12º Capitolo

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I grilli nascosti nell'erba iniziano a frinire e da qualche cespuglio si notano delle fioche lucciole in lontananza.

Mi sta salendo una sensazione di malinconia, ovviamente data dall'alcol.
Sono capace di passare dalla felicità alla depressione in pochi istanti.

Poi stare con Yoon mi fa sentire così vulnerabile, non riesco a capirne il motivo.

Onestamente non sto proprio capendo un cazzo di niente ultimamente, sembra solo che io stia rimandando  l'irrimandabile perché so che prima o poi dovrò fare i conti con la realtà.

Le nostre mani appoggiate alla panchina si stanno sfiorando a tratti come se si stessero attraendo per incrociarsi.
Con lui c'è sempre questa sensazione di timidezza, come se volessimo cercarci anche solo con uno sguardo ma entrambi finiamo per non farlo.

Non abbiamo ancora avuto modo di parlarci per bene, non so praticamente niente di lui come lui non sa niente di me, eppure è come se fossimo la stessa persona, come se il nostro vissuto fosse molto simile, come se le parole non servissero per dimostrare nulla perché sappiamo già tutto.

Potrei approfittare del mio stato per avvicinarmi a lui, cercare quel contatto fisico di cui ho bisogno.

Ma è lui a fare la prima mossa e di certo non me lo sarei aspettata.

La sua mano si intreccia con la mia, le guardo come se la sensazione fosse solo una mia fantasia.
Continua a guardare dritto davanti a se.

"Stai bene?" mi chiede rivolgendomi lo sguardo.
"Si... sto bene, sto davvero bene"

Non sto mentendo, la sbronza si è affievolita e tutto ciò che sto pensando è lui, penso a quanto sia bello, quanto io abbia voglia di conoscerlo.

Mi appoggio alla sua spalla con il naso incastrato tra la sua clavicola e il collo.
Respiro profondamente con gli occhi chiusi.

Non porta nessun profumo particolare, odora di ammorbidente vanigliato.
Posso sentire nitidamente il suo cuore battere, ma sento anche il mio implodere nel petto.

Sento il suo respiro rilassante uscire dalle narici, il calore del suo corpo mitigarsi al mio dove siamo in contatto.

Lo sento spostarsi, ancora con gli occhi chiusi inclino leggermente la testa per permettergli di accertarsi che stessi bene.

Ma mi stacca dal suo petto così apro gli occhi; mette una mano dietro il mio orecchio e che raggiungo con la mia.
Ci guardiamo intensamente e giurerei di sentire il suo battito accelerarsi, tanto quanto il mio che non mi stava lasciando un attimo di tregua.

Si avvicina lentamente al mio viso e simultaneamente chiudiamo gli occhi.

Le nostre labbra si incontrano dolcemente senza fare rumore se non alla fine quando si staccano, un suono che echeggia nel mio orecchio facendomi sobbalzare il cuore sfinito dalla sua attività anomala.

Ci guardiamo per un piccolo istante quando lo afferro dietro la nuca e rincontro le sue labbra che si prestarono ad accogliermi all'istante.

I nostri respiri profondi sulla pelle, le nostre mani strette, la magia che non smetteva di circondarci dal primo istante che ci siamo incontrati.

Apre la bocca in cerca della mia lingua che non si fa attendere per un solo istante.

Il calore delle nostre lingue si amalgama al gusto dolce del soju all'uva che ho bevuto per tutta la cena.

I nostri baci si muovono in simbiosi incastrandosi perfettamente, alla stessa velocità, con stessa passione e desiderio.

Ma il tutto finisce quando da lontano sento Seokjin e Jimin chiamarci.
Mi stacco agitata.

Non so se Jimin ci abbia visti, è buio e dove siamo noi c'è un dislivello più passo.
Mi sta salendo dell'amaro in bocca.

Io e Jimin non stiamo assieme, non ci siamo mai detti nulla e nemmeno lui ha voluto affrontare l'argomento dopo quei due giorni.

Non so cosa provi lui nei miei confronti e tanto meno io nei suoi.
Ma gli voglio infinitamente bene e non voglio creare scompiglio ne tra di noi, ne tra di loro.

Ci alziamo e andiamo verso la scalinata.
Jimin non c'era più.

"Dov'è Jimin?" chiedo immediatamente a Seokjin.
"Non lo so, è corso sopra senza rispondermi quando gli ho chiesto dove stesse andando, non ho nemmeno fatto in tempo di guardarlo"

La mia gola si annoda e il mio sguardo si perde nel vuoto.
"Ale, che succede?" mi guarda preoccupato Jin.

Non posso raccontare tutto davanti ad entrambi quindi rispondo che va tutto bene e fingo di non sentirmi bene.

Torniamo al tavolo e Hoseok ci dice che Jimin se n'era andato e che non dovevamo preoccuparci perché gli aveva chiamato un taxi.

"Ora è meglio andare" è Yoongi a parlare "Hoseok ti porto a casa io".
Mi giro verso di lui ma non mi sta guardando.

Scendo assieme a Seokjin che va a pagare il conto.
Saliamo in macchina e mi guarda senza metterla in moto.

"Mi puoi dire cosa sta succedendo?"
Scoppio a piangere.
"Ale, cos'è successo?"
Singhiozzando cerco di parlare ma non mi escono le parole quindi decido di calmarmi.
Jin mi asciuga le lacrime con un fazzoletto e consiglia di fare dei respiri profondi.

"Cos'hai visto quando sei venuto a chiamarci?" gli chiedo con gli occhi gonfi di lacrime.
Mi sto davvero sentendo una merda in questo momento ed essere così vulnerabile per colpa dell'alcol non mi sta aiutando.

"Ti ho vista baciarti con Yoongi, anzi, ti abbiamo vista entrambi" continua "sapevo poteva esserci qualcosa tra di voi, Yoon non ti toglieva gli occhi di dosso prima a tavola e tu eri troppo silenziosa per essere ubriaca, solitamente non ti fai problemi a dire cazzate e fare la stupida e ti vedevo guardarlo mentre mangiava"
Non dico nulla.

"Con Jimin cos'è successo? Sai perché ha reagito così vero?"
"Si" rispondo sottovoce con lo sguardo basso.
"A casa tua è successo qualcosa"
"Eh?" vedo che mi guarda stranito.

"Abbiamo quasi scopato"
"Tu e Jimin?!"
"Si.
Ma non so cosa provi per me, un colpo ero ubriaca e l'altro ero fatta. Mi sono lasciata andare. Jin, tu sai cosa ho passato, spesso cerco solo affetto e se una persona mi cerca fisicamente è perché gli piace il mio corpo, sai quanto ho sofferto, mi sono sentita apprezzata" parlo a raffica senza prendere fiato.

Mi silenzia :"lo so".
Jin sa tutto, mi sono sempre aperta con lui, sa tutta la mia storia, sa quanto ho patito da adolescente, delle persone che se ne sono approfittate di me anche fisicamente.

"Ma Yoongi ti piace?"
"Mi fa impazzire" mi giro verso di lui "sento che i nostri corpi si attraggono quando siamo vicini, sento la magia attorno a noi, non lo so Jin, non mi sono mai sentita così... con nessuno; non riesco a togliermelo dalla testa, ma ho paura, ho paura di soffrire ancora".

Mi abbandono in un pianto senza fine. Le mani mi tremavano e Jin si gira abbracciandomi forte. Affondo nella sua stretta e soffoco il pianto nella sua giacca.

"Jinnie?"
"Dimmi Ale"
"Resti da me per questa sera? Non voglio stare a casa da sola; ho bisogno di te".
"Certo che resto, lo sai che ci sono"
Mi da un bacio sulla nuca e mette in moto la macchina.

In quei 15 minuti di strada riesco a calmarmi quasi completamente.
Entrati a casa appendiamo le giacche.
"Vai a cambiarti, io ti preparo una tisana".

Annuisco con un sorriso e vado a mettermi una t-shirt bianca che mi fa da vestito e mi infilo sotto le coperte.
5 minuti dopo mi raggiunge con due tazze fumanti.

"Poggiale sul comodino, vieni in terrazzo con me che mi fumo una sigaretta?"
Le poggia e mi segue fuori.

Mi accascio a terra contro il muro e mi abbandono all'aria fresca che è un toccasana per i miei occhi gonfi e brucianti.

La finisco senza accorgermene, Jin è rimasto in silenzio per tutto il tempo e con la coda dell'occhio lo vedevo guardarmi.

Rientriamo dopo aver chiuso il balcone e ci addormentiamo abbracciati sul letto.
"Andrà tutto bene" mi sussurra all'orecchio prima di cadere in un sonno che cercavo disperatamente.

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