17º Capitolo

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Lo vedo in lontananza arrivare con una corsetta cercando di non scivolare sulle piastrelle bagnate.
"Scotta scotta scotta"
Lancia il cartone fumante sul tavolo. Che odore buonissimo, non vedo l'ora di addentarla, spero che il sapore sia buono quanto il profumo.

La scoperchio subito sia per la fame sia per lasciarla freddare un po' all'aria aperta, okay tutto ma non ho intenzione di ustionarmi la lingua che aveva ancora il suo gusto, infatti quasi mi dispiace cambiarlo.

"Buon appettavo" esclamiamo in contemporanea affondando il primo morso.
"È buonissima"
"Che ti avevo detto!" Risponde Yoon con la bocca piena.
La finiamo a tempo record senza quasi il tempo di gustarcela.
"Peccato sia tutto bagnato a terra, volevo fare una cosa che amo fare quando cala la sera... vabbè la faremo un'altra volta"
Mi piace quando parla dando per scontato che usciremo ancora assieme, mi piace tanto stare con lui e se non fosse lo stesso non credo lo direbbe.

"Ale?"
"Dimmi" svolto lo sguardo su di lui.
"Ti va di andare nel mio studio? Voglio farti ascoltare qualcosa"
"Assolutamente si, non chiederlo neanche".

Sono eccitatissima all'idea di ascoltare i suoi pezzi, 바다 è stata scritta assieme ai ragazzi, i voglio ascoltare qualcosa che sia interamente sotto il nome di Min Yoongi, voglio ascoltare le sue parti nascoste che magari a parole non riesce a dire.

È un ragazzo che nasconde dentro di se un mondo meraviglioso per questo non faccio altro che elogiarlo, ha tanto da dare, tanto quando vorrei che ricevesse.

Saliamo le scale non prima di esserci alleggeriti dagli indumenti, però decido di tenere il suo berretto grigio.
Entriamo nella stanza affianco alla sua camera da letto, chiusa da un codice di sicurezza, appena varcata la porta capisco questa precauzione, tutto quel materiale da produzione deve essergli costato una fortuna.

Indossa un paio di occhiali da vista, io in piedi affianco a lui mentre maneggia al computer.
"Siediti sulle mie gambe, non ho altre sedie e il divanetto è troppo lontano".

"No, no non ti preoccupare, sono troppo pesante..."
"Non dire stronzate" mi afferra i fianchi e mi posiziona sopra le sue cosce.

Resto in silenzio finché non mi posa le cuffie sulle orecchie e schiaccia play.
Vicino alla scritta track leggo il titolo: First Love.
Fisso lo schermo luminoso del computer senza dare segni di vita, ogni singola parola mi sta facendo un male cane, parla di lui, lo so anche senza che lui me lo dica.
La canzone finisce con dei suoi sospiri.

Non mi da nemmeno il tempo di commentare o di prendere fiato che ne fa partire un'altra come se volesse mascherare qualcosa, come se avesse voluto parlarmi di lui indirettamente.

Quest'altra canzone si chiama Moonlight ed è completamente diversa dalla prima.
Ha delle vibes così rilassanti seppur leggermente movimentata. Vado a ritmo con la testa senza nemmeno rendermene conto e non solo con la testa.

Sento la sua mano scorrere sulla mia gamba e intrecciare la mia.
Non ce la facciamo proprio a stare fermi, è più forte di noi, i nostri corpi si vogliono ogni volta che siamo vicini.

Gliela stringo con decisione e mi volto appoggiando le gambe sul poggiolo della sedia.
Ci guardiamo senza proferire parola.
Allunga la mano per portarmi a lui, mi avvicino lentamente sfiorandogli le labbra e lasciandoli un leggero bacio chiudendo gli occhi per amplificare le sensazioni, per sentire se sue morbide labbra a contatto con le mie.

Mi cinge in vita facendomi voltare e mi sussurra all'orecchio "non sai quanto vorrei..." per poi alzarsi, facendo alzare anche me, e condurmi fuori dallo studio.

"Ti va di guardare un film?"
"Certo"
L'unica parola che feci nell'arco di mezz'ora da quando siamo entrati e mi ha fatto ascoltare le canzoni.

Volevo urlargli "non sai quanto lo vorrei io" ma non mi sembrava il caso.

Le farfalle dentro il mio stomaco stanno facendo la guerra e le mie gambe tremano mentre scendiamo le scale per dirigerci sul divano.

Holly ci raggiunge scodinzolando e si accomoda tra le gambe di Yoongi contento di ricevere la sua dose di coccole, io decido di tenermi un po' a distanza per non cedere alle tentazioni e per non fare casino, ancora il mio corpo stava cercando di ricalibrarsi.

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