Capitolo 1

772 16 2
                                    

Le goccioline della pioggia scivolano velocemente, sembra che stiano facendo a gara per arrivare prime a terra. Le foglie volano da tutte le parti e gli alberi si scuotono. Un cane e il suo padrone stanno correndo verso casa per evitare di bagnarsi troppo. Una macchina bianca sta parcheggiando. È il paesaggio che vedo stando sdraiata sul mio letto. Sposto lo sguardo sulle mie mensole con centinai di film in dvd e leggo i titoli. Dovrei chiedere a mia mamma di spedirmeli, almeno i miei preferiti, così potrò vederli nei momenti di noia. Anche se non penso che avrò tanto tempo libero.

"Tesoro il nonno è arrivato, andiamo." Mi avverte mia mamma entrando nella stanza.

Mi alzo facendo un sospiro e prendo la mia valigia a trolley. Prima di chiudere la porta dietro di me, lancio un ultimo sguardo a questa cameretta che mi ha accompagnata per questi lunghi 20 anni della mia vita. Mia mamma è già alla porta che mi sta aspettando con un ombrello. Corro verso la macchina bianca di mio nonno, metto la valigia nel bagagliaio e salgo sul sedile di fianco a quello del guidatore. Sono alta circa 1.73 m, quindi, a parte mio fratello, ho la precedenza per stare davanti ed essere più comoda con le gambe.

"Sei contenta?" Mi chiede mio nonno con il suo accento napoletano mentre ci dirigiamo verso l'aeroporto.

"Non vedo l'ora di arrivare!" Gli rispondo sorridendo. Anche se questo tempo non è uno dei migliori, non riesco a smettere di sorridere. Finalmente uno dei miei sogni si sta avverando: studiare a Hollywood! Sono stata accettata in una università di cinema; per poter pagarmi la retta scolastica ho dovuto e dovrò fare tanti sacrifici ma non importa se questo potrà aiutarmi a creare il futuro dei miei sogni. Non dovrei farmi troppi film mentali e illudermi, non è scontato che io riesca a esprimere i miei sogni. Ma questo è un inizio.

Tra un pensiero e l'altro, in un attimo arriviamo all'aeroporto e i momenti dei saluti si avvicina.

"Ti amo, non dimenticarlo." Mi sussurra mia mamma all'orecchio mentre mi stringe in un caldo abbraccio. In questo momento dovrei fare la sentimentale e commuovermi perché non so esattamente fra quanto potrò rivedere la mia famiglia, ma sono troppo felice per la mia partenza.

"Miraccomando, torna con un fidanzato." Mi dice invece mio nonno tirandomi un piccolo pugno scherzoso sul braccio. Abbraccio anche lui. Poi arrivare il momento peggiore dei saluti: il mio cane. È mentre che le do un bacio sul muso e lei mi lecca poi il collo che inizio a rendermi conto della situazione e a salirmi il magone. Guardo in alto e deglutisco, non voglio piangere. Quindi prendo il mio trolley e il mio zainetto e mi avvio verso i controlli. Mi giro un'ultima volta a guardare la mia famiglia. Sarebbe dovuto esserci anche mio fratello, ma purtroppo non gli hanno concesso il giorno libero dal lavoro.

Superati anche i controlli guardo lo schermo gigante attaccato al muro e controllo il numero del gate del mio volo, ma ancora non è uscito. Dovrei comprare delle merendine da tenere nello zaino nel caso mi venisse fame; dovrei fare il pranzo sull'aereo ma quel cibo fa schifo. Compro un pacchetto di M&M, delle patatine, dei tuc e una bottiglia dell'acqua. Almeno il bere dovrebbero darmelo durante il volo, ma no si sa mai.

È passata un'ora e finalmente posso dirigermi verso il mio gate, tra poco dovrebbero aprire e far accomodare tutti i passeggeri. Ho viaggiato spesso con la mia famiglia fin da piccola, quindi sono abbastanza abituata a stare su un aereo e non sono nervosa. Anzi, in qualche modo mi rilassa starci su.

" Buon viaggio." Mi augura la ragazza dopo avermi ridato il biglietto e il passaporto.

Il mio posto è circa a metà aereo e fortunatamente vicino al finestrino. Il posto accanto a me è vuoto, ma quello dopo è occupato da un signore di circa 40 anni, forse ne ha anche un paio in meno. È vestito con una camicia e una cravatta, è molto elegante. I capelli sono leggermente bagnati e sembra essere sudato.

Oscar Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora