"No: sono io ad essere orgogliosa di avere te come padre!"
Mentre la mia unica figlia pronuncia queste parole che mi zittiscono all'istante, chiudendo gli occhi ricambio con orgoglio il suo abbraccio: ho creduto di non poterla più vedere ed averla stretta a me aumenta il mio battito come mai prima.
E pensare che il mio cuore è stato letteralmente fermo per non so nemmeno quanto tempo, ma ho permesso che accadesse per più che una valida ragione: personalmente salvare la vita di mia moglie non deve avere prezzo, lo farei altre infinite volte se necessario, in qualunque modo possibile.
Ammetto di provare una strana sensazione ora che sono di nuovo vivo; non saprei come spiegarlo: è come se mi fossi semplicemente addormentato.
Azelie è la prima a staccarsi, tenendo le mani poggiate sulle mie spalle e puntando i suoi occhi scuri arrossati contro i miei con un sorriso allargato: fatica a parlare da come noto dal suo continuo boccheggiare.
"Sono contenta che sei di nuovo qui!" si attacca di colpo nuovamente al mio collo, sfiorandomi i capelli, mormorando le stesse parole, ma con voce rotta come se avesse corso per centinaia di chilometri senza mai essersi riposata "Sono... contenta! Sono contenta! Mi sei mancato tantissimo, papà! Mi sei mancato tantissimo! Mi avevi promesso che non mi avresti mai lasciata! Promettimelo di nuovo, promettimi che non mi lascerai più, papà! Promettimelo!" torna a fissarmi per un momento, stavolta con uno sguardo serio e le iridi da cui è possibile notare lacrime trattenute con determinazione mentre attende una risposta da parte mia.
Come potrei dirle il contrario... ma dopo la promessa che le ho fatto quando era piccola e che ho infranto, seppur a fin di bene, fatico a far muovere le labbra per dire ancora quelle fatidiche parole.
"Mi dispiace averti deluso, figlia mia. D'ora in avanti non ti lascerò più, te lo prometto" le accarezzo i capelli scuri e ondulati che le sfiorano le spalle, lei a sua volta mi carezza una guancia ed ora sono io ad attirarla a me "Non lascerò più né te né tua madre!"
A proposito di questo, mi domando come è possibile che io sia tornato in vita, ma a quanto pare io e Azelie siamo stati colti dallo stesso pensiero, nello stesso momento, perché lei mi precede animatamente con la risposta alla domanda che le avrei posto.
"È stata la mamma a riportarti in vita, ma credo che ora sia in pericolo! Questa è la grotta della madre di Lynn, dove è conservata la vasca della vita eterna" mi porto immediatamente a sedere, mantenendo parte del peso su una mano posata a terra: queste parole non mi piacciono per niente, a maggior ragione invito Azelie a continuare con la spiegazione "Dopo che è tornata da noi, la mamma era molto strana. Mi ha chiesto di occuparmi di te, mentre lei e tutti gli altri andavano a combattere contro l'imperatore dragone. Siamo stati ancora attaccati. Questo è tutto quello che so... dobbiamo aiutarli, papà!"
"Si" rispondo in modo secco: Azi ha perfettamente ragione, non posso restarmene con le mani in mano; mi alzo dapprima faticosamente, poi riesco finalmente a rimettermi in piedi, non potendo evitare al mio sguardo di cadere all'altezza dello stomaco, là dove si trovava la ferita procuratami dalla spada che mi ha trafitto, ora completamente liscio come se niente fosse successo.
Avverto una breve, ma fredda ondata di brividi lungo la schiena.
La mia mente non può fare a meno di pensare al gesto che Tati ha compiuto nei miei confronti e sulle conseguenze che esso possa averle dato, visto il suo problema; non so perché, ma le mie ipotesi al riguardo sono tutt'altro che positive.
Il potere di riportare in vita è possibile con il libro dei morti e proprio con quello, oltre ad essere stata riportata indietro mia moglie, è stato accidentalmente fatto lo stesso con Anubi; il Re scorpione ha avuto salva la vita perché ha fatto un patto con il dio...
E se Tati avesse fatto lo stesso?
Se avesse sacrificato la sua restante parte umana pur di riportare indietro me?
Questa è la risposta più logica che ho in mente al momento e se si rivelasse veritiera, non posso, soprattutto non sono minimamente intenzionato, a perdere di nuovo la donna che amo senza fare niente per poterlo impedire.
Il suo leale atto nei miei confronti deve essere ricambiato.
Il primo problema da eliminare adesso, però, è l'imperatore dragone; inoltre, non mi guasterebbe neppure una vendetta personale per aver tentato di uccidere Dorothy.
"Papà, non voglio restare con le mani in mano, voglio aiutarvi! Ho quattordici anni e se tra tre anni dovrò prendere il comando non capisco perché dovrei restare in disparte adesso! Dammi fiducia, ti prego!"
Mi volto verso mia figlia che mi fissa con gli occhi aggrottati, e le appoggio le mani sulle spalle: il suo ragionamento è giusto e significativo, e, benché non voglio neanche concepire l'idea che accada qualcosa di brutto anche a lei, un lato di me percepisce nel suo sguardo lo stesso coraggio e la stessa determinazione di cui dovetti armarmi io quando ero solo un ragazzino.
Per dimostrarle la decisione che ho preso afferro la mia spada posata a terra e la frappongo di taglio fra di noi per qualche secondo, prima di consegnargliela: questo è un momento particolare ed estremamente serio, come può evincere lei stessa dalla mia espressione; lentamente ma decisa, Azelie stringe l'impugnatura dell'arma nella mano destra, mimando un piccolo inchino con il capo in segno di sottomissione.
"Non deludermi, figlia mia"
Lei assottiglia leggermente le palpebre, irrigidendo la mascella.
"Non lo farò, padre"
So che non lo farà, per questo motivo voglio darle fiducia, non solo perché è la mia primogenita, sangue del mio sangue.
Ovviamente sarò la sua invisibile ala protettrice e non permetterò che le succeda niente.

STAI LEGGENDO
Eye Of Shangri La "The Mummy"
FanfictionSEQUEL di "Three Sides Of The Pyramid" Ella lesse la formula magica in un'antica lingua che l'imperatore non capiva: il Sanscrito. La maledizione non dovrà mai essere infranta, o l'imperatore risorgerà per rendere schiava tutta l'umanità e in quel...