chapter 14: la capanna dei velocisti

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Stava facendo buio nella radura,Daisy e gli  velocisti altri dovevano sbrigarsi ad uscire sennò sarebbero rimasti di nuovo intrappolati nel labirinto.

Meglio di no.

fortunatamente dopo poco uscirono dal labirinto, tutti gli corsero addosso ma Minho decise di prendere dalle mani di Daisy il bussolotto che aveva trovato e di portarlo alla capanna dei velocisti.

"MINHO RIDAMMELO"
"MINHO ASPETTAA"

"DAISY DOVE VAI"
"Newt aspettami torno subito"

e poi sparì fra gli alberi mentre il ragazzo la guardò stupito rimanendo li fermo ad osservarla.

"non capirò mai le donne"
"nemmeno io Newt"
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Mentre Daisy percorreva il sentiero per seguire Minho, lui era già arrivato alla capanna dove aveva creato una riproduzione in scala dall'intero labirinto.

"MINHO DOVE SEI?"

continua ad urlare la ragazza, ma nessuno la sentiva e di conseguenza nessuno poteva rispondergli.

Poi cadde a terra, sembrava la stessa gamba dell'altro giorno.
iniziò a soffrire per il dolore che lentamente diventava sempre più forte, sembrava che si stesse espandendo in tutta la sua gamba come un'emorragia.

ma tutto ciò non era possibile era una semplice slogatura da corsa, come poteva essere un'emorragia?

Daisy si sedette, fra i mille dolori prese coraggio e alzò la parte bassa del suo Jeans ormai sporco di sangue e terra.

notò qualcosa di strano, un buco, di colore nero tendente al violaceo.

intorno ad esso le sue vene erano emerse e avevano anche loro un colore simile a quello del buco, sembrava essere un foro causato da qualche oggetto di ferro.

"come ho fatto a procurarmi questa ferita?"

questo continuava a pensare la ragazza, fino a quando non le rivenne in mente la notte nel labirinto .

[flashback capitolo 11]

Daisy stava correndo, doveva accelerare sennò il dolente che le stava alle calcagna o l'avrebbe uccisa oppure l'avrebbe punta.

Sia arrampicò sui rampicanti di un muro, fino ad arrivare in cima, costretta poi a correrci sopra mantenendo l'equilibrio.
Il dolente era ancora dietro di lei, per non mancare si era arrampicato anche lui e nel mentre aveva tirato fuori un'enorme siringa.

"o cazzo"

esclamò lei che riprese a correre.
il labirinto continuava a spostarsi e ogni tanto si ritrovava a saltare dei vuoti che si creavano sotto di lei.

correva e correva, non aveva minimamente voglia di fermarsi.
La stanchezza le stava uccidendo le gambe, sentiva il bisogno di fermarsi ma non poteva.
voleva urlare ma non ci riusciva, stessa cosa per le lacrime non le uscivano.

Improvvisamente si ritrovò su un vuoto, il labirinto era cambiato qualche secondo prima e non vi erano altre via d'uscita.
doveva fare un salto
era troppo lungo lo spazio da saltare, ma doveva farlo a ogni costo.

Decise di prendere la rincorsa ma non face in tempo che il dolente la raggiunse.

Corse, io più velocemente possibile è appena arrivò al bordo saltò ma sfortunatamente insieme a lei saltò il dolente che la colpì proprio nella gamba.

non sapeva se l'avesse colpita con la siringa o se semplicemente l'avesse urtata ma non poteva fermarsi a controllare.
saltò giù dai rampicanti alla velocità della luce e inizia a correre per una sezione intera del labirinto dove di fronte le stava venendo incontro Minho.

"MINHO SEI VIVO"

urlò la ragazza , ma l'unica risposta che ricevette fu:

"SEGUIMI PASSIAMO QUELLA SEZIONE COSÌ IL DOLENTE RIMARRÀ INCASTRATO FRA DUE MURA"
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"è meglio che sto zitta, nessuno lo deve sapere, almeno finché non so che cos'è"

si disse Daisy mentre lentamente provava a rialzarsi dal terreno sporco di fango.

mentre camminava zoppicante lungo il sentiero in cerca di Minho la sua testa cominciò a riprodurre una serie di immagini causandole un forte mal di testa.

Poi improvvisamente apparse di nuovo quel biondino dalla mascella squadrata, era molto familiare ma non si ricordava dove l'avesse già visto.

"Daisy, ti va di darmi il tuo numero?"

Questa frase continuava a suonarle nella testa, era come se quel momento non se lo fosse mai dimenticato, come il biondino.

nonostante la perdita della memoria quella frase e quel ragazzo non erano stati cancellati.

almeno potevano essere utili per capire chi fosse quel ragazzo perché la nostra Daisy voleva davvero scoprirlo.
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Fortunatamente dopo qualche minuto di camminata Daisy trovò la famosa capanna dei velocisti, dove al suo interno vi trovò Minho che stava analizzando quel bussolotto metallico di prima.

"Minho , che ci fai qua?"
"Daisy? non dovresti essere qua"
"hai qualcosa che mi appartiene"

disse lei indicando quell'aggeggio metallico che aveva in mano

"ah perdonami, ma avevo bisogno di controllarlo meglio"
"bastava chiedere Minho, comunque che cos'è questo posto?"
"qui ho tutte le coordinate del labirinto, studio ogni suo singolo spostamento e so quando si aprono e si chiudono delle sezioni"
"e credi che quel bussolotto faccia parte della sezione numero 7?"
"credo di si, ma la sezione numero 7 teoricamente doveva rimanere chiusa quella notte, doveva aprirsi la 4"

I due si guardarono perplessi, sembravano essersi capiti al volo.
Qualcuno si stava mettendo nel mezzo, li stavano ostacolando e non voleva farli uscire dal labirinto.

Ma il punto è ... chi è?

Never stop running //the maze runnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora