Capitolo 13

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MASON

La mia vita è inutile. Continuo a pensare mentre io e i ragazzi aspettiamo il via da parte di Caleb. Siamo dentro il furgone, pronti a farla pagare agli stronzi che ci hanno rubato i soldi, ma io non riesco ad avere la mente lucida e a liberare i pensieri.

Non vedo Charlotte da due giorni ed è inevitabile sentire questo senso di oppressione al petto che mi fa venire voglia di spaccare tutto. Un giorno senza vederla mi sembra un giorno senza ossigeno, un giorno perso. Ad essere sincero, non ho idea del perché io stia continuando a vivere. Qual è il mio obbiettivo? Fare il medico di una gang? Sempre se riuscirò a laurearmi.

Quando sono stato ammesso al college dei miei sogni, ero ancora a casa ed ero al settimo cielo. L'ho scoperto poco prima che May morisse e certamente non mi aspettavo di finire dove sono adesso.

<<Scommetto che entrerai, smettila di fare lo scemo, Mase.>> mi rimprovera mia sorella mentre le passo un bicchiere pieno di gelato alla menta, il suo preferito.

<<E se invece ti sbagliassi?>> chiedo guardandola. Ho fatto richiesta ad almeno sette college e mi hanno preso in quattro, ma io aspetto la più importante. Harvard. Purtroppo è lontano da May, ma al tempo stesso è il mio sogno e so che lei non mi lascerebbe mai rinunciare al sogno di una vita.

Se non dovessero accettarmi, rimarrò qui e frequenterò la University of Chicago.

<<Me lo sento Mase, mi sento che ti prenderanno.>> mi sorride e torna a concentrarsi sulla televisione. Stiamo guardando Spongeboab, il suo preferito.

<<Masooon!>> urla mia madre eccitata facendo capolinea in cucina. <<C'è una lettera per te.>> me la passa sedendosi al mio fianco e sotto gli occhi delle donne più importanti della mia vita, apro la busta, prima che l'ansia mi uccida.

Una sola busta. Quella lettera ha la possibilità di cambiarmi la vita in cinque secondi e io sto tremando dall'ansia.

Harvard College. Caro Mason, congratulazioni! E' con grande piacere che ti informo della tua ammissione...

<<Mi hanno preso.>> urlo mentre mia sorella e mia madre si aggrappano a me.

<<Vado a chiamare Lily, sarà invidiosissima.>> fa la mamma lasciando la stanza per chiamare la sua amica.

<<Te l'avevo detto.>> sorride May continuando a stringermi. <<Adesso andrai via, ma sono fiera di te.>>

Al pensiero di mia sorella mi viene la pelle d'oca e come sempre, le lacrime mi pizzicano gli occhi, quindi mi volto dal lato apposto a Jack, seduto accanto a me e chiudo gli occhi mentre la nicotina mi invade i polmoni.

A quest'ora sarei stato in Massachusetts, avrei avuto una vita normale e sopratutto avrei avuto ancora la mia May.

L'unica cosa triste sarebbe stata non incontrare Charlotte, anche se so che noi eravamo destinati e ci saremmo incontrati ugualmente, in un modo o nell'altro.

<<Fratello, sei pronto?>> domanda scuotendomi con una gomitata Jack.

<<Sì.>> rispondo con voce nasale per poi buttare fuori il fumo. Carichiamo le pistole e insieme a Wyatt raggiungiamo l'entrata sul retro della villa. Finalmente chiuderemo questa storia che a parer mio è andata avanti fin troppo. Dovevamo venire a riprendere ciò che ci apparteneva appena avevamo scoperto dove si trovavano questi figli di puttana.

La gang messicana degli Scorpions è arrivata da poco in città e per quel che sappiamo si è già fatta un paio di nemici, compresi i suoi fratelli Latin Kings, i nostri rivali più agguerriti.

I'm scared to love again 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora