Capitolo 27

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CHARLOTTE

Faccio entrare in camera mio padre mentre Wes e Dakota si guardano imbarazzati e curiosi allo stesso tempo. Mio padre ha scoperto tutta la verità su Mason e questo grazie a Noah.

Se pensava di riavermi in questo modo, mi dispiace deluderlo ma ha solo peggiorato le cose. Se prima ero incazzata nera con lui adesso potrei prenderlo a colpi di cucchiaio in faccia se lo vedessi. Come ha potuto farmi una cosa del genere?

<<Non vengo a casa, ti rendi conto che ho vent'anni, vero?>>
<<Diciannove per la precisione e ti prego di ascoltarmi. Torna a casa con me.>> mi supplica mio padre. Vorrei proprio dirgliene quattro in questo momento, ma mi trattengo.

Come può pensare che io lasci tutto e torni a casa, mollando tutto?

<<Noah non aveva il diritto di dirti quelle cose, non sa nulla su Mason!>> esclamo, ma mio padre mi oltrepassa e comincia ad uscire tutti i vestiti dal mio armadio.

<<Smettila, che cavolo fai?>> domando correndo verso di lui e tentando di strappargli i vestiti dalle mani.
<<Okay, per favore.>> mormora Wes quasi spaventato <<Diciamoci una calmata o sveglieremo tutto il palazzo. Non voglio intromettermi ma...>>

<<Mi dispiace ragazzo, ma è quello che stai facendo. In più mi sembra che in questo dormitorio non siano ammesse le visite dei ragazzi quindi ti conviene andartene.>>

<<Papà, por favor.>> lo rimprovero lanciandogli uno sguardo sgomentato. Non ho mai visto mio padre in questo modo. Sicuramente è peggio di quella volta in cui ho scoperto la storia su Monica.

<<Forse sarebbe meglio andare.>> Dakota trascina Wes per il braccio che sembra tutt'altro che felice della risposta dell'uomo che dall'aspetto sembra mio padre, ma dal modo di comportarsi una persona totalmente estranea.

<<Como puedes hacer eso?>> chiedo con le lacrime agli occhi. Ci è mancato un pelo che i miei amici scoprissero tutto. Al momento mi sembra già abbastanza complicato affrontare l'argomento con mio padre.

<<Charlotte... el es un criminal.>> scandisce bene le parole e ricomincia la sua impresa nell'uscire i vestiti dall'armadio.

<<Mi dispiace papà ma non verrò con te.>> lo avverto, ma lui continua a far quello che stava facendo come se non avessi aperto bocca.

Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe potuto arrivare, ma ho sperato con tutta me stessa che mio padre non lo sapesse mai. Quando ci siamo messi insieme e mio padre ne è venuto a conoscenza, sono sicura che abbia fatto ricerche su di lui, ma se avesse avuto qualcosa in mano avrei scoperto la verità un po' prima, cosa che non è successa e se non fosse stata per colpa di Noah avrei potuto continuare a vivere in pace.

<<Charlotte>> mi prende le spalle scuotendomi <<ti ha fatto il lavaggio del cervello, stai con un assassino, spacciatore, criminale per l'amor di Dio! Sei mia figlia, figlia di uno sceriffo.>>

<<Lasciami.>> ordino divincolandomi dalla sua presa. Come vorrei che Noah si fosse semplicemente rassegnato. Questa me la paga.

<<Devi ragionare, ti stai mettendo nei guai.>>
<<Lui non è come pensi. Non lo fa perché gli piace. Non aveva scelta.>> cerco di spiegargli.
<<Ti trascinerà a fondo con lui e non posso permetterlo. Potresti finire ammazzata e lui pure. Soffriresti di nuovo o peggio ancora non sarai più viva.>>

Faccio un respiro profondo perché sono consapevole della verità. So bene che potrei finire nel mezzo a faide di gang e purtroppo è già successo. So che Mason potrebbe morire o essere arrestato e io soffrirei molto, ma non posso lasciarlo. Non voglio e non ci riesco.

I'm scared to love again 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora