Capitolo 20

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CHARLOTTE

La voce di Mason è lontana e mi rimbomba dentro la testa. Il suo fiato sul viso mi fa il solletico e la sua mano mi scrolla la spalla.

Mason sa. Mason lo sa e io non so come comportarmi. Come faccio a dirgli la verità? Non ne ho idea, ma so che non voglio mentirgli, non posso e non voglio.

Mentire non va mai bene e so che se dovessi nascondergli la verità, sarebbe solo peggio.

<<Char... ti senti bene?>> chiede visibilmente preoccupato. Mi guardo i piedi, cercando di trovare un modo per spiegargli la verità, per dirgli che non volevo ferire nessuno.

<<Io volevo dirtelo.>> dico di punto in bianco, facendolo accigliare. <<Solo che non ero sicura che fosse la cosa giusta.>> continuo sperando con tutta la forza che ho in corpo, che capisca.

<<Aspetta, tu sapevi tutto? Sapevi che non lo abbiamo ammazzato ed hai continuato a fingere di non sapere nulla? Hai continuato ad incolpare me e i miei amici di qualcosa che in realtà non abbiamo fatto?>> sbotta alzandosi in piedi, buttando la testa indietro e coprendosi il viso con le mani.

<<Ti prego, come se non aveste tentato ugualmente a farlo fuori!>> rispondo a tono, furiosa. Io avrò forse sbagliato a tacere, a tenere tutto dentro e a continuare con questa farsa, ma Mason e sopratutto i suoi amici non sono mica dei santi.

Noah non sarà morto, ma di sicuro non è grazie a loro se è vivo! Gli hanno piantato una pallottola in corpo, lo hanno pestato di botte e lasciato a terra come se fosse spazzatura.
Se non fossi stata lì, se non avessi subito chiamato il 911, sarebbe morto dissanguato.

<<Ecco perché quando ti ho detto la verità su di lui, non eri sorpresa.>> ha gli occhi fuori dalle orbite, le vene del collo e della testa fin troppo visibili ed è palese la sua delusione.

Non sono sorpresa della sua incazzatura, me lo aspettavo anche se speravo capisse, ma quello che fa male è la sua completa amarezza ed io non posso biasimarlo.

Forse avrei dovuto dirgli tutto, ma all'inizio non ero sicura neanche che fosse la cosa giusta, non avevo idea che lui fosse a conoscenza della verità sulla copertura di Noah, fino a quando non me l'ha detto quel giorno a Princeton e poi, quando siamo tornati insieme, semplicemente io ho rimosso la cosa dalla mia testa.

Ero così presa dalla nostra relazione che ho praticamente cacciato dalla mia testa tutto quel casino della copertura, del finto omicidio e del resto.

Volevo solo essere felice con Mason e smetterla di avere la testa piena di quelle stronzate. Volevo solo che fossimo una normale coppia e poi... la cosa è andata avanti e io... non ho più pensato a Noah.

<<Mason scusami, io non>>
<<No, ascolta.>> mi interrompe lui <<Dammi solo un po' di tempo per levarmi di dosso l'incazzatura e ci sentiamo.>> dice sistemandosi un ciuffo ribelle che gli era ricaduto davanti il viso.

<<Ti passerà?>> domando terrorizzata. Non voglio perderlo. Non posso. Sopratutto per una cosa del genere. So che ho sbagliato, ma non può condannarmi per una cosa del genere, giusto?

<<Mi passerà.>> risponde secco, salendo in auto. Faccio un sospiro profondo e lo guardo allontanarsi senza un briciolo di esitazione.

Dovrei stare meglio per la sua affermazione, ma la verità è che mi sento uno schifo e sono terrorizzata dall'idea che in realtà, non gli passi affatto.

Cavolo, che frustrazione. Adesso capisco come si è sentito Mason, capisco la terribile voglia di voler chiarire tutto, di volerlo baciare, mista alla consapevolezza che non puoi fare nulla.

I'm scared to love again 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora