Take it out!

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SCUSATEMI TANTO SE AGGIORNO SOLO ORA!! PER FARMI PERDONARE OGGI PUBBLICHERò TRE AGGIORNAMENTI. BUONA LETTURA E BUONA CENA :) <3




Le lacrime scorrono velocemente lungo le mie guance mentre cerco di esprimere a parole quello che mi sta consumando dentro. La dottoressa Clarke mi ascolta in silenzio e mi sprona quando non riesco.

<<Mi sento come se avessimo perso tempo in tutti questi anni, le uniche persone con cui riesco a parlarne sono la mia migliore amica e lei, dottoressa. Non riesco ad affrontare veramente questi... questi... incubi, orrori del passato, non so neanche come chiamarli.>> tiro su con il naso. <<Non riesco ad andare avanti.>> dico tutto d'un fiato e finalmente lo ammetto: ammetto a me stessa che non sono davvero riuscita a superare gli eventi del mio passato.

<<Sam, non abbiamo perso tempo. Hai appreso di avere un problema e ne abbiamo parlato, ovviamente è un percorso lungo il tuo. Infatti, come ti avevo consigliato, bisogna continuare. Io sono sempre qui, pronta ad ascoltarti, lo sai, e il fatto che tu mi abbia contattato e abbia capito un'altra problematica che ti affligge, è un grandissimo passo in avanti!>>

<<Ora parlami del tuo coinquilino, perché ti ricorda quei momenti?>> appena sento questa domanda mi si stringe lo stomaco e rischio di vomitare il sandwich che sto mangiando. Poco fa ho sentito chiudere la porta d'ingresso e ho avuto via libera per andare in cucina e mangiare.

<<Non lo so.>> mento.

<<Sam, il fatto che questo ragazzo lavori in un pub e abbia una vita simile a quella di quei ragazzi, non vuol dire che sia come loro. Sicuramente non è uno dei migliori ambienti da frequentare, ma da come hai detto tu stessa, sembra una persona tranquilla, determinata e che prova anche ad iniziare conversazioni civili.>>

<<Con questo non dico di buttarti a capofitto su qualcosa di cui non conosci niente, ma proprio per questo motivo prova a scoprirne anche solo una piccola parte. Prova ad aprirti, non completamente, solo un piccolo spiraglio di te stessa. Non tutte le persone se ne approfittano, Sam, e purtroppo questo lo scoprirai solamente se ci provi.>> Le sue parole sono forti, ma vere: Mai sentito parole più vere di queste. Stringo forte il labbro fra i denti e per la seconda volta, oggi, lo faccio sanguinare.

Continuo a piangere e sembra proprio che le lacrime non vogliano smettere di scendere.

E' inverosimile come mi faccia ridere, pensare ai consigli esattamente opposti suggeriti dalla mia migliore amica e quelli dalla mia psicologa, ma so per certo che entrambe vogliono il mio bene. Io e Ally siamo molto simili e per questo motivo mi ha consigliato di ignorare, ma allo stesso tempo la dottoressa è una persona in gamba e molto più esperta di due ragazze giovani come me e la mia amica.

<<Okay.>> dico, sconfitta ed esausta, mentre bagno le mie labbra torturate con la lingua. <<Sei una persona eccellente Samantha, non ti sottovalutare.>> la dottoressa conclude la chiacchierata con grande classe e dopo averla ringraziata svariate volte, termino la telefonata.

Devo davvero prendere in considerazione il suo consiglio, forse provare a parlarne con un'altra persona, completamente estranea, potrà aiutarmi ancor di più.

Scaccio via le paranoie che mi dicono quanto sia inutile, bevo un bicchiere d'acqua, mi sciacquo la faccia e mi butto a letto.

Oggi è stata una giornata breve ma intensa, fortunatamente da domani inizia la settimana in cui lavoro di pomeriggio, cosicché domani mattina potrò rilassarmi e organizzarmi al meglio.

***

<<Ne vuoi un altro sorso?>> mi domanda mamma con in mano la limonata. <<No mamma, grazie. Sono apposto così.>> le dico poco prima di richiudere gli occhi e continuare a godermi il sole. I cuscinetti sopra la sdraio sono troppo caldi e sto cominciando a sudare, ma mi sento così rilassata, sdraiata accanto a mia madre nel nostro giardino di casa, a sorseggiare limonata e a chiacchierare del più e del meno. <<Quindi sei pronta per l'ultimo anno delle scuole medie?>> mi chiede elettrizzata mia madre.

Pongo una mano di fronte ai miei occhi, per coprirmi dal sole accecante e la guardo. E' bellissima: i suoi occhi azzurri sono ancora più chiari oggi e i suoi capelli neri sono molto luminosi, è piena di vita. Le ho sempre invidiato il colore degli occhi, io ho ripreso il nero di quelli di papà; ma in cambio da lei ho ripreso i bellissimi capelli e la pelle perfetta.

<<Mmh... bene.>> rispondo mentre giocherello con le dita. Le medie? Cosa?

Mia madre comincia a tossire subito dopo aver preso un sorso di limonata dal bicchiere, così mi sporgo verso di lei. <<Ehy, tutto bene?>> provo a darle qualche colpo leggero fra le spalle, ma la tosse sembra non volerle passare.

<<Tranquilla... piccola.>> dice fra un colpo di tosse e l'altro. Allontana per un attimo la mano dalla bocca e su di essa si vede un liquido rosso: è sangue.

Si alza di scatto ed io la seguo. <<Mamma, mamma!>> la chiamo, provo a raggiungerla, ma lei continua ad allontanarsi e non si gira neanche una volta. <<Mamma!>> continuo ad urlare mentre insieme andiamo nella direzione della luce del sole, la quale piano piano diventa sempre più forte.



<<Mamma!>> mi divincolo fra le coperte e mi ritrovo a serrare gli occhi velocemente: mi sono dimenticata di chiudere le tapparelle ieri sera ed ora il sole entra liberamente in tutta la mia stanza. Sospiro intensamente e poi mi ributto a peso morto sul materasso, raccolgo i miei capelli sudati in uno chignon.

In realtà non ricordo degli ultimi attimi prima di addormentarmi, infatti non appena giro la testa di lato noto il mio telefono nel letto: mi sono addormentata mentre lo smanettavo. Lo afferro e si accende lo schermo mostrando il nome di mio padre, faccio strisciare il tastino verde. <<Ehy, papà.>> dico con voce impastata dal sonno.

<<Buongiorno! Ti sei appena svegliata?>> mi chiede energicamente ed io sorrido, nonostante il tono troppo alto. <<Si, questa settimana lavoro il pomeriggio.>> gli dico mentre mi sollevo dal letto. <<Ah si, si, giusto! Spero di non averti svegliato prima, ti ho chiamato... un po' di volte.>> ridacchio mentre lo sento parlare goffamente e giuro di amarlo alla follia.

<<No, tranquillo. Come stai?>> gli chiedo. <<Bhe, bene. Sto facendo una pausa dal lavoro>> guardo in fretta e furia l'orario, fortunatamente sono ancora le 10.30 e ho tempo per fare tutto il necessario. Questo weekend mi ha fatto perdere la retta via.

<<Sam? Mi hai sentito?>> la voce di mio padre risuona nelle mie orecchie. <<Si, certo... Cosa dicevi?>> mi gratto nervosamente la fronte. <<Che ne dici se in settimana ti passo a trovare?>> apro la bocca per rispondere e per un attimo il mio cuore si ferma: Harry!  
Ancora non gli ho detto niente sul mio nuovo coinquilino, dannazione! <<Così mi fai vedere un po' la tua nuova casa, la tua nuova vita!>> dice entusiasta. <<Ehm... poi... ci organizziamo okay? Ho molto lavoro da svolgere, orari... strani.>> mi arrampico sugli specchi e mi sento una pessima figlia. <<Oh... c-certo, amore, certo. In base ai tuoi orari ovviamente.>> sento un pizzico di delusione nel suo tono, ma non posso farlo venire qua e fargli trovare la sorpresa. <<Aspetto tue notizie allora>>

<<Certo, papà.>> poso il telefono sul comodino e sono delusa da me stessa. E se lo facessi venire senza ospitarlo a casa? Che roba da pazzi... Come possono venirmi in mente idee del genere? Non posso aspettare fin quando Harry trova un altro alloggio quindi dovrò affrontare anche questa cosa. Mi massaggio le tempie e corro in bagno a farmi una doccia.

Un passo alla volta Sam, un passo alla volta; mi ripeto mentre l'acqua della doccia rilassa ogni mio muscolo e manda via ogni mia ansia... o quasi.


***

Tiro fuori due ciocche di capelli dalla treccia ed il mio viso sembra più sereno, ora. Mi aggrappo al sogno di mia madre, in cui era splendida e solare; la sua pelle era ancora candida ed i suoi occhi ancora sprigionavano energia... Purtroppo però ogni sogno che faccio su di lei deve terminare con i sintomi della sua orribile malattia.

<<Ciao, Sam.>> ero talmente tanto concentrata ad accarezzare Sasha e a riflettere che non mi sono accorta di Harry entrare in cucina.

Room. [h.s]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora