Capitolo 1

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"Ogni tanto mi chiedo come sia avere una vita entusiasmante, nella quale ogni giorno si vive un'avventura diversa e ci si addormenta la sera con la consapevolezza che anche il giorno dopo sarà pieno di avventure ed emozioni, ma io non so cosa significhi. La mia vita è molto monotona e lineare priva quasi del tutto di azioni, ma nonostante ciò al momento sono felice così, non sono mai stata amante dei grandi cambianti, anche perché mi scombussolano e non so mai come affrontarli, preferisco tenere la mia routine senza essere turbata, con la mia migliore amica e le mie abitudini. Anche se in realtà, in questo periodo sento la necessità di qualcosa di diverso, che movimenti il ​​tutto. Sono perennemente indecisa e con la testa fra le nuvole o fra i miei libri, nei quali amo perdermi...".

Ad un certo punto il mio monologo viene interrotto da un'improvvisa doccia gelata inaspettata, opera ovviamente di mio fratello che ama disturbarmi e rovinarmi le giornate: si chiama George ed è un piccolo nano malefico di dieci anni con capelli e occhietti scuri e dalla carnagione olivastra, in poche parole totalmente il mio opposto.

Appena mi rendo conto che i miei lunghi capelli rossi si sono bagnati a causa di mio fratello, subito ringrazio il cielo di non essermi fatta qualunque piega strana se no l'avrei ucciso e mi perdo di nuovo nella mia mente.

Subito dopo però mi risveglio e nel momento in cui do un'occhiata all'orologio mi accorgo subito di essere in ritardo, così, con una velocità che non pensavo neanche di possedere, corro in camera mia, indosso i vestiti preparati fortunatamente la sera prima , cioè una semplice maglietta color carne aderente, un jeans chiaro e le mie amate Dr. Martens.

A causa del ritardo non riesco neanche a truccarmi, così prendo il mio zaino ed esco subito di casa salutando mamma e mio fratello e dirigendomi alla fermata del pullman, dove riesco a salire fortunatamente in orario.

Scesa dal mezzo, sempre con grande fretta, corro verso l'ingresso già aperto.

Entro a scuola e mi dirigo con gran velocità in classe per evitare di fare tardi come al solito, ma a causa della fretta e della mia sbadataggine che non mi aiuta mai, mi scontro contro qualcosa o meglio dire qualcuno e mi ritrovo immediatamente a terra dolente.

E subito mi sento dire:
- Ragazzina attenta a dove metti piedi! -

Al che subito mi alzo con grande rabbia, ma appena alzo lo sguardo rimango colpito e affascinata da due occhi color ghiaccio particolarmente spento, appartenenti a un ragazzo moro a me sconosciuto particolarmente alto e vestito tutto di nero, in poche parole un dio greco che sembra uscito dai libri che sono solita leggere.

Immediatamente mi riprendo dalla caduta e a causa della mia persistenza praticamente inesistente e della mia impulsività rispondo subito a tono:

- In realtà quello a dover stare attento sei tu, non sono io ad esserti venuta addosso! -.

Così con una spallata e senza dargli il tempo di replicare mi dirigo in classe girandomi un ultima volta e vedendolo andarsene a sua volta dalla parte opposta e invasa dal nervoso e entro in classe con foga, dove ovviamente vengo rimproverata per il ritardo.

Le lezioni proseguono tranquillamente e appena suona la campanella che annuncia l'intervallo vengo subito investita dal perenne entusiasmo della mia migliore amica Maggie che con grande ironia mi dice:

- Ciao Madison, anche oggi puntuale come sempre –.

Così, dopo aver riso insieme, le racconto dello scontro di stamattina che mi ha fatta ulteriormente ritardare, infatti solo a pensarci mi sento assalire nuovamente dal nervoso e mi tornano in mente quegli occhi così chiari e freddi mentre Maggie si prende gioco di me dicendo che finisco sempre per cadere o combinare qualche guaio.

Finita la solita e monotona giornata scolastica mi dirigo a casa con Maggie sul pullman dove mi perdo nuovamente nei miei pensieri osservandola: è una ragazza molto bella, i suoi occhi verdi  che so leggere subito sono intenti a fissare il cielo dal finestrino, mentre i suoi capelli castani sono mossi dal vento che entra dalla finestra.
Ha una carnagione leggermente abbronzata ed è più alta e slanciata di me, infatti spesso mi ritrovo ad invidiarla, nonostante mi ripete continuamente che non ne ho motivo.

Ci conosciamo sin dall'asilo, dove abbiamo legato subito dal primo istante e da quel momento non ci siamo più separati.

Ad un certo punto nei miei pensieri ricompaiono quegli stupendi occhi color mare che mi hanno travolto in tutti i sensi, ma vengo risvegliata dalla mia migliore amica che mi dice che siamo arrivate così, scese dal pullman, ci salutiamo e ognuna torna a casa propria.

Spazio d'autore
Ecco a voi il primo capitolo sono molto contenta ed emozionata,
Buona lettura e fatemi sapere che ne pensate.

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