cap 18- la mia umanità

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Ero davanti alla porta quando sentii la voce del professore

"sei veramente cambiato. ti ricordo che questa è una scuola per diventare eroi, non è una scuola qualunque. vedi di tornare il Bakugo che si impegna altrimenti sarò costretto a prendere provvedimenti. più tardi scendi."

sono così cambiato? sono stanco

iniziarono a tremarmi le mani.

annuii e me ne andai.

cosa c'è che non va nei miei sentimenti? provo solo rabbia. l'intrattenibile voglia di scappare. l'infrenabile voglia di tirare pugni al muro. la voglia di gridare a squarcia gola.

non resisto più.

il mio cuore ha qualcosa che non va. non sono più capace di piangere. sento di aver perso quella parte che mi rendeva umano.

andai nella sezione della baita dedicata ai nostri armadietti e tirai fuori da li uno zaino verde scuro, misi la tracolla nera sulla spalla e tornai in camera mia.

gli umani sono ricolmi di egoismo. siamo come bestie, ma nessun animale è paragonabile agli umani. noi abbiamo la capacità di auto affliggerci del dolore. hai mai visto un topo mettere una trappola per topi?

è questo che fanno gli umani. "kirishima..." dissi tra me e me di nuovo chiuso in camera mia con la schiena poggiata alla porta

"mi hai aiutato a cambiare in meglio, ed è stato solo merito tuo, se non ci sarò non avere paura, cammina a testa alta, sorridi come solo tu sai fare... io ci sarò sempre quando avrai bisogno ma tu ti prego, non essere triste"

nessuna lacrima. nessun pianto.

solo me e il mio silenzio.

"hey kirishima...per te sono ancora umano?" continuavo a parlare con me stesso.

mi sedetti sul futon ed aprì lo zaino tirando fuori un'altra piccola saccoccia nera in cerca di qualcosa per calmare quel tremolio insopportabile.

"forse prima mi sbagliavo, io sono umano. gli umani non sono paragonabili agli animali. gli umani sono capaci di farsi del male da soli no...?"

- KIRIBAKU FANFIC (bakushima)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora