Anxiety and Paranoia

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Mentre sistemo i panni e la camera, metto un po' di musica come sottofondo. Inizio essendo molto arrabbiata perché, anche solo guardandomi, con quell'espressione del cavolo mi ci fa diventare. Non solo io lo guardo in un modo che lo turba, anche lui fa lo stesso con me.

Poi, mentre mi sfogo facendo pulizie, mi sbollento e comincio a riflettere sulle parole che mi ha detto: davvero è stato via per alcuni giorni, per lasciarmi sola? Ma dov'è andato? Sicuramente a casa di qualche amico. Ma non voglio sfrattare una persona da casa sua solo perché non andiamo molto d'accordo.

Quando mi calmo e capisco che magari ha un po' di ragione, prendo un bel respiro ed esco dalla camera. Non ho davvero voglia di apparire antipatica per poi arrivare anche ad averci accese discussioni, voglio cercare di creare un "buon" rapporto, giusto per quieto vivere.

Appena mi trovo nel corridoio, la porta della sua camera è aperta e non c'è, non si trova neanche nel bagno e in cucina. Appena mi avvicino al salone noto la tv accesa, sempre così bassa la sente?

E' seduto sul divano con il braccio piegato dietro la testa, si gira a guardarmi con espressione atona ed io... decido di sedermi poco più distante da lui, fingendo di guardare la televisione. Nella mia mente si confondono fra loro varie frasi con cui potrei iniziare una conversazione, senza però ottenerne una che sia almeno un po' decente e che non mi faccia apparire come una cretina.

Ha indosso abiti normali: un maglione e dei pantaloncini di tuta, noto che sulle caviglie ha una frase tatuata e sono convinta del fatto che ne abbia anche degli altri. Porta i capelli raccolti in una fascia verde militare... Samantha!? Mi grida il mio subconscio, cercando di farmi riporre l'attenzione su come poter iniziare una conversazione.

<<Non ce la fai proprio eh..>> dice con fare divertito e si gira a guardarmi, i suoi occhi sono wow... Mi sorprende a guardarlo, in silenzio, ancora, e forse capisco perché si è fatto strane idee su di me.

Mi sento in imbarazzo più totale, mi mordo nervosamente un labbro e trattengo il respiro.

<<Con quell'espressione curiosa e scrutatrice... mi metti ansia>> si volta e comincia a fare zapping con i canali. Sembra essere ancora divertito ma anche dubbioso e non lo biasimo, da fuori devo sembrare molto strana. E mi viene da ridere a pensare che io abbia la stessa idea su di lui.

<<Ti faccio ridere?>> si gira e mi rivela un sorriso affascinante con ai lati delle profonde fossette.

Abbasso lo sguardo e cerco di trattenere una risatina nervosa.

<< Bhe, non c'è da stupirsi se la tua gatta sia una curiosona. Tale madre tale...>> alza le spalle ed io strillo divertita, interrompendolo, <<No!>> e scoppiamo a ridere.

Mi giro su me stessa per cercare Sasha, ma in salone non c'è. <<Sicuramente starà in camera mia.>> dice lui ancora divertito ed ora il suo sguardo è fisso sul televisore, dove stanno trasmettendo uno show di cucina. Uno suo braccio è disteso sul cuscino sul quale poggia e la sua mano si trova a pochi centimetri dalla mia spalla- Ha una mano veramente grande - Scuoto la testa cercando di scacciare i miei pensieri che curiosano questo ragazzo riccio seduto vicino a me.

<<Le piaci.>> confesso ed è vero: Sasha è molto tranquilla come gatto, si fa gli affari suoi, ma solo con me e con amici miei stretti si comporta in questa maniera. Forse il fatto che anche lui sia un po' così la incuriosisce e l'attira.

Lui sembra sorpreso quando si volta a guardarmi, sfociandomi un altro sorriso abbagliante. Glielo ammiro e non posso non notare le sue labbra carnose e fine al punto giusto, aventi un color ciliegia acceso.

Room. [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora