Mi trasferii a casa di Erik il giorno successivo. Era una villetta in campagna, circondata dagli alberi. Sembrava che lì il cielo fosse sempre terso e azzurro. Portai solo una valigia, non avevo molto, avevo lasciato quasi tutto alla vecchia scuola dentro a scatole sigillate, attento a mettere via qualsiasi cosa mi potesse riportare alla mente la mia vecchia vita. Camera mia era bella, spaziosa e luminosa. Le pareti erano dipinte di un leggero azzurro pastello, i mobili erano in legno, la tavarca in ferro battuto. Al centro c'era un grande tappeto. Tutto sembrava essere stato scelto con cura, per seguire la logica dell'armonia. Mentre sistemavo i pochi vestiti che avevo, Erik mi chiamò dalla cucina.
"Charles, vieni è pronto. Ho preparato una cosa veloce per pranzo, continui dopo a sistemare, abbiamo tutto il pomeriggio, ti aiuto io" ancora una volta si offriva di aiutarmi, quasi non lo riconoscevo più.
"Ok, arrivo subito".
Pranzammo tranquillamente, chiacchierando, raccontandoci. Mi era mancato parlare liberamente con qualcuno, mi era mancata la sensazione di appartenere ad un luogo, e con lui mi sentii a casa.
Il pomeriggio trascorse serenamente. Dopo aver sistemato le ultime cose, giocammo a scacchi, fino a sera. Mi misi a letto, pensando alle seconde possibilità che la vita ci offre, anche quando sembra che non ci sia più speranza, l'inaspettato può farti sorridere ancora.

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Una nuova partita
FanfictionCharles decide di trasferirsi in Europa dopo che ha affidato la sua scuola a Hank. Vuole lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle ma Erik lo trascinerà, dopo un'inaspettata partita a scacchi, in una nuova avventura.