Parte18

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Parte 18 – ultimo capitolo

Tommy (POV)/Franci (POV)

Nota dell'autrice: con questo capitolo si chiude Deja Vu come ho avuto modo di anticipare alle assidue lettrici. Vi ringrazio di cuore per aver seguito questo racconto, coloro che l'hanno apprezzato me ne hanno dato prova. Le stelline sono molto importanti per chi scrive, sono il metro di giudizio se si sta facendo un buon lavoro o no, se si ha la capacità di 'arrivare' a quelli che leggono e soprattutto se vale la pena continuare cercando di dare sempre il massimo.

Per quanto ho avuto modo di vedere mi è stata data tanta stima (inaspettata) e ciò mi fa venire voglia di partire entro breve con un'altra storia su questi due splendidi uomini. Il loro modo di essere 'veri' ispira a scrivere tanto su di loro e ad amarli incondizionatamente.

Spero quindi che presto vorrete accompagnarmi nella loro prossima avventura, baci zorpini a tutti!

Esde

--------------------------------- UN ANNO DOPO--------------------------------------------------------

Franci (POV)

La cerimonia in pieno pomeriggio è stata bellissima, intima, con i soli parenti e amici più stretti. Tommy ha preferito non esagerare negli addobbi anche perché sposarsi in comune non è di sicuro coinvolgente come poterlo fare in chiesa. Il trash e le paillettes le ha riservate di sicuro per la sala dove avremmo cenato per poi proseguire in notturna sulla spiaggia prenotata tutta per noi.

Ed effettivamente così è stato.

Invece di essere nervoso come ogni sposo normalmente lo è, appena messo il tait da cerimonia coi pantaloni e gilet grigio e la giacca nera, mi ha assalito .....una strana calma. Cosa incredibile a dirsi, io in quel momento non vedevo l'ora di sposarmi e mi chiedevo se anche Tommy stesse provando lo stesso.

Probabilmente no perchè era in piena crisi isterica:

"il vestito non è stirato bene, guarda che pieghe, sembrano le rughe di Sandra Milo

L'automobile perchè tarda? Non mi fate venire un infarto per cortesia

Ma qualcuno che è al Comune controlla se il Sindaco è arrivato?

Dio mio, i miei capelli sembrano un nido di vespe incazzate

Il trucco, il trucco, per cortesia qualcuna si degna di controllarmelo?

Dove avete messo le scarpe, dove? Me le avete nascoste? Ah no, ce l'ho già ai piedi.

Chissà se i fiori nel salone saranno già belli ammosciati

Oddio i centro tavola saranno troppo pacchiani?

E il mangiare sarà buono? E se ho sbagliato il menù? Mi uccido di sicuro.

Mio Dio non sopravviverò a questa giornata!

Oppini ti renderò vedovo prima ancora di sposarmi!"

Me l'ero immaginato così, correre trafelato da una stanza all'altra, sui tacchi altissimi schiavizzando il povero Lazzaro costretto a chiamare con il cellulare mezzo mondo per controllare che tutti eseguissero ciò che lui aveva preventivamente ordinato.

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Mentre scendiamo nella sala dove ci aspettano già tutti seduti ai tavoli, ci prendiamo per mano intrecciando le dita, da poche ore indossiamo le due fedi a suggellare la nostra unione e siamo uno schianto (e scusate se me la 'tiro').

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