Vai dalla tua ragazza

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West Bay, Agosto 1990

Il mese di luglio passò molto in fretta. La relazione tra Jack e Giulia andava a gonfie vele. Certo ogni volta che pensavano che tra meno di un mese si sarebbero dovuti separare, c'era sempre un filo di tristezza ma a loro non importava.

Una mattina, come tante altre, la signora Walker era in cucina con Vanessa, il signor Walker e Giulia leggevano rispettivamente il giornale e il libro "Jane Eyre"(che gli aveva prestato Jack) mentre Clara e Micheal facevano il bagno in piscina. Jack era uscito la mattina presto, per sbrigare delle commissione. Improvvisamente il telefono squillò e la signora Walker andò a rispondere.

- Pronto? -
- Buongiorno, è il numero della casa Walker - rispose la voce di un uomo.
- Si, ma chi è? -
- Sono un medico dell'ospedale di Catania, sto cercando la signorina Giulia Romano -
- Si, ve la passo subito -
Mrs. Walker andò a chiamare Giulia e lei si dirisse verso il telefono.
- Si pronto? -
- Signorina Romano, sono il dottor Rossi. Lavoro all'ospedale di Catania, si tratta dei suoi genitori? -
- Cosa è successo? -
- Hanno avuto un'incidente cinque giorni fa. Purtroppo hanno riportato delle ferite al cranio. Abbiamo fatto di tutto, ma adesso sono in coma, ma non sappiamo se c'è la faranno. Se li vuole salutare, deve ritornare in paese. -

Giulia era in lacrime, non poteva credere a quello che stava succedendo.
- Ma come ha avuto il numero di questa casa? -
- Una nostra tirocinante ha riconosciuto i suoi genitori. Ci ha detto che avevano una figlia che studia astronomia e che ora era in viaggio per studio. Abbiamo contattato il suo professore e ci ha dato questo numero - spiegò il dottor Rossi.
- Marilena. - penso tra sé e sé Giulia
- Comunque non si faccia problemi per ritornare qui, il suo professore ha già fatto tutto. Infatti le deve essere arrivato un biglietto -
- Si mi hanno spedito un biglietto di viaggio l'altro giorno. Stia tranquillo dottore oggi stesso arriverò-
- Va bene signorina, ci vediamo quando lei sarà qui-

Appena il dottore chiuse il telefono, Giulia scoppiò a piangere. In quel momento i signori Walker andarono a consolare
- Tesoro mio, che succede? - domandò la signora Walker, abbracciando la ragazza.
- I miei genitori hanno avuto un'incidente. Hanno riportato gravi ferite, i medici non sanno se c'è la faranno - singhiozzò Giulia- Vi ricordate quel biglietto dell'altro giorno? - 
- Si, mi avevi detto che non sapevi chi te l'avesse mandato - affermò Mr. Walker
- Era un biglietto mandato dal mio professore. E scusatemi, ma io voglio partire oggi, i miei hanno le ore contante-
- Ok, tu vai a sistemare le tue cose, noi prepariamo Clara e Micheal. -

Giulia andò sopra a sistemare la sua valigia. Pose tutti i suoi vestiti all'interno, la sua tesi (ormai completata) e le foto fatte in quei mesi, che ella riguardava nostalgica. Appena finì di sistemare tutto, guardo la sua stanza, dove lì aveva conosciuto il "vero" Jack, le chiacchierate fatte nel bel mezzo della notte e le stelle guardate alla finestra. Una lacrime scese giù per la guancia della giovane, ma prima di andarsene scrisse una lettera per Jack e la mise sopra al libro "Jane Eyre".

Quando Giulia varcò per l'ultima volta quella porta, c'era la famiglia che l'aspettava davanti alla macchina.
- Sei pronta? - domandò Mrs. Walker
- Si, anche se Jack non c'è -
- Stai tranquilla, lo saluteremo noi - rispose Micheal
Giulia sorrise al piccolo Micheal e la famiglia entrò nella macchina e si diressero verso l'aeroporto.

1 ora prima

Jack era sceso in città per commissioni. Mentre era al supermercato incontrò Cate.
- Ciao tesoro - salutò Cate
- Ciao Cate -
- È da un sacco di tempo che non ci vediamo. Dov'eri finito? -
- Cate, io devo parlarti -

Jack pagò e i due uscirono dal negozio è andarono a fare una passeggiata sulla spiaggia.
- Ascoltami Cate, io mi sono accorto in quest'ultimi mesi di non provare più lo stesso sentimento che provavo per te un tempo, ma lo provò per un'altra. La colpa non è tua, ma la mia e io spero che tu trovi uno migliore di me -

Ci furono dei secondi di silenzio che sembrarono infinito ma alla fine fu Cate a prendere la parola.
- La ragazza è Giulia, vero? -
- Si è proprio lei, spero che non ci odi -
- No, si vedeva che vi piacevate l'un l'altro. E poi la cosa più importante è che tu sia felice -
- Lo sempre saputo che eri una ragazza fantastica - affermò Jack abbracciando Cate.
- Adesso vai dalla tua ragazza -

Jack prese la sua bici e tornò a casa. Appena arrivò, la casa era deserta.
- Mamma, papà, Giulia - urlò Jack, senza avere nessuna risposta.

Allora andò in camera sua, lì si accorse che le cose di Giulia non c'erano più. Ma trovò una lettera.

Caro Jack,
Quando leggerai questa lettera, io sarò già partita. Esatto hai letto proprio bene:partita.
Stamane, l'ospedale di Catania mi ha chiamato e mi hanno detto che i miei genitori avevano avuto un incidente e che ora sono in fin di vita vita.
Il mio professore mi ha mandato un biglietto e sono partita subito,e purtroppo non sono riuscita a salutarti. Mi mancherete tutti, soprattutto tu.
Non scorderò mai il giorno in cui ci siamo incontrati: i tuoi abbracci, le tue battute e quel bellissimo laghetto.
Ti amo così tanto e cercherò di ritornare molto presto.
Ti amo tantissimo.
Con affetto
                    Giulia
P. S avevi ragione, "Jane Eyre" è proprio un bel libro.

Jack era in lacrime, non poteva credere che stava per perdere l'amore della sua vita.
- No! -
Jack prese la sua bicicletta e pedalò il più velocemente possibile verso l'aeroporto

𝑷𝒐𝒍𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒔𝒕𝒆𝒍𝒍𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora