Capitolo 25

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Una luce fastidiosa mi colpisce il viso svegliandomi dal mio sonno tranquillo, ma quando provo a girarmi dal lato opposto, per distogliermi da essa, sento un braccio bloccare ogni mio movimento.

Così mi giro improvvisamente trovandomi accanto Damon addormentato con il viso rilassato e qualche ciocca di capelli che casca morbidamente su di esso: facendolo sembrare così tenero e indifeso.

La testa mi scoppia e ancora non mi spiego come sono arrivata fin qui, però decido di non pormi domande al momento a causa del dolore atroce che mi tormenta le tempie.

Anche in questo momento, nonostante io sia ancora arrabbiata con lui, non posso fare a meno di contemplarlo: il suo fisico scolpito illuminato qua e là dai raggi che entrano attraverso la tapparella lo rendono uno spettacolo celestiale. I suoi tatuaggi, che lo ornano rendendolo così unico e più bello, mi incantano come sempre e mi sento così attirata da essi da ritrovarmi inconsciamente a tracciare i contorni di alcuni posti sul suo petto.

Improvvisamente la mia mano viene improvvisamente afferrata ed io imbarazzata e spaventata allo stesso tempo mi giro di scatto verso di lui che dice con voce rauca a dir poco illegale:

- Se continui a toccarmi così di prima mattina, non mi basterà neanche tutto l'autocontrollo del mondo sai...- avvampo drasticamente, ma ricordandomi di essere ancora arrabbiata allontano la mia mano dalla sua e mi alzo dirigendomi verso il bagno.

- Ma buongiorno vedo che anche oggi siamo di buon umore- dice ironico alzandosi sui gomiti, ma quando capisce che non ho intenzione di scherzare lascia subito perdere, sbuffando e tornando a sdraiarsi.

Appena entro in bagno, sbatto la porta per sottolineare il mio fastidio: mi lavo il viso fissando il riflesso allo specchio e pensando a come diavolo ho fatto a trovarmi in una situazione simile e dopo essermi sistemata i capelli, esco dal bagno dirigendomi verso la cucina comportandomi  come se lui non fosse vicino alla porta.

Sbuffa infastidito per il mio comportamento e dopo essere andato pure lui in bagno mi raggiunge in cucina, dove io sfogo il mio nervoso su un bicchiere d'acqua mentre mi siedo e mi tengo la testa per il dolore.

Quando capisce le mie condizioni mi passa una pastiglia dicendomi che è per il mal di testa. La afferro senza contestare, facendo sfiorare le nostre mani e lo ringrazio.

- Posso sapere come diavolo ci sono arrivata a casa tua visto che non voglio neanche vederti? - chiedo in cerca ti spiegazioni, ma cercando sempre di mantenere un tono irritato.
- Ieri eri ubriaca marcia e non volevi tornare a casa con Austin perché ovviamente facevi i capricci e dicevi cose assurde, così mi ha chiamato disperato chiedendomi di venirti a prendere- risponde ghignando e aggiunge

– comunque stamattina non mi sembrava ti dispiacessi così tanto mentre eri occupata ammirarmi- dice con sguardo sornione che mi fa intensamente desiderare di sparire.

- Ah, capito- rispondo soltanto.
- Cosa vuoi per colazione? - mi chiede continuando a cercare di attaccare discorso.

- Nulla, me ne vado a casa- dico alzandomi, ma vengo fermata prontamente da lui che mi afferra per il polso tirandomi verso il suo petto contro cui mi scontro.

- So che sei arrabbiata, ma lo sai che sono uno stronzo... scusami non volevo prendermela con te, ma è ancora un argomento delicato per me...- si scusa guardandomi negli occhi.
- E non bastava dire queste cose in quel momento, invece di reagire come hai fatto...-
- Si... però lo sai che sono impulsivo, ma ti giuro che sto provando a migliorare, ci sto mettendo tutte le mie forze. Solo per te bimba- dice sincero facendomi sorridere.
- Questa volta ti perdono ma la prossima ti prendo a schiaffi seriamente - dico baciandolo dopo tanta mancanza di quel contatto.

Tra un bacio e l'altro mi sussurra che gli sono mancata facendomi sorridere ogni volta come fosse la prima, mentre ammetto che è mancato molto anche a me.

Il bacio man mano si approfondisce sempre di più le nostre lingue danzano insieme, le sue mani fremono sul mio corpo sotto la maglietta e allo stesso modo le mie facilitate dall'assenza della sua maglietta.

Improvvisamente mi ritrovo in braccio a lui dove approfondisco ulteriormente il bacio, passando le mani tra i suoi capelli e tirandoli leggermente facendolo gemere.

Con me in braccio si dirige in camera sua, dove magicamente la maglietta e i pantaloncini che avevo addosso spariscono e la stessa cosa succede ai pantaloni di Damon.

Interrompe improvvisamente il bacio per lasciarmene una scia lungo il collo, i quali mi fanno fuggire un gemito incontrollato che fa sorridere il ragazzo su di me. Una marea di brividi invade il mio corpo e man mano sento sempre più di desiderarlo mio in tutto e per tutto.

Ferma di nuovo i suoi baci per alzarsi e contemplarmi e i suoi occhi parlano per lui e mi fanno sentire come se fossi la creatura più bella del mondo e infatti e Damon stesso ad affermarlo:
-Madison sei perfetta- dice con occhi luminosi così ricongiungo le nostre labbra bisognose di quel contatto.

Anche il resto dei vestiti sparisce e a parlare ora sono solo i nostri corpi, i nostri gemiti, i nostri occhi ma soprattutto i nostri cuori che battendo all'unisono si sono uniti completamente.

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