volta il tassista prima di entrare all'interno dell'edificio e mi dirigo verso quella che sembra essere una portineria.

<< Salve! Come posso esserle utile?>> dice a gran voce il signore dietro il bancone.

<<Salve, io sono Samantha Baker, sono la nuova affittuaria del terzo piano. La mia coinquilina Darcy deve averla informata del mio arrivo.>> dico gentilmente mentre mi fermo proprio davanti a lui, trascinando con me il mio trolley e cercando di calmare la mia gattina che comincia a miagolare. Non la biasimo, sono molte ore che siamo in viaggio e comincerà ad avere fame.

Continua a sorridere facendo nascere ai lati della sua bocca delle grandi fossette. E' un uomo di mezza età, all'incirca, capelli brizzolati, un accenno di barba e a quanto pare ha molta energia che mi rallegra. <<Ah sisi certo, mi ha detto che sarebbe arrivata alle 14.00>> dice prima di controllare il suo orologio al polso e poi riprende << E... sono le 14.00, Wow! Puntuale come un orologio svizzero!>> scherza ed io annuisco sorridendo.

<<Bene, venga con me.>> mi fa segno con la mano di seguirlo e mi aiuta con i bagagli per entrare in ascensore. Il palazzo è molto moderno e pulito, tappezzato di una moquetta blu acceso e le pareti sono di un bianco lucente.

<<Ah, si giusto, signorina Baker, devo informarla del fatto che purtroppo la signorina Darcy ha avuto un imprevisto e potrà tornare qui solo dopodomani!>> mi dice inarcando la sopracciglia mentre saliamo di piano in piano. Io scrollo le spalle e rispondo che è tutto ok.

Ho trovato il suo annuncio nella cassetta postale della casa in cui abitavo con mio padre e l'ho contattata immediatamente: mi è subito apparsa molto educata e gentile, inoltre è l'appartamento più economico e vicino alla casa editrice dove comincerò a lavorare dopodomani. Per mia fortuna, la persona con la quale condivideva prima la casa si sarebbe trasferita altrove e quindi ha cominciato a far girare volantini.

<<Ecco a lei la chiave signorina Baker, ogni tanto si inceppa ma basterà che spinga un po' ed entrerà perfettamente. Per qualsiasi tipo di richiesta non esiti a chiedere! Buona permanenza!>> mi disse il signore una volta entrati nel mio appartamento e mentre mi porge il mazzo. <<Davvero troppo gentile! Grazie...>> mi blocco poiché non so effettivamente come si chiama. <<Mike! Il mio nome è Mike, signorina Baker..>>

<< Capisco e... mi chiami pure Sam>> gli sorrido e lui annuisce. <<Ah, in realtà c'è una cosa che vorrei chiederle..>> dico prima di chiudere la porta. <<Certo! Mi dica tutto Signo... Sam!>> si corregge e mi fa ridere la maniera frettolosa, ma allo stesso tempo così dolce, con la quale parla. <<Le volevo chiedere se potesse darmi delle cartine geografiche, quelle in cui sono indicati anche i vari mezzi che posso prendere per spostarmi. Sa, non ho ancora una macchina e andare avanti di taxi e uber non mi sembra il caso...>> gli chiedo <<So che è molto all'antica utilizzare le cartine, con tutta la tecnologia che c'è ai giorni d'oggi, ma.. io le preferisco.>> scrollo le spalle imbarazzata. Non voglio sembrare una rompiscatole obsoleta, ma davvero preferisco la tradizionalità alla modernità a volte.

Room. [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora