La fine?

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Pov. Zayn

La spinsi indietro. «Lexi, adesso basta!» gridai furioso, mettendomi la camicia che mi aveva tolto in un secondo.

Mi stava scoppiando la testa.

La ragazza di fronte a me sorrise maliziosamente e tornò ad avvicinarsi, ma la fermai con il braccio. Strinse gli occhi. «Non ti riconosco più, Zayn. Chi cazzo sei diventato?»

«Sono diverso da te, e ne sono contento.»

Rise come per prendermi in giro. «Oh, ma andiamo!» disse e tornò seria. «Tutto per colpa di quella troia.»
Stava parlando di Giorgia? Strinsi i pugni. «La troia sei tu, non lei.»

Mi prese per il colletto della camicia e mi baciò di nuovo. «Prima ti piacevo, quando ero la tua troietta.» sussurrò e mi morse il labbro.

«Togliti!» la spinsi. «Puzzi di alcol!»

«Era il tuo profumo preferito, prima.» disse. «Andiamo in bagno o prendiamo una stanza?» mi slacciò il primo bottone della camicia.

«Tu va dove vuoi, io torno a casa.» dissi, voltandomi.

«Va bene anche casa tua per me.» insistette.

La guardai. «Non ti voglio. L'unica ragazza che voglio è quella che sta a casa mia e mi sta aspettando.»

«Cosa ti ha fatto? Sei un'altra persona!» si lamentò.

«Mi ha migliorato.» ammisi. «Non sono più l'essere schifoso di prima.»

Mi fissò, poi sorrise minacciosamente. «Ricordo quando ci ha trovati sul divano. Vorrei che succedesse di nuovo.»

Mi venne in mente quel momento: Lexi era piombata in casa Styles e mi aveva buttato sul divano, baciandomi. Giorgia ci aveva visti e aveva pianto. Mi amava già? Io volevo solo lei e Lexi stava rovinando tutto.

«Non succederà mai più.» dissi. «Lexi, io voglio soltanto lei.»

Mi voltai e uscii da quel locale. Mandai un messaggio a Louis, dicendo che stavo per andarmene, mentre chiamai un taxi.

Sentii dei passi alle mie spalle. Mi voltai e Lexi mi sbatté sulla portiera di una macchina. Mi diede uno schiaffo. «Tu non vuoi me,» disse slacciandomi la cintura. «ma io voglio te, caro Zayn.» infilò la mano nei miei jeans e mi toccò.

La presi per le braccia e la spinsi indietro, facendola cadere per terra. Sbatté la schiena e si fece male.

«Non sono tuo, Lexi, niente di me è tuo! Ormai ho trovato il mio posto, appartengo ad un'altra! E io la amo!» gridai. Per il nervosismo mi passai una mano tra i capelli.

«Malik!» una voce maschile alle mie spalle mi chiamò.

«Mike.» risposi, guardandolo.

Guardò la ragazza a terra e scosse la testa. «Perchè l'hai trattata in questo modo?»

«Non sono affari tuoi.»

Alzò le mani accanto alla testa, in segno di innocenza. «Ti sto solo dicendo che potresti tornare ad aver bisogno di lei.»
Bisogno di lei? «Mai.» risposi. «Ho una ragazza tutta mia.»

Strinse le labbra. «Io non credo.» disse e allungò un pugno tra noi due. Lo aprì: il braccialetto di Giorgia.

Lo afferrai. «Cosa le hai fatto?!» gli gridai, prendendolo per le spalle.

The Bradford bad boy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora