Uncertain Looks

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Il resto della domenica l'ho passato a leggere, parlare al telefono con la mia amica Allison che non sentivo da un po', ripetere a memoria il tragitto da fare per arrivare alla casa editrice Heldon e a cercare di placare l'ansia e l'emozione per il mio primo giorno di lavoro.

Harry non è tornato a casa tutto il giorno e da un lato sono sollevata, almeno ho più libertà e privacy. Sicuramente non sarebbe stato così se fosse stata una femmina, non mi sarebbe importato nulla se mi avesse visto per sbaglio in mutande e reggiseno o non avrei dovuto chiudere a chiave ogni volta entrata in bagno. Ma mi accontento.

A mio padre, ovviamente, non ho raccontato di questo cambio di programma, non voglio farlo stare in pensiero, in fin dei conti sarà solo per un mese.


***

Lunedì, la sveglia suona alle 6.00 in punto ed ho un'ora precisa per fare colazione e prepararmi. Decido di farmi una doccia veloce al corpo ma senza lavare i capelli, in quanto l'ho fatto ieri e sono ancora puliti. Li lego, però, in una coda alta e ordinata, arricciando leggermente la punta.

Non ho molti vestiti eleganti, così attacco un post-it sopra la mia scrivania in cui ci scrivo di andare a fare shopping, vicino a quelli in cui ci ho scritto che mi devo ricordare di fare un po' di spesa. Vivere da sola, in una casa tutta mia (o quasi) e che devo accudire è un bell'impegno, ma grazie alla mia organizzazione so che andrà per il meglio.

Decido di indossare uno dei pochi completi eleganti che ho: gonna e giacca color nero con sotto una camicetta grigia avente un fiocco al collo. Amo questa camicia, anche per il fatto che era di mia madre.

Prendo la borsetta e tutto ciò che mi è utile per la giornata, mi do un'ultima occhiata allo specchio in corridoio, il quale è più grande di quello in camera mia. Mentre mi infilo i tacchi e penso al fatto di dover comprare anche uno specchio, sento dei passi provenire dal salone. <<Bella camicia>> biascica Harry e mi indica, è vestito in maniera veramente stravagante: un completo, giacca e pantaloni, pieno di paillettes luccicanti e la camicia nera che indossa sotto è completamente sbottonata mettendo in bella vista una farfalla tatuata proprio sopra lo stomaco e quelle che sembrano due foglie, sui fianchi, le quali poi scompaiono sotto i pantaloni. Mi passa di fianco, barcollando e la puzza di alcool invade le mie narici. Non molto gradevole come odore, di prima mattina.

Andiamo bene...

Io alzo le sopracciglia e lo osservo silenziosamente andare verso la sua camera, un cipiglio caratterizza il suo volto. <<Bhe? Per quanto ancora starai lì a guardarmi con quell'aria di disapprovazione e senza dire una parola?>> si appoggia alla maniglia per non cadere. <<Mi metti ansia.>> e tutto ciò lo dice con tono calmo e voce molto roca, più di quanto abbia sentito le uniche due volte che ci ho parlato.

Scuote la testa innervosito ed entra in camera, lasciando la porta accostata e sento un tonfo. Mi affaccio curiosa per vedere se è ancora vivo e lo ritrovo disteso sul letto a pancia in giù, con braccia e gambe divaricate, a russare. <<Buonanotte>> è l'unica parola che mi esce dalla bocca prima di chiudere la sua porta. Chissà che lavoro svolge per rimanere fuori casa tutto questo tempo, tornare ad orari così impensabili e in queste condizioni...



Quando arrivo nell'atrio vedo camminare frettolosamente Mike nella mia direzione, con fare preoccupato. <<Signorina Sam, mi deve scusare davvero per l'imprevisto ma non ne ero al corrente!>>

<<Che imprevisto Mike?>> chiedo confusa. <<Ah ehm.. Per quanto riguarda il signor Harry..>> dice ed io gli sorrido. <<Non si preoccupi, non è colpa sua.. come non lo è di nessun altro>> alzo le spalle e lo penso veramente.

Room. [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora