Extra: Parte uno (ARDETH)

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Mi abbasso sulle ginocchia nel modo più silenzioso possibile per non svegliarle; con un'espressione che neppure io stesso so autodecifrarmi osservo entrambe addormentate profondamente, soffermandomi prima su mia moglie con il capo leggermente chino su un lato ed alcune ciocche di capelli che ricadono sulla guancia, poi sul bozzoletto di coperte che tiene tra le braccia, da cui scorgo una piccola testolina dai folti capelli neri circondata da due mani minuscole strette a pugnetto.

Provo una strana sensazione divisa a metà tra la commozione e un forte bruciore dovuto al senso di colpa per non essere riuscito ad essere presente in un momento così importante.

Prendo il bozzoletto di coperte tra le braccia, seppur impacciato, ma con la massima cautela per non rischiare di farlo cadere: è piacevolmente caldo e morbido sotto le mani, l'unico movimento che percepisco è quello del pancino che si muove a malapena per respirare; scosto la coperta che copre il visino paffuto coperto in parte dai capelli neri e nell'osservare questo minuscolo essere umano con pochissime ore di vita alle spalle, del tutto indifeso, una stranissima sensazione mi invade mente e corpo, iniziando a farmi tremare come una foglia.

Non so cosa dire né cosa pensare di fronte al fatto che questa piccola creatura è sangue del mio sangue, una parte del mio essere.

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