Pain

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CIAO!! SCUSATE PER IL RITARDO, MA SONO MOLTO IMPEGNATA CON L'UNIVERSITà QUINDI LA SERA SONO MOLTO STANCA. COMUNQUE ECCO A VOI L'AGGIORNAMENTO CHE VI AVEVO PROMESSO. BUONA LETTURA!

Harry questa sera si è dimostrato migliore di come si è presentato, ma non posso biasimarlo poiché io per prima non mi sono comportata nel migliore dei modi con lui. Il suo comportamento era solo un riflesso del mio, più o meno.

Levo il poco trucco che mi è rimasto e infilo il pigiama, mentre penso. I miei occhi si sbarrano quando noto dal telefono che sono le 5.30 del mattino, cavolo! Non facevo così tardi da parecchio tempo.

<<Sam, posso?>> la voce roca e molto calma di Harry mi fa sussultare. Butto il mio vestito puzzolente di fumo e alcool- sebbene io non abbia né fumato e né bevuto- all'interno della cesta dei panni sporchi. <<Si, certo.>> gli apro la porta e lo sorpasso per andare in camera. Devo dirgli qualcosa, devo dirgli qualcosa.

<<Comunque... bella serata.>> farfuglio e mi mordicchio un labbro perché vorrei sprofondare nel pavimento. Lui sorride, appoggiato con una mano sulla porta, e mi guarda dall'alto. <<Vero? Tranne quando ti sei persa e ti ho cercata per tutto il locale...>> alza le sopracciglia e si trattiene dal ridere, ma poi scoppiamo entrambi. Abbasso lo sguardo imbarazzata. <<Non sei poi così male, Samantha.>> mi sorride diversamente, forse in maniera sincera, senza il solito lato derisorio. E mi sto anche abituando ad essere chiamata in qualsiasi modo tranne che come Sam. <<Neanche tu, dai.>> ammetto e gli volto subito le spalle per entrare in camera, proprio come farebbe una bambina di 5 anni. Lo sento ridacchiare da dietro la porta.

***

Quando apro gli occhi sono le 14.30, non ricordo neanche l'ultima volta che mi sono svegliata così tardi. Però, mi sento rilassata e ho dormito profondamente.

Mi stiracchio rumorosamente e poi ricordo di non essere sola in casa così mi tappo velocemente la bocca. Dovrò abituarmi a questa idea.

Rotolo giù dal letto e noto Sasha accovacciata ai piedi del mio letto. <<Ehy, quando sei entrata tu?>> l'accarezzo e lei si stiracchia. <<Subito dopo che le ho dato da mangiare>> la voce di Harry mi fa scattare. <<C-come?>> chiedo imbarazzata e lo guardo appoggiato con una spalla allo stipite della porta. <<Miagolava come una matta dalla cucina, due ore fa. Così mi sono alzato e le ho dato da mangiare>> Harry tira su le spalle. <<Sei una viziata!>> le dico scherzosamente e le punto un dito, lei miagola come per rispondermi. Sasha ha sempre obbedito e solo alcune volte ha fatto la capricciosa, ma penso che Harry le piaccia anche troppo e per questo le piace essere viziata da lui.

<<Grazie, Harry. E.. scusa, di solito non fa così.>> lui mi guarda con la bocca socchiusa e gli occhi fissi nei miei. <<Mi dispiace davvero se ti ha svegliato...>> continuo. <<Non ti preoccupare, Sam>> mi interrompe lui ed il suo viso si rilassa. <<Ero già sveglio, mi piace dormire si... ma quando è mezzogiorno mi sveglio sempre. Ho molte cose da fare, è bene essere produttivi>> apre la bocca in un sorriso luminoso ed energicamente tira su un pollice.

Io soffoco una risata e lo guardo perplessa <<S-si, giusto.>> rispondo per niente convinta e mi vergogno per lo stato in cui ora mi trovo, mentre lo dico: in pigiama di pile, capelli scombinati e faccia gonfia. <<D-diciamo che non sono abituata a fare così tardi la sera...>> mi sforzo di dire nel silenzio imbarazzante e sotto lo sguardo divertito di Harry. Sono una persona molto ordinata ed organizzata, seguo dei schemi ben definiti che mi aiutano ad essere sempre preparata; ma la serata di ieri sera era completamente fuori i miei schemi. Non sono fissata con essi, mi lascio anche andare delle volte, ma non sempre. L'ultima volta che ho agito in questo modo non è andata a finire molto bene.

<<Non hai passato una bella adolescenza, allora.>> dice sfacciatamente il mio coinquilino ed io non riesco a nascondere la mia espressione sorpresa. Ma come si permette? Cerco di mantenere la calma e respiro profondamente. <<Quindi, secondo te, passare una bella adolescenza equivale a fare tardi la notte, ubriacarsi e fare cazzate?>> mi stupisco del mio linguaggio e a quanto pare anche lui. <<Bhe, il mio è ben diverso: io mi sono impegnata per realizzare i miei sogni; il mio futuro e Seattle erano l'unico pensiero, quindi ora che sono qui e dopo averli realizzati ti posso assicurare che non è stata poi così male.>> Mi sale un nodo enorme in gola, perché l'unica "vera adolescenza" che io abbia mai vissuto- quindi quella che intende Harry- l'ho passata i primi anni di università ed è stata un disastro. Nell'ultimo periodo non fa altro che tornarmi in mente quel periodo e non capisco perché, forse frequentare Harry non è buono per me. Ieri sera era riuscito a farmi una bella impressione e con la frase che gli è uscita poco fa, ha distrutto tutto.

Fra meno di un mese finirà e potrò vivere la mia vita in pace, lontana dai miei incubi... Almeno spero.

<<Ehy... scherzavo, Sam>> lo sento dire con voce morbida fuori la porta del bagno, subito dopo essermici chiusa per evitare che mi vedesse piangere. Non ha emesso una parola mentre rispondevo alla sua battuta e quando lentamente, ma con decisione, mi sono diretta dentro il bagno. Apro l'acqua della doccia e contemporaneamente quella della vasca per cercare di coprire la mia voce spezzata dal pianto. <<Tranquillo, devo lavarmi... ho molti impegni.>> la mia voce è impastata, ma spero vivamente che il forte rumore dell'acqua lo abbia un po' attutito.

<<Ok, mi dispiace Sam...>> so che ha notato come il mio umore sia cambiato, ma non posso controllarlo. E' stato un colpo basso anche per lui questa volta. E nonostante mi piaccia molto come il nome Sam esca dalla sua bocca, con l'intonazione britannica e la sua voce calda; ignoro quando mi dice che sta uscendo. Non sento neanche le ultime parole della sua frase perché mi immergo nella vasca piena quasi fino all'orlo.

Room. [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora