Room. [h.s]

Indestructible memories

Le pareti bianche della vasca sono azzurre, sott'acqua. Quest'ultima smorza anche i miei numerosi urli sfogativi- quasi disperati- e sul mio viso bagnato non si distinguono più le lacrime dalle gocce di essa.

La verità è che non riuscirò mai a liberarmi da questi brutti ricordi, mi tormenteranno sempre.

Strofino il mio viso con entrambi le mani e raccolgo i capelli bagnati su una spalla. Devo solo distrarmi, penso, ci devo riuscire.

Finisco di lavarmi e di prepararmi, i capelli ci mettono troppo ad asciugarsi e annoto su un post-it che devo cercare un parrucchiere per spuntarli. Non sono mai andata molto d'accordo con i parrucchieri, dato che ho sempre amato la lunghezza dei miei capelli e il nero intenso che li caratterizza. Però ogni tanto va bene sfoltirli.

Mentre scelgo i panni da indossare per andare a fare un po' di spesa, metto in vivavoce la chiamata all'unica persona che ora può calmare la mia ansia.

<<Ehy Sam!>> la sento squittire. Butto fuori tutta l'aria dai miei polmoni ed i miei muscoli si rilassano, finalmente. <<Ally! Come stai?>> le chiedo gentilmente. L'energia con cui mi racconta del bel weekend al lago che sta passando con Zac mi trasmette allegria e sono fiera di lei quando mi dice che il lavoro in banca sta andando bene.

Io ed Allyson abbiamo fatto il liceo insieme e frequentato la stessa università, ma corsi differenti: io letteratura, lei economia. Non ci conosciamo da una vita ma a me sembra così, siamo andate subito d'accordo. Caratterialmente siamo molto simili, precise ed organizzate, puntuali, studiose ed in generale molto calme; fisicamente siamo un po' l'opposto lei è alta e snella, io bassa e troppo formosa.

Io decido di saltare la parte in cui le racconto il mio weekend, cercando di concentrare la conversazione sui nostri impieghi.

Quando scendo nell'atrio saluto Mike con la mano e lui mi sorride allegramente, nel frattempo bisticcio con Ally per cercare di convincerla a non rovinare i suoi capelli biondo cenere tingendoli di rosso.

<<Hai le sopracciglia troppo chiare!>> affermo e noto che ho alzato troppo la voce perché una signora per strada si gira a guardarmi, mi ricompongo e affretto il passo per superarla.

Il supermercato più vicino è raggiungibile con una sola fermata di autobus, ma decido di farmela a piedi: amo camminare.

<<Va bene, allora vorrà dire che mi tingerò anche quelle oppure... mi faccio color carota e così saranno assolutamente perfette!>> scherza lei e mi metto una mano davanti la bocca per smorzare la risata. E' una ragazza molto tranquilla, ma ogni tanto esce fuori dai limiti della normalità e forse è anche per questo che la adoro.

<<Ma... a proposito, con quel coinquilino? Come va?>> torna seria Ally e abbassa un po' la voce. Era rimasta scandalizzata quando le ho raccontato dell'accaduto, anche dopo che le ho detto di voler rimanere nonostante Harry: mi conosce troppo bene e sa come sono fatta, questa decisione affrettata non è da me. Però, dove altro sarei potuta andare?

Nota il mio silenzio e non nasconde affatto la curiosità. <<Che succede?>>

<<Niente, in realtà. Lui è tranquillo come lo aveva definito Darcy, ma è completamente il mio opposto. O meglio... sono riuscita a scambiarci due parole, sembra determinato e aperto al dialogo...>>

<<Ma?...>> domanda. Nonostante sia la mia migliore amica, non riesco a non farmi tirar fuori dalla bocca le parole. <<Sam, io ti conosco.... So cosa vuol dire a memoria ogni tuo silenzio e ogni tuo sospiro. E' successo qualcosa?>> sento che è preoccupata e non voglio allarmarla, soprattutto ora che sta costruendo la sua vita dei sogni, non voglio posare sulle sue spalle un ulteriore peso. <<Non.. è successo niente. Solo che non vedo l'ora che se ne vada. Non so come e quindi non chiedermi il perché, ma frequentare un tipo del genere mi porta alla mente solo brutti ricordi... quei brutti ricordi>> dico con enfasi le ultime parole e mi mordo così forte un labbro che sento il sapore del sangue su di esso. <<Mi ero pentita inizialmente di averlo snobbato, quindi ho cercato di fare un armistizio, ma forse sarebbe stato meglio se avessi continuato a non filarmelo.>> ammetto mentre estraggo con fatica il carrello, davanti al supermercato.