Happily.

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Pov. Giorgia

Per Zayn poteva essere uno dei compleanni più belli ma per me era uno dei giorni più importanti. Liam si era scusato ed eravamo tornati ad essere amici. Quando ha iniziato a parlare, stavo già per esplodere in lacrime. Non ci potevo ancora credere.

«Adesso? Che facciamo?» chiese Niall, felice anche lui.

«Mh... Che dite di un film?» chiese Louis.

«Nah, Lou! È una bella serata, non mi sembra il caso di passarla davanti ad uno schermo.» ammise Liam. «Chiacchieramo un po', come i vecchi tempi. Che ne dite?»

«Mi sembra un'ottima idea.» disse Emma.

Helen si avvicinò a me e mi abbracciò. «Mi sei mancata, sorellona.»

Risi. «Anche tu.»

Scendemmo tutti di sotto e ci sedemmo a terra, sui cuscini, a cerchio. Presi posto tra Zayn e Harry, mentre di fronte a me c'era Liam che sorrideva.

«Allora... Chi inizia?» chiese Liam.

«Zayn!» proposi.

Lui mi guardò male. «Non mi sembra una buona idea, piccola.»

Risi. «Sei il festeggiato, vogliamo un discorso.»

Tutti in coro iniziammo a ripetere "Zayn" per incoraggiarlo a tenere il discorso, fino a quando non si alzò.

«Allora:» disse mettendosi in ginocchio. «grazie per essere tutti qui, stasera. Grazie per gli auguri. Adesso voglio sapere dove sono i regali!»

Scoppiammo a ridere tutti quanti.

Gli diedi un colpetto con il gomito. «Zayn, sei sempre tu!»

Si avvicinò. «Mi ami per questo.» disse, per poi lasciarmi un bacio sulle labbra.

Un "wow" risuonò nel soggiorno da parte dei nostri amici. Non era ancora abituati a i nostri baci?

«Sul serio:» gli sussurrai. «di qualcos'altro.»

Annuì e si scostò. «Davvero: grazie per tutto. Siete i migliori amici del mondo. Ringrazio Harry per aver cucinato, Niall per non aver già mangiato tutto, Louis per aver ordinato casa - me l'ha detto Emma -, Helen, Emma e Sophia per aver organizzato tutto. E inoltre un ringraziamento speciale a Liam, che mi ha fatto uno dei regali più belli.»

Fu Louis a parlare. «Così, però, fai pensare male.»

Scoppiammo a ridere di nuovo.

«Louis,» disse il mio ragazzo. «sei un coglione. Sai benissimo che intendo le sue scuse. Dicevo grazie a Liam perché ha reso speciale questo giorno. Credo che sia la prima volta che trascorro il compleanno con le persone che amo più al mondo.» mi guardò con i suoi bellissimi occhi. «E poi un ringraziamento altrettanto speciale alla mia ragione di vita, la ragazza senza la quale non potrei vivere, la ragazza che mi ha fatto sentire vivo, importante, la ragazza che mi ha cambiato e mi ha trasformato in un'altra persona, che decisamente preferisco a quella di prima. Anche lei mi ha fatto un regalo bellissimo: c'è sempre stata ed è ancora con me, non è andata via e mi ama, quanto io amo lei.»

Una lacrima si lasciò scivolare sulla mia guancia. Mi gettai sul mio ragazzo e lo strinsi fortissimo.

Affiancò le sue labbra al mio orecchio. «Sei la cosa più importante della mia vita, tu sei la mia vita.»

Lo guardai negli occhi. «Ti amo. Ti amo più qualunque altra cosa.» gli sussurrai.

«Voglio dire una cosa.» disse Liam e noi ci voltammo ad ascoltarlo. «Scusatemi tutti, ragazzi. Tutti quanti. Per la stupida rabbia, gli insulti, bicchieri rotti e lividi. Scusatemi per il linguaggio che ho usato con voi e tu, Sophia, scusami se non sono stato il ragazzo che hai conosciuto e se mi sono trasformato in un mostro. Vi giuro che mi sono pentito di quello che ho fatto e so di essermi comportato in modo schifoso ed egoista. Davvero, mi dispiace.»

The Bradford bad boy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora