cap 17-piangere e sorridere

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BAKUGO POV

ero nella mia stanza, avvolto dalle gelide parole di kirishima.
non avevo alcuna voglia di piangere.
non provavo nulla, niente rabbia, niente tristezza, felicità...
mi chiedevo cosa fosse.
cosa mi rendesse così diverso da tutti quegli altri...forse la potenza? il carattere?
presi la mia giacca nera preferita, la infilai ed aprì la porta di camera mia.
camminavo a testa bassa per il corridoio.
la mia testa si svuotò di qualsiasi pensiero, mi fermai girando la visuale alla targhetta della camera di kirishima...rimasi lì fermo per un po' per poi ricominciare a camminare.
si sentivano le voci dei nostri compagni ai piani inferiori.
sospirai, mi feci coraggio ed andai al piano inferiore.
seduti a tavola, tutti i miei compagni che sghignazzavano e blateravano.
"hey bakugo! alla buon'ora ahah" disse kaminari mettendomi la mano sulla spalla.
"che vuoi idiota?" risposi con il solito tono incazzato.
"dov'è kirishima? ora che ci penso...non lo vedo da questa mattina" disse mettendosi l'indice della mano sinistra sulle labbra.
"non pensavo di essere stato così tanto in camera..." dissi tra me e me.
"e cosa vuoi che ne sappia io?!" lo guardai con il mio ghigno.
"perché non mi lasci passare capelli gialli?" continuavo con le mie solite provocazioni .

"okok ahah" rispose lui

mi sedetti al primo posto a tavola che trovai.

"ragazzi non agitatevi! vi ricordo che questa non è una festa, né una bella gita in montagna. siamo qui per allenarvi e migliorare la resistenza e la potenza dei vostri quirk. e poi cosa ci fate seduti li?! pensate di riposarvi in questi due giorni?" arrivò il professore aizawa, sembrava essere furioso ma allo stesso tempo troppo stanco per discutere.

a dire il vero non avevo tutta questa voglia di pranzare.

"ci siete tutti?" disse il prof.

"credo che manchi sono uno studente all'appello professore." rispose il capoclasse "all'appello è assente solo kirishima eijiro"
il professore guardò per qualche secondo il suo cellulare, per poi dire:"sbrigatevi a dare una mano, non ho intenzione di stare dietro a dei ragazzini"

ero preoccupato, o forse volevo essere preoccupato. dentro di me non c'era niente, qualcosa si era spento. da un fuoco ardente a fiammella gracile e debole.
nel mio cuore continuavo a pensare "sono preoccupato, cosa sta succedendo?" quando in realtà volevo solo pensare a niente.

In cortile ad aspettarci le pro hero Ragdoll, Mandalay, Pixie-Bob, e Tiger.

"Forza ragazzi diamoci una mossa! siamo solo a mezza giornata e non abbiamo concluso ancora niente!"

ero troppo stanco per fare qualsiasi attività. Mi sentivo come se avessi lavorato tutto il giorno.

andai dal professore e gli dissi che non stavo bene e che sarei tornato in camera mia.

lui rispose: "se avevi intenzione di battere la fiacca tutto il giorno potevi anche non venire. ripeto, non ho la minima intenzione di stare dietro a dei ragazzini." e con la sua solita freddezza si allontanò da me.

mi girai e tornai nella casa malandata.

- KIRIBAKU FANFIC (bakushima)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora