Capitolo 16

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Io e Tom stiamo legando molto ultimamente. Gli ho confessato che non sono ancora riuscita a fare un giro completo della città; ci sono così tanti posti che vorrei vedere, ma sono sempre stata impegnata con gli studi dell'università o con le riprese. Così lui si è offerto di farmi da guida turistica privata. Sono felice, almeno potrò passare un po' di tempo insieme a lui e conoscerlo meglio. Shawn non si è mai offerto di andare a visitare Hollywood insieme, sarebbe stata una cosa carina da fare come coppia.

Entro nella macchina di Tom, parcheggiata davanti alla mia università, e lo saluto sorridendogli.

"Qual è la prima tappa?" Gli chiedo curiosa. Ha detto che avrebbe organizzato tutta la giornata in base alla mia lista dei posti da visitare e che io non mi sarei dovuta preoccupare di niente.

"Colazione, ovviamente." Mi risponde immettendosi nella strada. Sono solo le nove del mattino, quindi mi sembra una risposta sensata. "Ti porto in una delle mie pasticcerie preferite."

In pochi minuti arriviamo in un grande parcheggio. Una fila di persona è fuori dalla porta della pasticceria, impazienti di entrare.

"Dobbiamo fare tutta quella fila?" Gli chiedo sospirando. Non ho voglia di perdere un'ora di tempo ad aspettare per fare colazione, ho così tanto da visitare oggi che piuttosto mangio al McDonald's.

"Aspetta qui." Mi ordina. Indossa degli occhiali da sole e un cappello nero con la visiera, probabilmente per non farsi riconoscere; poi scende. Lo guardo dallo specchietto retrovisore finché non sparisce dietro un angolo. Mentre lo aspetto, prendo il mio telefono dallo zainetto. Ho un messaggio di Shawn. Non sa che passerò tutto il giorno con Tom in giro per la città, gli ho mentito dicendo che sarei stata impegnata con le riprese del film. Se scoprisse che sto facendo la turista con l'attore, mi farebbe una sceneggiata assurda di gelosia. È convito che l'amicizia tra maschio e femmina non possa esistere; non riesco a fargli capire che non è vero, per esempio Will è un ragazzo, un mio amico e tra noi non c'è niente. Dovrebbe avere la mente un po' più aperta.

"Eccomi." Tom rientra in macchina con un sacchetto.

"Come hai fatto a fare così veloce?" Gli chiedo, facendogli notare che la fila di persone non si era mossa neanche di un centimetro.

"Ho i miei segreti." Mi risponde facendomi l'occhiolino. Poi si rimette in strada, verso una destinazione a me sconosciuta e privandomi di sbirciare la nostra colazione. Per i prossimi dieci minuti di viaggio rimaniamo in silenzio, lui concentrato a guidare e io a guardare fuori il finestrino. Poi parcheggia e scendiamo dalla macchina.

"Dove siamo?" Gli chiedo curiosa.

"Qui vicino c'è Venice Beach." Mi avvisa. Poi inizia a incamminarsi verso la spiaggia. Lo seguo. Questo posto è completamente vuoto, non c'è nessuno se non noi.

"Perché siamo qui?" Gli chiedo. Questa spiaggia non era sulla mia lista ed è così triste, è desertico qui.

"Non volevo mangiare in macchina, ma se fossimo andati ora a Venice, io sarei stato circondato da fan e mangiare il mio cupcake sarebbe stato impossibile." Mi spiega. Ora ha senso. "Qui non viene mai nessuno."

Stende un asciugamano sulla sabbia e ci sediamo.

"Tu ci vieni spesso?" Gli chiedo.

"In realtà no." Apre il sacchetto e mi passa un cupcake. "Qualche volta vengo a correre al mattino."

"Hai veramente preso i cupcake con Iron Man?" Gli chiedo ridendo. È bellissimo e quasi mi dispiace mangiarlo.

"So che è il tuo supereroe preferito." Si giustifica facendo spallucce. Guardo il suo dolce, lui ha su Spiderman.

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