Ciao, ciao, Helen.

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15 Gennaio
Pov. Zayn

Eravamo tutti a casa Styles, per salutare Helen. Si, stava andando via e Giorgia era distrutta. Non voleva che se ne andasse, avevano già passato troppo tempo separate. Ma non era l'unica a star male. Harry aveva un'espressione terribile. E pensavo di sapere il motivo.

Quello sarebbe stato l'ultimo giorno che Helen avrebbe passato con noi ed eravamo andati a pranzare a casa Styles. Le ragazze erano in cucina alle prese con i fornelli e i ragazzi erano in giardino, tranne Harry. Era in camera sua da un bel po' e non era più sceso.

Salii le scale ed entrai nella sua stanza senza chiedergli il permesso, chiudendo la porta alle mie spalle. Quello che vidi non mi piacque per niente.

Harry stava a terra, seduto con le spalle appoggiate al letto. Il suo viso era rosso e piangeva, piangeva disperato ma in silenzio. Non lo avevo mai visto così.

«Ehi.» lo chiamai. «Posso sedermi?»

Annuì e mi piegai accanto a lui, poggiando la schiena al letto.

«Mi dispiace, Harry. Non sai quanto.»

Scosse la testa. «Nessuno sa quanto sto male, nessuno può capirmi.»

«Avete parlato?» chiesi.

«Si, il giorno del tuo compleanno, quando siamo saliti qui.»

«E che avete detto?»

«Le ho confessato tutto.»

Lo aveva fatto davvero? «E lei?»

«Mi ama.»

Sgranai gli occhi. «Davvero?! Ma è bellissimo, Harry.»

«No, perché sta andando via.»

Aveva ragione, forse mi ero fatto prendere un po' troppo dall'entusiasmo. «Scusa.»

Sospirò. «Ci siamo baciati.»

«Un bacio? Wow. È... Una... Una bella cosa... importante, voglio dire.» non sapevo che dirgli. Si erano baciati, perfetto! Perché doveva andarsene allora?

«Bella? Direi magnifica.» sorrise ma presto tornò rosso in viso. «E adesso va via.»

«Io sono qui, Harry. Se vuoi sfogarti, dimmi ora tutto quanto.»

Mi guardò. «Okay, Zayn.»
Pov. Giorgia

«Emma! Passami la cioccolata... La cioccolata... Ho detto "Passamela!" non "Mangiala!" !» urlai disperata. Quella ragazza mangiava quanto un bufalo!

«Togliti, cucino io!» disse, spostandomi con un colpetto di fianchi.

Sophia venne da me. «Tranquilla, penso io a lei. Va di là.»

La ringraziai e tornai in soggiorno, dove, esausta, mi gettai sul divani accanto a mia sorella... In lacrime.

«Helen,» la abbracciai. «che ti prende?»

«Non voglio parlarne qui, Giorgia.» mi supplicò.

Ci spostammo in camera mia e chiusi la porta, sedendomi sul letto accanto a lei.

«Cosa c'è?» chiesi.

«Non voglio andarmene.»

«Lo so, Helen. Se potessi, ti terrei qui con me.»

«No, non capisci. Io non posso andarmene.»

Non poteva? Che voleva dire? «Che vuoi dire?»

Scosse la testa, continuando a piangere. «Harry.» sussurrò. «Non posso andarmene senza Harry.»

The Bradford bad boy.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora