Intanto, in una città dell'est Europa, una giovane donna si svegliò. Spalancò gli occhi che fiammeggiarono di rosso rubino nell'oscurità.
"Visione, amore svegliati, qualcuno ha bisogno del mio aiuto"
"Wanda, torna a dormire, è notte fonda, stai sognando"
"Non è un sogno, è tutto reale. Ti prego rimani qui a casa, prenditi cura di Billy e Tommy, sono sicura di riuscire a cavarmela da sola"
"Amore, ma dove vai?"
"Non ho tempo di spiegare, vado subito, tornerò prestissimo"
"Ma almeno spiegami, non puoi lasciarmi così nel dubbio"
"Ok, non andrò lontano da qui, a pochi km fuori dalla città c'è una base segreta, sotterranea, qualcuno è riuscito a contattarmi telepaticamente, credo sia qualcuno con un dono speciale, simile al mio. Mi è sembrata una disperata richiesta d'aiuto, non posso ignorarla. Ho visto nella sua testa, è un brav'uomo, merita di essere aiutato come ha fatto lui con tanta gente che aveva bisogno".
"Ok tesoro, vai, mi fido ciecamente di te, penserò io ai gemelli".
Wanda, l'avevo individuata tempo fa con Cerebro, la sua potenza mi aveva particolarmente colpito, non l'avevo mai reclutata perché avevo letto in lei gioia ottenuta dopo tristezza e sacrificio, chi ero per distruggere ciò che aveva costruito con tanta fatica? Mi aveva incuriosito molto in realtà, avrei voluto indagare più a fondo su di lei ma le circostanze mi avevano tenuto impegnato in molto altro.
La sua bontà e il suo altruismo erano rimasti immutati dall'ultima volta che l'avevo incrociata nell'etere, non aveva esitato nemmeno un istante a rispondere alla richiesta di aiuto. Si era fidata di me, un uomo che nemmeno conosceva, le era bastato entrare per pochi secondi nei miei pensieri per convincersi.
Il mio piano stava funzionando, sentivo che stava arrivando, era sempre più vicina alla base.
Intorno a noi c'era solo silenzio e poi, d'improvviso, un tonfo.
La porta della stanza in cui eravamo rinchiusi esplose con fragore, lei era lì, gli occhi in fiamme, circondata da un'aurea potentissima. Il bianco si tinse di rosso, la sua forza non aveva eguali.
"Mi avete chiamata, eccomi. Presto, dobbiamo andare via da qui"
Feci per seguirla ma Erik rimase completamente pietrificato, la bocca semi aperta, non riusciva a muovere un muscolo, né a proferire parola.
"Erik, che succede? Muoviti, dobbiamo andare"
Si destò dal suo stato di trance anche se mi sembrava ancora molto sconvolto, di lì a poco ne avrei inaspettatamente capito il motivo.
Corremmo a più non posso lungo quei corridoi bui per raggiungere l'uscita, Wanda faceva saltare tutti in aria con estrema facilità, come se stesse disputando la partita a scacchi contro l'avversario più innocuo del mondo, solo che su quella scacchiera immaginaria non c'erano pedoni, torri, re o regine, c'erano uomini.
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Una nuova partita
FanfictionCharles decide di trasferirsi in Europa dopo che ha affidato la sua scuola a Hank. Vuole lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle ma Erik lo trascinerà, dopo un'inaspettata partita a scacchi, in una nuova avventura.