Capitolo 7

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MASON

Sono passate due settimane da quando Charlotte mi ha lasciato in quel parco dove quasi mi spaccavo una mano. Non l'ho più rivista da quel momento. Non si è fatta ne vedere ne sentire e non mi aspettavo il contrario.

Credo che sia ancora a casa da suo padre, perché da quando sono tornato, ogni giorno l'ho cercata per tutto il campus, a partire dal Carpe Diem, alla mensa, alle aule.

Mi sono rassegnato e ho smesso di andare alla sua ricerca due giorni fa, quando ho capito che molto probabilmente non sarebbe tornata presto.

In realtà non l'ho proprio capito da solo, ma grazie all'aiuto di Connor e Dakota, tornata una settimana fa. Hanno cercato in tutti i modi di farmi smetterla di cercarla per tutto il campus come un pazzo.

<<Mason, lei per ora non tornerà.>> dice Dakota sedendosi al mio fianco. Siamo sotto uno dei tanti alberi sparsi per il campus, esattamente vicino il dormitorio delle ragazze. Sono rimasto davanti il palazzo per più di mezz'ora, sperando di vederla spuntare con un'enorme valigia, ma non è arrivata neanche oggi.

<<No, lei arriverà, me lo sento.>> rispondo a denti stretti.

<<Fratello, non puoi stare qui tutto il tempo e certamente non puoi cercarla come un pazzo per tutto il campus.>> mi fa notare il mio fratellastro. <<Lo sai che non c'è. Sprechi solo tempo ed energie.>>

E infondo ne sono fin troppo consapevole, ma per qualche motivo, girare come un pazzo per il campus, sperando di trovarla da qualche parte, mi fa sentire in pace.

Tuttavia sono al corrente del fatto che sia l'ora di smetterla. Anche se la dovessi trovare da qualche parte, cosa potrei fare?

Non vuole vedermi. Non riesce a perdonarmi ed è più che plausibile. Di certo non posso obbligarla a stare con me o ad ascoltarmi. A malapena mi ha guardato negli occhi quella mattina, figuriamoci se possa passare più di due minuti con me, senza dare di matto. La conosco bene.

Oggi torno a casa per la prima volta, da quando ho raggiunto Charlotte a Princeton. Ho dormito alla Sigma Tau ogni giorno. Non me la sentivo di vedere i ragazzi, anche se, dopo quattro giorni che non facevo ritorno a casa, me li sono ritrovati davanti uscendo dalla confraternita.

<<Torna a casa.>> mi hanno detto, ma io ho espresso una volta per tutte, di non volerli vedere se non per lavoro e fortunamente, in queste settimane, non ho dovuto affrontare spedizioni o altre merdate. Quindi, non li ho più visti dopo quel pomeriggio, almeno fino ad oggi.

Mezz'ora fa ho ricevuto un messaggio da Isaiah che mi ha avvertito di avere un lavoro per me, quindi adesso sto andando a casa.

Non ce l'ho con loro o almeno non del tutto. In fin dei conti, me la sono proprio cercata. Quando ho scoperto la verità su chi fosse Charlotte, dovevo allontanarmi e invece ho continuato ad andarle dietro. Poi quella sera c'ero pure io.

Una parte di me credeva che l'avrei passata liscia, ma l'altra parte sentiva che prima o poi sarebbe scoppiata una bomba e che questa esplosione mi avrebbe rovinato la vita. Ed è esattamente ciò che è successo.

Scendo dalla mia nuova Jeep color nero opaco e lentamente percorro il vialetto di casa. Non sono molto propenso a vederli, ma ho bisogno di lavorare perché mi servono i soldi.

Ho appena speso tutti i miei risparmi per comprare questa Jeep, ma ero stufo di girare con le macchine dei miei amici e sopratutto dopo che ho smesso di parlare con loro, non me la sentivo di girare con l'auto di uno di loro, così un pomeriggio ho comprato il mio nuovo gioiellino e ho lasciato la Jeep davanti casa.

I'm scared to love again 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora