Capitolo 27

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"Va tutto bene, Caroline?" Mi chiede la truccatrice notando la mia espressione pensierosa. Le accenno un sorriso e annuisco.

Tra poco dovrò recitare con Tom, è da tre giorni che non lo vedo o sento. Non so come dovrò comportarmi. Gli dovrei dire qualcosa? Dovrò fare finta di niente? Non ci siamo lasciati proprio in buone condizioni l'ultima volta che ci siamo parlati. A questo punto non so neanche che senso avrebbe continuare a fare questo film, tanto Tom è convinto io sia "famosa" solo per lui.

"Eccoti pronta." La ragazza mi passa l'ultimo velo di cipria e poi mi sorride. Così ringrazio le due sorelle ed esco dal mio camerino per andare sul set. Tom sta parlando con il regista, ma incrocia subito il mio sguardo appena arrivo.

"Caroline, finalmente." Mi richiama l'uomo. "Per questa scena dovete mettere tutti voi stessi, potete anche un po' improvvisare, l'importante è litigare."

Giornata perfetta per litigare con Tom.

Andiamo davanti alle videocamere, pronti a immedesimarci nei nostri personaggi. Appena sentiamo azione, Tom inizia con la sua battuta.

"Hey." Inizia con tono molto calmo e pacifico.

"Dove sei stato?" Gli domando io con voce più provocatoria. Essere arrabbiata con lui mi aiuta a immedesimarmi meglio nel personaggio.

"Non sono affari tuoi."

"Non sono affari miei?" Rimango per un'istante in silenzio, mi giro dandogli le spalle. "Hai ricominciato a drogarti?"

"No!" Risponde, con troppa velocità e alzando leggermente il tono di voce. Mi giro per guardarlo negli occhi.

"Ma che ti sta succedendo? Non sei mai stato così freddo con me."

"Ho realizzato quanto sei stronza e sfruttatrice." Mi dice facendo spallucce. Questa battuta non era sul copione. 

"Scusa, cosa?" Gli chiedo facendo qualche passo verso di lui.

"Tu mi stai solo usando, ammettilo." Sta recitando o sta esprimendo i suoi veri sentimenti? "Ma che cosa ci fai qui? Torna dal tuo fidanzatino. Com'è che si chiama, Shawn?"

Il mio fidanzato del film si chiama Matt, ma lo so che ha fatto apposta a cambiargli nome in Shawn.

"Ci torno volentieri." Gli sorrido in modo acido. 

"Non venire da me a piangere se poi ti tratta male."

Okay, questo è troppo. Questo vuol dire guerra.

"Almeno lui non ha paura dei ragnetti."

"Il 70% della popolazione mondiale è aracnofobica!"

"Ma loro non urlano come una bambina quando ne vedono uno!"

Ci stiamo avvicinando sempre di più e il nostro tono di voce è sempre più alto.

"Io non urlo come una bambina!" Ribatte lui incrociando le braccio sul petto. 

"Hai ragione, suoni più come gallina!"

"Tu sei una gallina!"

Non so cosa dire, niente di tutto questo era sul copione e io non sono capace di improvvisare. 

"Ti odio!" Gli urlo puntandogli il dito sul petto.

"Io ti odio di più!"

Aspetta, Tom mi odia?

"Baciatevi." Sussurra il regista dopo qualche istante in cui nessuno ha detto più niente. Ci giriamo entrambi a guardarlo confusi. Non dovrebbe esserci nessun bacio in questa scena. "L'atmosfera si è riscaldata, baciatevi."

Guardo Tom, con ancora l'espressione arrabbiata. Non ho intenzione di baciarlo, mi sono offesa. So che sono stata io la prima a dire di odiarlo, ma non ero seria. Se lui lo avesse detto sinceramente?

"No, non ti bacerò!" Mi allontano appena cerca di avvicinarsi a me, lasciandolo con un'espressione di sorpresa. "Come puoi pensare che io voglia baciarti? Sei un'ipocrita."

"Sei sicura di sapere cosa voglia dire? Perché qui l'ipocrita sembri esserlo tu!"

"E come sarebbe possibile questa cosa?"

"Non ammettendo i tuoi sentimenti." Rimane in silenzio per qualche secondo. "Prima dici di voler stare solo con me, poi torni da quel altro. E ora dici anche di odiami."

"Io..." Non so cosa rispondere. Tutto questo si adatta perfettamente alla mia vita reale.

"Mi fai sentire come uno stupido. Che cosa dovrei fare?" Mi domanda, senza aspettarsi veramente una risposta da parte mia. 

"Mi dispiace." Sussurro non sapendo cos'altro dire.

"Anche a me dispiace." Abbassa lo sguardo sospirando.

"E cut!" Urla il regista facendo interrompere le riprese. "Ragazzi, era tutto così perfetto. Non penso neanche di voler girare questa scena una seconda volta. Sembrava cosa reale."

Se solo sapesse che non stavamo recitando.

Oscar Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora