UNDICI

87 3 0
                                    

Fu a quel tocco che Erik realizzò ciò che non avrebbe mai immaginato potesse accadere. La mano di Wanda sulla spalla gli fece sussultare il cuore nel petto. Non era un sussulto di gioia, paura o eccitazione, o forse sì, magari era dovuto a tutte queste emozioni messe insieme. Dentro di lui infuriò una tempesta che lo catapultò indietro di molti anni. Era tornato a casa, dopo un'estenuante giornata di lavoro ma non la trovò come l'aveva lasciata. Le porte e le finestre erano spalancate, le tende volteggiavano, scosse dal vento, la cucina era a soqquadro, utensili sparsi per tutto il pavimento, cocci di ceramica, coltelli. Il suo unico pensiero fu rivolto alla moglie e alla figlia. Con i polmoni in fiamme, corse su, in camera da letto e trovò ciò che non avrebbe mai desiderato trovare. La moglie era sul letto, con gli occhi spalancati, vitrei, che gridavano ancora una muta richiesta d'aiuto e un coltello conficcato in pieno petto. Le lenzuola erano fradicie di sangue e la culla di Nina era vuota. Non c'era più alcuna traccia di lei. Aveva soltanto 8 mesi e, da quella mattina, in cui l'aveva salutata con un bacio in fronte, non l'aveva mai più rivista. Aveva provato a cercarla, aveva setacciato ogni città sulla faccia della terra, ma sembrava essere sparita nel nulla.

Erik si girò,  guardò quella giovane donna che gli stava alle spalle dritto negli occhi e la chiamò per nome "Nina".

Wanda rimase pietrificata, gli occhi verde-azzurro spalancati erano due specchi che riflettevano stupore ed incredulità.

"Nina?" disse stupita.

"So che ti sembrerà impossibile, non riesco a crederci nemmeno io, giuro"

Wanda capì che era sincero, glielo si leggeva in faccia, l'espressività trasmetteva l'assoluta limpidezza delle parole che aveva appena pronunciato e la trasparenza dei sentimenti che stava provando. Tuttavia, usò il suo potere per indagare la mente di Erik, i suoi ricordi ed ebbe assoluta conferma dell'autenticità delle sue intenzioni.

"Siediti, per favore, vorrei raccontarti una storia, la tua storia, la nostra."

Erik cominciò il suo racconto, ogni parola fu accompagnata da lacrime amare che continuavano a solcargli le gote e a scendere fin sotto il mento. Anche Wanda pianse. Piangeva per tutto quello che aveva perso ma anche per quello che aveva appena ritrovato: un padre.

"Il destino ha davvero dei piani assurdi, la vita è piena di imprevisti e di incertezze, ci dà molto e ci toglie altrettanto ma, stavolta, ha deciso di pareggiare i conti facendoci ritrovare e io sono pronta a ricevere il meglio da quest'occasione che il caso ha deciso di donarmi" .Wanda sorrise, era felice. Certo, non si sarebbe mai aspettata una rivelazione del genere e soprattutto, non in quelle circostanze ma sapeva apprezzare il buono delle situazioni.

Lei gli raccontò tutto quello che aveva passato. Non aveva ricordi nitidissimi di quando era bambina, d'altronde aveva solo pochi mesi quando venne strappata dalle braccia dei suoi genitori. Non sapeva cosa fosse successo agli uomini che l'avevano rapita ma sapeva che per un periodo era stata in orfanotrofio e poi era stata adottata da una famiglia amorevole che le voleva bene. Aveva un bel ricordo dei suoi genitori adottivi. Adoravano guardare insieme la tv e suo padre le lasciava scegliere sempre la sua sitcom preferita. Fu proprio durante una di quelle sere in cui si erano appena seduti sul divano e stava per iniziare un episodio di The Dick Van Dyke, che una bomba delle Stark Industries distrusse completamente la loro casa e la loro vita. I genitori morirono nell'esplosione, lei vagabondò per anni, fu di nuovo catturata, sottoposta a sperimentazioni, finché non aveva trovato un nuovo luogo da chiamare casa e delle persone da chiamare famiglia: gli Avengers.

"Sei diventata una donna bella e coraggiosa, abbiamo tanto da dirci, da raccontarci e da recuperare." disse Erik in tono amorevole.

Nel mio stato comatoso avevo sentito tutto e non riuscii a trattenere una lacrima. Forse fu l'intensità del momento, la gioia che ne scaturì ma cominciai a svegliarmi.

"Erik.."sussurrai.

Una nuova partitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora