cap 20- ho un desiderio

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KATSUKI POV:

ero pronto alla partenza già da un po'

erano circa le 17:30', non sapevo a che ora sarebbe arrivato il pullman per il ritorno, quindi scesi.

il corridoio era allagato da uno straziante silenzio tombale. tutto sommato non mi dispiaceva.

avevo la valigia a presso e lo zainetto sulle spalle. la valigia , tanto pesante che poco poco pareva un'ancóra da tirar a presso, la portavo con la mia mano fasciata che bruciava quasi quanto l'ardere del mio rimpianto mischiato con tanto di rabbia e delusione nei miei confronti.

"forse ho esagerato nello stringere le bende..." dissi tra me e me.

erano passate solo tre ore ed ancora quelle parole sporcavano il mio animo di pensieri mondani.

il mio petto dolorante si contorceva dal rimpianto.

per ore sperai di addormentarmi nella speranza di risvegliarmi nel passato per ritirare tutte le parole, pensieri, azioni, rimpianti e delusioni.

sperai, sperai, sperai e sperai.

ecco in cosa sbagliavo:

ho sempre desiderato.

sin da piccolo ho sempre desiderato, quando il mio desiderio è sempre restato mascherato da se stesso.

il mio desiderare non è mai servito a nulla.

voglio ciò che non sono riuscito ad ottenere, anche se è chiedere troppo.

non desidero altro se non rivederci insieme kirishima, voglio solo questo.

non avevo nulla in mente, benché il desiderio di tornare fra le sue braccia.

pensavo:" io che son stato sempre fellone e pieno di maltento con tutti...ho sempre vissuto la mia vita sopra gli altri ed ora guardami..."

non c'è nulla di buono a stare con un altro ragazzo, non c'è nulla di buono nell' innamorarsi.

scesi le scale ed attraversai il salone ed uscii fuori.

c'era gran parte della classe davanti all'ingresso ed altri più in la verso il bosco.

aspettammo una mezzora ed arrivò il pullman per il ritorno.

il professore fece l'appello e uno ad uno entrammo.

KIRISHIMA POV:

avevo passato la giornata in compagnia di mina. oramai era l'unica cosa che mi rimaneva oltre ai ricordi e le lacrime. eravamo nel cortile della baita in attesa della partenza, ad un certo punto mentre ci dirigevamo verso il pullman sentii un respiro sul collo. non mi girai in tempo ed una voce mi disse:

"so come ti senti, possiamo parlare?"

per qualche motivo la sua voce faceva nascere in me un senso di rabbia fuori dal comune.

mi girai di scatto e vidi il volto di bakugo, le sue parole mi avevano ferito. indietreggiai e risposi:

"ma cosa ne vuoi capire tu?!" indietreggiai e mi infilai nel pullman più velocemente possibile.

mi andai a sedere facendo finta di non aver sentito nulla.

volevo solo dimenticare tutto il prima possibile.

però d'altro canto quando ho sentito il suo respiro su di me riaffiorarono ricordi davvero felici.

"sarebbe davvero strato bello poterti rimanere ancora accanto" dissi a bassa voce mentre i miei occhi si chiudevano dalla stanchezza.

- KIRIBAKU FANFIC (bakushima)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora