Capitolo 29

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Oggi usciranno le pagelle del primo semestre e, di conseguenza, scopriremo anche chi ha vinto la serata degli Oscar. Non voglio farmi troppi pensieri positivi e immaginare il mio nome scritto all'interno di quella busta che il preside tra poco aprirà. Se fosse così, non vorrei rimanerci troppo male. Non penso di aver preso il massimo dei voti in tutte le materie.

"Hey." Saluto il mio gruppo di amici, già nel teatro ansiosi. C'è anche Shawn che mi sta guardando. Gli accenno un sorriso che lui ricambia con uno malinconico.

"Caroline, sei pronta a sentire pronunciare il tuo nome?" Mi chiede Sarah entusiasta.

"Sinceramente non penso di aver vinto." Le confesso tristemente.

"Ragazzi, tra un minuto usciranno le pagelle. A questo punto potrebbe aver vinto chiunque di noi." Dice Miranda con occhi sognanti. Appena la lancetta dei secondi supera il numero 12 sull'orologio, il mio telefono riceve una notifica, così come a tutti i miei amici. Ci hanno appena mandato per email le pagelle. Con il dito tremante, clicco sull'email e in un secondo mi si apre mostrandomi tutti i miei voti. In quasi tutte le materie ho il voto più alto che si possa prendere, tranne in Editing. Non è la mia materia preferita, potevo immaginarmelo ma ci rimango lo stesso male.

"Come sono andate?" Chiede Will curioso.

"Ho preso A- in editing." Dico facendo spallucce.

"Vorrei avercelo io." Dice Elena. "Io ho B- in quella materia."

Ci confrontiamo i voti fino a quando il preside sale sul piccolo palco e richiama l'attenzione di tutti con il microfono. Tutti gli studenti di ogni anno sono riuniti in questo teatro della scuola, tutti ansiosi.

"Buongiorno." Inizia il preside. "Vorrei iniziare col dirvi che sono fiero di tutti voi. Con mio grande orgoglio vi comunico che non ci sono state bocciature quest'anno. Ora vorrei togliere il vostro nervosismo e iniziare ad aprire la prima busta, che svelerà il miglior studente del primo anno e che parteciperà alla notte degli Oscar che tra poco si svolgerà."

Una segretaria sale sul palco e consegna una busta bianca nelle mani del preside. Inutile dire che ci mette almeno un minuto prima di leggere quel nome, creando ancora più suspence.

"Perché ci mette così tanto?" Si lamenta Shawn. Ma purtroppo il nome che esce dalle sue labbra non è il mio. Ho sognato troppo, sono caduta nelle mie illusioni. Non avrei dovuto pensarci così tanto, sono delusa da me stessa. Se avessi dato il massimo, non sarei dovuta distrarmi negli ultimi mesi. Non avrei mai dovuto fare quel provino. Mi sarei dovuta concentrare solo sui miei studi e così sarei riuscita a vincere quella serata.

"Caroline, non importa." Miranda cerca di consolarmi, avendo notato la mia espressione delusa. "Potrai riprovarci l'anno prossimo."

"Si." Sussurro prima di alzarmi e andarmene. Mi ero già immaginata tutta la serata: sarei arrivata davanti al Dolby Theatre con il mio bellissimo vestito da principessa e tutti avrebbero guardato solo me; avrei conosciuto i miei attori preferiti. Sarebbe dovuta essere la serata più bella di tutta la mia vita. Miranda ha ragione, potrò provarci l'anno prossimo ma devo aspettare un anno. Io volevo andarci quest'anno.

Ritorno in camera mia e mi butto a peso morto sul letto. Vorrei piangere per sfogarmi, ma non mi scende neanche una lacrima. Il mio telefono inizia a squillare. È Tom.

"Pronto." Rispondo sospirando.

"Wo. Che succede?" Mi chiede immediatamente lui preoccupato.

"Sono appena uscite le pagelle."

"E come è andata?"
"Ho preso i voti migliori in quasi tutte le materie."
"Brava! Sono fiero di te." Si complimenta entusiasta.

"Non esserlo. Non ho vinto la serata degli Oscar." Gli dico facendogli sentire tutta la mia delusione. "Avrei dovuto concentrarmi di più sull'università e farmi distrarre di meno."

"Sarei io la distrazione?" Mi chiede confuso. Si, sei tu. Però non posso incolparlo, e mi piace essere distratta da lui.

"No, non sei tu." Lo tranquillizzo trattenendo un sorriso.

"Non ti preoccupare. Quella serata alla fine non è niente di speciale." Mi dice. Lui sarà abituato ad andare a questo tipo di eventi, ma per me sarebbe stato un sogno. "Hai ancora tutta la vita per poterci partecipare."

"Lo so, hai ragione." Anche solo sentire la sua voce mi ha calmata e migliorato la giornata.

"Vorrei venire da te, per distrarti." Ridacchio per il modo in cui lo dice. "Ma ho degli impegni."

"Non importa, mi distrarrai un altro giorno."

"Che ne dici di domani sera? Intorno alle 8?" Mi chiede. È un appuntamento?

"È un appuntamento?" Gli chiedo confusa e trattenendo un sorriso.

"Tu vuoi che sia un appuntamento?" Mi chiede in ricambio. Non rispondo, sa già la risposta. "Alle 8 sarò da te."

Riattacca e rimango ferma a osservare il soffitto di camera mia. Non posso credere che avrò un appuntamento con Tom Holland. Questa giornata era iniziata malissimo, ma grazie a lui è migliorata. Ma cosa indosserò? Cosa cucinerò? Di cosa parleremo? Sono già in ansia. Devo prepararmi psicologicamente. Devo studiare ogni discorso che potremmo fare per non rimanere in un silenzio imbarazzante. Di cosa si parla durante un appuntamento? Devo fare ricerche.

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