È un segreto.

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1 Dicembre
Pov. Giorgia

A tutti nella vita capita di sentirsi soli, abbandonati, disprezzati almeno una volta. Io mi sono sempre sentita quel "mai abbastanza" per tutti. Non ho mai pensato di poter importare a qualcuno, eccetto la mia famiglia e i miei migliori amici. Ho sempre creduto di essere una stupida bambina ignorante delle cose del mondo, che non avrebbe mai capito niente perché è troppo buona e innocente. La bambina che ha paura di diventare grande perché è già consapevole che un giorno dovrà fare le sue scelte da sola, senza l'aiuto di mamma; che un giorno dovrà scegliere le persone con cui condividere la sua vita per sempre, tra cui l'uomo alla quale dovrà sottomettersi. Sottomettersi. Ho sempre odiato questo termine, sin da bambina, perché già a quell'età ero decisa: non mi sarei mai fatta calpestare da nessuno, sarei sempre stata forte, avrei trovato un uomo che mi avrebbe rispettato. Ero la bambina che guardava i cartoni animati, soprattutto le storie delle principesse. Tutte le altre bambine, alla fine del film, ricordavano meravigliate il romanticismo del principe che salva la principessa, io guardavo il coraggio e la forza della principessa. Prendiamo Cenerentola: orfana e completamente sola, maltrattata inoltre. Lei continua ad essere forte ed ad affrontare la sua vita ma, non perché pensa ad un uomo che la salverà, perché crede in sé stessa. Biancaneve che ha il coraggio di andare nel bosco da sola, Belle che non ha paura della Bestia, Ariel che rischia tutto per essere libera, Jasmine che scappa dal palazzo per sfuggire al suo destino. Ho sempre ammirato questo delle principesse, né l'abito né il principe. Anche se avevo paura, dovevo essere forte e coraggiosa. Avrei dovuto trovare un uomo che mi avrebbe rispettata. La bambina ha trovato ciò che cercava? Zayn. Zayn era l'uomo che ho sempre cercato e lo avevo trovato. Ai miei occhi, lui aveva dato un senso alla mia vita. Mi aveva dato la forza di andare avanti, un qualcosa in cui credere. Mi aveva insegnato a rispettare me stessa e ad amarmi per quello che ero. E gli dovevo la vita.

Aveva la testa incastrata tra la mia e la mia spalla. Russava e anche pesantemente. Si era addormentato abbracciato a me, non mi mollava un secondo da quando eravamo usciti dall'ospedale. Dormire con lui mi faceva sentire al sicuro e mi sarebbe mancato da morire una volta tornati a Holmes Chapel.

Mi aveva vestita, prima di addormentarsi, mentre lui era ancora in boxer. "Così non sentirai freddo" ricordo che mi disse nel momento in cui mi ero svegliata la sera prima e lui mi metteva il pigiama. Era molto prudente con me. Ricordavo la sera prima, nella vasca da bagno: noi due, soli, nudi, appiccicati. Ci toccavamo dove non dovevamo, mi baciava ogni angolo del corpo. Mi accarezzava con le sue grandi mani che in confronto alle mie sembravano quelle di un padre. In effetti lui per me era un padre in quei momenti, si prendeva cura di me. Quando mi asciugò la lacrima, quando mi disse che mi avrebbe aspettato per fare l'amore, sembrava proprio che... Beh, si, gli importasse di me. Non faceva altro che ripetermelo. Il modo in cui le sue mani mi toccavano, mi faceva capire che era come una protezione.

Ancora in dormiveglia, si lamentava.

«Zayn, amore.» gli accarezzai il viso.

«Mmh...amore...quanto sei buona...» sussurrò baciandomi il collo.

Scoppiai a ridere. «Zayn, ma cosa dici?» gli massaggiai i capelli.

Si dimenò e mi guardò aprendo leggermente gli occhi. «Ah, non sei nuda?»

Continuai a ridere. «No! Ma cosa sogni?»

Mi sorrise. «Ti ho sognata a letto con me. Certamente non dormivamo.» alzò un sopracciglio e si morse in labbro in modo malizioso.

«Scemo.» risi sbattendogli un cuscino in faccia.

Mi prese il viso e mi baciò. Un bacio molto appassionato. Facendo attenzione alla mia gamba, si stese su di me. Mise le mani sotto la mia maglietta e mi strinse i fianchi. Mi faceva venire i brividi.

The Bradford bad boy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora