Capitolo 4

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CHARLOTTE

Come ho potuto dire a Dakota che Mason mi ha tradita? Perché ho inventato proprio questa bugia? Ci sono tante cose che avrei potuto inventare, ma questa è proprio terribile.

Certo, sempre meglio di dire la verità su Mason ed i suoi amici, però mi sono pentita all'istante della bugia che le ho rifilato, nonostante sia stata la prima cosa che mi è venuta in mente.

<<Cosa? Ti ha tradita? E con chi cavolo ti ha tradita questo coglione?>> sbotta la mia amica con gli occhi fuori dalle orbite. E ora? Cosa faccio? Cosa mi invento?

<<Be'... non so, cioè non mi ha proprio tradita però quasi.>> invento all'improvviso. Non voglio che Dakota cominci ad odiarlo per qualcosa che non ha fatto. Anche se in questo momento vorrei solo che scomparisse dalla faccia della terra, mi sembra ingiusto far credere che mi abbia fatto una cosa tanto terribile, anche se in teoria avrebbe anche fatto qualcosa di molto peggio.

Insomma in teoria avrebbe ucciso il mio ragazzo. Quindi credo che sia molto peggio di un presunto tradimento.

Dire che sono confusa, è dire poco. Una parte di me lo odia a tal punto da volergliela fare pagare, ma l'altra parte vorrebbe tanto proteggerlo da ogni male, anche dal disprezzo che potrebbe cominciare a nutrire Dakota nei suoi confronti per quel presunto tradimento. Non posso fargli questo, anche se lui ha fatto qualcosa di molto più brutto a me.

Sapeva chi fossi quando ci siamo conosciuti? Sapeva che ero la fidanzata del ragazzo che avevano assassinato? E se Trevor non fosse stato il primo ad essere stato "ucciso" dai Black Death?

<<In che senso scusa?>> chiede Dakota riscuotendomi dalla mia trance. <<Ti ha tradita o no?>>
<<Senti, mi ha detto solo che stava per andare a letto con una ragazza quando abbiamo rotto.>> partorisco dal nulla quella bugia e più passa il tempo più mi rendo conto di star diventando una vera professionista nel dire balle.

<<Mh... però avevate rotto, quindi anche se ci avesse fatto sesso, non sarebbe stato un tradimento.>> mi fa presente la mia amica.

<<Hai ragione, ma sono incazzata e per ora non voglio ne parlare con lui ne di lui.>> la zittisco finalmente. Ho fin troppe cose a cui pensare e sinceramente non mi va per niente di stare qui a mentire alla mia migliore amica.

Mentre finiamo di mettere via le stoviglie lavate ed asciugate, sentiamo la porta principale chiudersi. <<Eccomi a casa.>> annuncia mio padre entrando in cucina con la sua divisa da sceriffo.

Da quando gli hanno sparato ho sempre paura di perderlo all'improvviso. Sono sempre stata in pensiero per lui, fin da piccola, quando Izzy mi diceva che papà era uscito a catturare i cattivi, ma quell'evento mi ha davvero terrorizzata.

<<Che è successo? Come mai sei stato trattenuto a lavoro?>> chiedo preparando un piatto con gli avanzi della lasagna rimasta a pranzo per darlo a mio padre.

<<In questo momento voglio smetterla di pensarci, quindi non te la prendere se non mi va di parlarne.>> dice mio padre accennando un sorriso stanco. Devo ammettere che è proprio distrutto. Vorrei tanto che smettesse di fare questo lavoro, che andasse in pensione, ma è ancora fin troppo giovane. Tanto giovane, quanto stanco.

<<Tale padre, tale figlia.>> mormora Dakota convinta che non l'abbia sentita, ma la fulmino con lo sguardo. Non posso biasimarlo se un turno è stato stressante e vuole solo stare in pace e rilassarsi... anche se mio padre non è il tipo che dimentica il lavoro una volta a casa.

Solo perché non ne vuole parlare, non significa che il suo cervello non stia rimuginando su quel determinato caso e la stessa cosa vale per me.

Quando non voglio parlare di una cosa, per la maggior parte delle volte, non riesco ugualmente a levarmela dalla testa, nonostante stia facendo qualcosa per distrarmi.

I'm scared to love again 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora